Eventi
Una 'sporca storia' raccontata ai giovani liceali da Ruggiero Dellisanti
«Saranno le giovani generazioni a dover riparare i nostri errori». Per prendere coscienza di problematiche che giornalmente ci vedono inconsapevoli protagonisti
Barletta - domenica 15 aprile 2012
17.28
Walter, Lilia e Franco si sono conosciuti alla stazione di Barletta: tutti i giorni stesso treno, stesso vagone, stessi posti, per raggiungere l'Università. Nella torrida estate 1977 sono alle prese con le ultime pratiche per laurearsi. Walter diventerà un geologo quasi per caso per seguire la sua amata, Lilia una biologa innamorata e fiera del lavoro che svolge e del suo essere ragazza madre, Franco un ingegnere sempre in cerca del guadagno facile che sa solo sfuggire alle proprie responsabilità. Vite unite da un sottilissimo filo che tornerà sempre a intrecciarsi, con l'amore che fa da sfondo alla storia. La trama di uno dei tanti romanzi rosa letti in adolescenza, storie di altri tempi. Sbagliato.
Una storia con il suo lieto fine che fa riflettere e sognare quella presentata dal suo atipico scrittore lo scorso giovedì ai ragazzi del Liceo Scientifico di Barletta nell'ambito del ciclo di incontri del progetto legalità in collaborazione con Libera Bari. Ottimamente moderata dal giornalista Vito Stano, la presentazione del romanzo ha rappresentato solo l'incipit di un più ampio e vivace dibattito, gli spunti di riflessione sono stati numerosi e animosamente dibattuti da ragazzi sempre attenti e interessati.
Una storia d'amore non corrisposto e per la propria professione, in realtà solo un pretesto utilizzato da Ruggiero Maria Dellisanti, geologo sempre impegnato nella divulgazione scientifica e nell'attività professionale che lo vede impegnato sul doppio fronte della ricerca e dell'insegnamento, ora in veste di "scrittore improvvisato", per utilizzare le parole con le quali si è definito essendo per nascita un saggista scientifico alla sua prima esperienza; esperimento narrativo che l'ha portato a giungere finalista tra quarantasette opere inedite al concorso letterario indetto dal comune di Milo (Ct) . Un romanzo sospeso tra finzione letteraria e problematiche ambientali: tutti e tre, in diversa misura, saranno coinvolti in un'indagine sul traffico illecito di rifiuti pericolosi dall'hinterland veronese sino a Trani, dove si registrano casi sospetti di aborti spontanei e malformazioni congenite. Ciascuno di loro dovrà fare i conti con le proprie responsabilità e con la sporca storia che li ha travolti, mentre si delineano i contorni di una violenza ambientale che, purtroppo, ha ben poco di romanzesco. Un racconto atipico non avendo come scopo raccontare la storia di tre ragazzi, una storia nata per accattivare alla lettura destinata, diversamente da quanto le sue abitudini letterarie suggeriscono, al giovane lettore per far conoscere la semplice crudeltà della realtà, per dare uno scossone. Una trama di invenzione e denuncia, di inevitabile autobiografismo affiancato alla ricerca scientifica.
Un intreccio che attraverso la finzione letteraria esplora problematiche ambientali molto vicine a noi. Un libro che al pari di Gomorra vuole indurre a una presa di coscienza per dare un taglio ai traffici che hanno reso la Puglia la "pattumiera d'Italia" partendo innanzitutto da una maggiore sensibilizzazione per i cittadini, che troppo spesso ignorano e sottovalutano la salute dell'ambiente che viviamo. Ecco perché l'incontro ha rappresentato il terreno di gioco per una discussione partecipata e ricca di ottime riflessioni, che hanno offerto dimostrazione che la grande capacità comunicativa del Prof. Dellisanti è stata avvertita anche dalle più giovani generazioni. Saranno loro a dover ricomiciare.
Una storia con il suo lieto fine che fa riflettere e sognare quella presentata dal suo atipico scrittore lo scorso giovedì ai ragazzi del Liceo Scientifico di Barletta nell'ambito del ciclo di incontri del progetto legalità in collaborazione con Libera Bari. Ottimamente moderata dal giornalista Vito Stano, la presentazione del romanzo ha rappresentato solo l'incipit di un più ampio e vivace dibattito, gli spunti di riflessione sono stati numerosi e animosamente dibattuti da ragazzi sempre attenti e interessati.
Una storia d'amore non corrisposto e per la propria professione, in realtà solo un pretesto utilizzato da Ruggiero Maria Dellisanti, geologo sempre impegnato nella divulgazione scientifica e nell'attività professionale che lo vede impegnato sul doppio fronte della ricerca e dell'insegnamento, ora in veste di "scrittore improvvisato", per utilizzare le parole con le quali si è definito essendo per nascita un saggista scientifico alla sua prima esperienza; esperimento narrativo che l'ha portato a giungere finalista tra quarantasette opere inedite al concorso letterario indetto dal comune di Milo (Ct) . Un romanzo sospeso tra finzione letteraria e problematiche ambientali: tutti e tre, in diversa misura, saranno coinvolti in un'indagine sul traffico illecito di rifiuti pericolosi dall'hinterland veronese sino a Trani, dove si registrano casi sospetti di aborti spontanei e malformazioni congenite. Ciascuno di loro dovrà fare i conti con le proprie responsabilità e con la sporca storia che li ha travolti, mentre si delineano i contorni di una violenza ambientale che, purtroppo, ha ben poco di romanzesco. Un racconto atipico non avendo come scopo raccontare la storia di tre ragazzi, una storia nata per accattivare alla lettura destinata, diversamente da quanto le sue abitudini letterarie suggeriscono, al giovane lettore per far conoscere la semplice crudeltà della realtà, per dare uno scossone. Una trama di invenzione e denuncia, di inevitabile autobiografismo affiancato alla ricerca scientifica.
Un intreccio che attraverso la finzione letteraria esplora problematiche ambientali molto vicine a noi. Un libro che al pari di Gomorra vuole indurre a una presa di coscienza per dare un taglio ai traffici che hanno reso la Puglia la "pattumiera d'Italia" partendo innanzitutto da una maggiore sensibilizzazione per i cittadini, che troppo spesso ignorano e sottovalutano la salute dell'ambiente che viviamo. Ecco perché l'incontro ha rappresentato il terreno di gioco per una discussione partecipata e ricca di ottime riflessioni, che hanno offerto dimostrazione che la grande capacità comunicativa del Prof. Dellisanti è stata avvertita anche dalle più giovani generazioni. Saranno loro a dover ricomiciare.