Eventi
Una 22enne barlettana al quiz show "L'Eredità"
Le parole della concorrente: «Abbandonare la timidezza per realizzare i propri sogni»
Barletta - giovedì 15 novembre 2018
18.29
Voglia di mettersi in gioco e un sogno chiuso nel cassetto sono il bagaglio inseparabile di Alessandra, ragazza 22enne di Barletta che, superando la timidezza e l'imbarazzo, ha deciso di partecipare al quiz show in onda su Rai 1 "L'Eredità". Laureata in Mediazione Linguistica ed Interculturale e con la grande aspirazione di diventare giornalista, l'abbiamo incontrata per indagare i motivi della sua scelta di prendere parte al gioco televisivo e le dinamiche alle spalle di quella che lei stessa ha definito «una macchina perfetta».
Com'è nata l'idea di iscriverti a "L'Eredità"?
«La voglia di mettermi in gioco mi ha spinta a candidarmi come possibile concorrente di questo game show che ho sempre seguito ma per il quale non ho mai avuto il coraggio di far richiesta, non riuscendo ad immaginare me stessa in TV ed alle prese con un gioco in cui la rapidità è fondamentale. Poi ho ripensato ai miei 22 anni e ho detto a me stessa di provarci, abbandonando la timidezza che impedisce a molti giovani della mia età di inseguire le proprie aspirazioni per paura di fallire. Ho fatto un provino e dopo soli quattro giorni d'attesa sono stata scelta come concorrente».
Quali sono le dinamiche alle spalle del "gioco" offerto ai telespettatori?
«Si viene ospitati in un albergo, pagato dalla produzione e si passa poi agli studi Rai dove si incontrano gli autori per un piccolo briefing sul gioco e su come si svolgerà. Si cerca da parte loro in ogni modo di mettere a proprio agio i concorrenti, facendoli entrare in un ambiente quasi famigliare data anche la dimensione ridotta dello studio in cui si svolgono le riprese. Non ci sono stati, da parte mia, momenti di ansia o panico e credo che il merito sia anche del conduttore Flavio Insinna che, oltre ad essere un uomo di grande cultura, è una persona genuina e ritengo che le critiche mossegli negli ultimi tempi siano assolutamente infondate poiché, essendo anch'egli un essere umano e non un automa, un momento di rabbia incorniciato da qualche parola di troppo sia decisamente comprensibile anche da un uomo di classe, qual è. Voglio svelare inoltre che lo stesso Insinna, a telecamere spente, si è congratulato con me augurandomi di proseguire sulla strada verso il mio sogno di diventare giornalista».
Esperienza a tutto tondo quella vissuta dalla giovane barlettana alla conquista del premio in denaro più ambito dell'ultimo decennio. Va ricordato infatti che Alessandra è giunta sino al duello finale, preludio della tanto temuta quanto conosciuta "Ghigliottina" e se la citazione «Comunque vada sarà un successo» è ancora valida, rispecchia perfettamente la sua performance in una situazione dal grande impatto emotivo che richiede una prontezza intellettuale non indifferente.
Com'è nata l'idea di iscriverti a "L'Eredità"?
«La voglia di mettermi in gioco mi ha spinta a candidarmi come possibile concorrente di questo game show che ho sempre seguito ma per il quale non ho mai avuto il coraggio di far richiesta, non riuscendo ad immaginare me stessa in TV ed alle prese con un gioco in cui la rapidità è fondamentale. Poi ho ripensato ai miei 22 anni e ho detto a me stessa di provarci, abbandonando la timidezza che impedisce a molti giovani della mia età di inseguire le proprie aspirazioni per paura di fallire. Ho fatto un provino e dopo soli quattro giorni d'attesa sono stata scelta come concorrente».
Quali sono le dinamiche alle spalle del "gioco" offerto ai telespettatori?
«Si viene ospitati in un albergo, pagato dalla produzione e si passa poi agli studi Rai dove si incontrano gli autori per un piccolo briefing sul gioco e su come si svolgerà. Si cerca da parte loro in ogni modo di mettere a proprio agio i concorrenti, facendoli entrare in un ambiente quasi famigliare data anche la dimensione ridotta dello studio in cui si svolgono le riprese. Non ci sono stati, da parte mia, momenti di ansia o panico e credo che il merito sia anche del conduttore Flavio Insinna che, oltre ad essere un uomo di grande cultura, è una persona genuina e ritengo che le critiche mossegli negli ultimi tempi siano assolutamente infondate poiché, essendo anch'egli un essere umano e non un automa, un momento di rabbia incorniciato da qualche parola di troppo sia decisamente comprensibile anche da un uomo di classe, qual è. Voglio svelare inoltre che lo stesso Insinna, a telecamere spente, si è congratulato con me augurandomi di proseguire sulla strada verso il mio sogno di diventare giornalista».
Esperienza a tutto tondo quella vissuta dalla giovane barlettana alla conquista del premio in denaro più ambito dell'ultimo decennio. Va ricordato infatti che Alessandra è giunta sino al duello finale, preludio della tanto temuta quanto conosciuta "Ghigliottina" e se la citazione «Comunque vada sarà un successo» è ancora valida, rispecchia perfettamente la sua performance in una situazione dal grande impatto emotivo che richiede una prontezza intellettuale non indifferente.