Istituzionale
Una medaglia d’onore alla memoria del preside Labianca
Il sindaco Cascella ha consegnato la medaglia alla figlia Rosa Maria. «Esemplare contributo alla lotta contro l'occupazione nazista»
Barletta - giovedì 11 luglio 2013
«È con personale commozione che ieri mattina in Prefettura ho consegnato la medaglia d'onore alla memoria del preside Michele Labianca, a sua figlia, Rosa Maria, che il Presidente della Repubblica ha assegnato come riconoscimento postumo al coraggioso rifiuto, dopo l'8 settembre 1943, di aderire alla Repubblica di Salò e sottostare alla dittatura nazi-fascista». Così commenta il sindaco Pasquale Cascella, in occasione della consegna della medaglia d'onore alla memoria del preside Michele Labianca.
«L'esempio del preside Labianca va collocato nel solco del doloroso contributo di Barletta alla lotta contro l'occupazione nazista, già riconosciuto con le medaglie d'oro al merito civile e al valore militare, nel momento in cui la città si accinge a celebrare il 70° anniversario del barbaro assassinio di dieci vigili urbani e di due netturbini e a onorare la memoria dei tanti militari vittime in quei giorni della violenza nazista. Quello del prof. Labianca costituisce non solo un sentito omaggio alla sua famiglia e a quelle dei tanti cittadini italiani deportati e internati nei lager nazisti, ma anche un doveroso punto di riferimento per le nuove generazioni».
«L'esempio del preside Labianca va collocato nel solco del doloroso contributo di Barletta alla lotta contro l'occupazione nazista, già riconosciuto con le medaglie d'oro al merito civile e al valore militare, nel momento in cui la città si accinge a celebrare il 70° anniversario del barbaro assassinio di dieci vigili urbani e di due netturbini e a onorare la memoria dei tanti militari vittime in quei giorni della violenza nazista. Quello del prof. Labianca costituisce non solo un sentito omaggio alla sua famiglia e a quelle dei tanti cittadini italiani deportati e internati nei lager nazisti, ma anche un doveroso punto di riferimento per le nuove generazioni».