Cronaca
Una domenica da Cerignola a Barletta per rubare auto, ma va male a due pregiudicati
Arrestati dalla Polizia, dopo un rocambolesco inseguimento. Aumentano i furti ma anche la collaborazione, tra cittadini e autorità, ritenuta fondamentale
Barletta - lunedì 17 giugno 2013
12.40
Venivano da Cerignola a Barletta di domenica, non certo per andare al mare ma per rubare precisi modelli di autovetture. Il giorno di festa non è stato però propizio ai due pregiudicati Prudente Rocco e Mastricci Michele, entrambi di Cerignola, che sono stati arrestati in flagranza di reato per tentato furto aggravato e possesso di arnesi atti allo scasso.
Molti lamentano in questi ultimi mesi a Barletta, un aumento di furti, rapine, atti contro la proprietà, talvolta ponendo colpe agli operanti delle forze dell'ordine, "complici" di scarso servizio o scarsa dedizione al dovere. Noi di Barlettalife abbiamo avuto altra percezione al Commissariato di Polizia, ove abbiamo veduto operanti capaci e conoscitori della realtà sociale barlettana. Sopratutto gente consapevole di fare un lavoro talvolta rischioso, con inseguimenti come nei film, ma ma senza un'assoluta garanzia di lieto fine. A Barletta è palese un notevole aumento dei reati predatori, soprattutto furti in appartamento e di autovetture. Questa evidenza non è passata inosservata, tanto che il prefetto Sessa ha indetto un Comitato per ordine e sicurezza pubblica, derivante proprio da vari servizi di controllo già posti in essere dalle forze dell'ordine, allo scopo di maggiore coordinamento sul territorio. Il Questore di Bari ha dato precise indicazioni per incentivare questi servizi, dopo aver preso atto della creazione di questo Comitato. Da ciò deriva un aumento dell'attività investigativa ma soprattutto "in campo", in città: sono state individuate persone, mezzi, operati inseguimenti, talvolta alcune auto sono state speronate proprio per la repressione di atti criminosi. Ma non può esserci questa alchimia senza sinergia tra tutti gli operanti della società, e non ci riferiamo solo alla Polizia ma soprattutto ai cittadini che non si sono tirati indietro, collaborando pienamente con segnalazioni, indizi, chiamate.
Ieri mattina a Patalini e precisamente in via Lattanzio v'erano persone sospette, che a detta dei residenti che hanno prontamente avvisato la Polizia verso le 10.30 dell'assolata mattina, erano pronti a mettere in atto furti di auto perché recavano con loro strani attrezzi. Subito raggiunte da una volante, gli operanti hanno cercato di raggiungerli in favore di marcia ma con discrezione. Ma i due pregiudicati hanno da lì a poco mangiato la foglia, e subito si sono dati alla fuga percorrendo via Lattanzio in direzione di via Di Bari liberandosi di un borsello e di uno strumento lanciato sotto una Scenic parcheggiata lì vicino, sfruttando l'intrico di viottoli, androni e strade cieche nei pressi del cosiddetto "palazzo-ponte". Un ispettore della Polizia presente nella volante, a questo punto si è lanciato all'inseguimento, superando anche cancellate e interruzioni fino a raggiungere da solo i due, armato, e riuscire nell'arresto. Fondamentale anche la conoscenza di piccole scorciatoie. Nel frattempo i due uomini, erano riusciti a mettersi in contatto con un terzo complice, che avrebbe dovuto raggiungerli in auto per agevolare la fuga. Così è stato in effetti, ma non è andato a buon fine. Il terzo infatti avendo visto l'inseguimento in corso ha preferito non assumersi il rischio fuggendo in auto. Intanto giungeva l'auto della Polizia che bloccava le via di fuga carrabili.
Sembrava di stare in un film, come hanno riferito i passanti e residenti che a quel punto a decine erano attorno (ma a debita distanza) dal luogo dell'arresto. Non c'è stato tuttavia panico, nonostante l'azione. Subito sul luogo sono giunti gli altri operanti dando man forte all'ispettore e portando i due pregiudicati ammanettati al comando. I due indossavano dei cappellini con visiera, recavano con loro un tondino di ferro, dei cacciaviti e calzavano guanti neri da lavoro (particolare che ha subito insospettito alcuni residenti, che poi hanno dato comunicazione alla polizia). Avevano inoltre una centralina "resettata" [che avrebbe permesso di mettere in moto l'auto, nel caso fossero riusciti a penetrare nell'abitacolo ndr].
Prevale un senso di appagamento: la dirigente del locale Commissariato, dott.ssa Santa Mennea, nel corso della conferenza stampa ha ringraziato i cittadini per la segnalazione e la collaborazione fornita alle Forze dell'Ordine deinendoli fondamentali in queste particolari attività, per le chiamate effettuate, per la collaborazione. Se il tutto genera questi risultati, a tutto vantaggio della sicurezza pubblica, è auspicabile che succeda sempre più spesso.
Molti lamentano in questi ultimi mesi a Barletta, un aumento di furti, rapine, atti contro la proprietà, talvolta ponendo colpe agli operanti delle forze dell'ordine, "complici" di scarso servizio o scarsa dedizione al dovere. Noi di Barlettalife abbiamo avuto altra percezione al Commissariato di Polizia, ove abbiamo veduto operanti capaci e conoscitori della realtà sociale barlettana. Sopratutto gente consapevole di fare un lavoro talvolta rischioso, con inseguimenti come nei film, ma ma senza un'assoluta garanzia di lieto fine. A Barletta è palese un notevole aumento dei reati predatori, soprattutto furti in appartamento e di autovetture. Questa evidenza non è passata inosservata, tanto che il prefetto Sessa ha indetto un Comitato per ordine e sicurezza pubblica, derivante proprio da vari servizi di controllo già posti in essere dalle forze dell'ordine, allo scopo di maggiore coordinamento sul territorio. Il Questore di Bari ha dato precise indicazioni per incentivare questi servizi, dopo aver preso atto della creazione di questo Comitato. Da ciò deriva un aumento dell'attività investigativa ma soprattutto "in campo", in città: sono state individuate persone, mezzi, operati inseguimenti, talvolta alcune auto sono state speronate proprio per la repressione di atti criminosi. Ma non può esserci questa alchimia senza sinergia tra tutti gli operanti della società, e non ci riferiamo solo alla Polizia ma soprattutto ai cittadini che non si sono tirati indietro, collaborando pienamente con segnalazioni, indizi, chiamate.
Ieri mattina a Patalini e precisamente in via Lattanzio v'erano persone sospette, che a detta dei residenti che hanno prontamente avvisato la Polizia verso le 10.30 dell'assolata mattina, erano pronti a mettere in atto furti di auto perché recavano con loro strani attrezzi. Subito raggiunte da una volante, gli operanti hanno cercato di raggiungerli in favore di marcia ma con discrezione. Ma i due pregiudicati hanno da lì a poco mangiato la foglia, e subito si sono dati alla fuga percorrendo via Lattanzio in direzione di via Di Bari liberandosi di un borsello e di uno strumento lanciato sotto una Scenic parcheggiata lì vicino, sfruttando l'intrico di viottoli, androni e strade cieche nei pressi del cosiddetto "palazzo-ponte". Un ispettore della Polizia presente nella volante, a questo punto si è lanciato all'inseguimento, superando anche cancellate e interruzioni fino a raggiungere da solo i due, armato, e riuscire nell'arresto. Fondamentale anche la conoscenza di piccole scorciatoie. Nel frattempo i due uomini, erano riusciti a mettersi in contatto con un terzo complice, che avrebbe dovuto raggiungerli in auto per agevolare la fuga. Così è stato in effetti, ma non è andato a buon fine. Il terzo infatti avendo visto l'inseguimento in corso ha preferito non assumersi il rischio fuggendo in auto. Intanto giungeva l'auto della Polizia che bloccava le via di fuga carrabili.
Sembrava di stare in un film, come hanno riferito i passanti e residenti che a quel punto a decine erano attorno (ma a debita distanza) dal luogo dell'arresto. Non c'è stato tuttavia panico, nonostante l'azione. Subito sul luogo sono giunti gli altri operanti dando man forte all'ispettore e portando i due pregiudicati ammanettati al comando. I due indossavano dei cappellini con visiera, recavano con loro un tondino di ferro, dei cacciaviti e calzavano guanti neri da lavoro (particolare che ha subito insospettito alcuni residenti, che poi hanno dato comunicazione alla polizia). Avevano inoltre una centralina "resettata" [che avrebbe permesso di mettere in moto l'auto, nel caso fossero riusciti a penetrare nell'abitacolo ndr].
Prevale un senso di appagamento: la dirigente del locale Commissariato, dott.ssa Santa Mennea, nel corso della conferenza stampa ha ringraziato i cittadini per la segnalazione e la collaborazione fornita alle Forze dell'Ordine deinendoli fondamentali in queste particolari attività, per le chiamate effettuate, per la collaborazione. Se il tutto genera questi risultati, a tutto vantaggio della sicurezza pubblica, è auspicabile che succeda sempre più spesso.