Cronaca
Un gatto morto e una macchina "imbrattata" di vernice in via Renato Coletta: intimidazione o bravata?
E' successo mercoledì mattina sull'autovettura di un noto ingegnere barlettano. Da chiarire le cause del misfatto
Barletta - giovedì 3 maggio 2012
15.10
Nella marineria inglese la figura del gatto di bordo era istituzionalizzata ed ogni nave a bordo ne aveva almeno uno come mascotte. Questa consuetudine è ricordata nel film di fantascienza "Alien" in cui un gatto soriano, chiamato Jones, svolge il ruolo di gatto di bordo dell'astronave Nostromo. Chissà se ha pensato a questa antica tradizione, traslata sulle autovetture, un noto ingegnere barlettano che nella mattinata dell'altro ieri, 1 maggio, andando a recuperare la sua "Bmw" parcheggiata in via Renato Coletta, ha trovato un felino morto, ormai in stato di avanzata decomposizione, sul parabrezza della propria auto. Allo stupore, unito probabilmente al disgusto per il macabro ritrovamento, si è subito associato lo sbigottimento per la colata di colore rosso che aveva invaso ogni centimetro quadrato della vettura, "originariamente" di colore bleu.
Il professionista, dopo aver constatato i due inquietanti episodi, ha presto richiesto l'intervento della Polizia Municipale: gli uomini della volante non hanno potuto far altro che constatare la presenza di un grosso gatto morto, ormai in avanzato stato di decomposione, letteralmente "spiaccicato" sul vetro anteriore dell'auto e notevoli danni alla carrozzeria causati dalla vernice che ha imbrattato la "Bmw". Ignoto il colpevole (o i colpevoli), irrisolto al momento il movente del misfatto: l'ingegnere ha affermato di non aver ricevuto minacce negli ultimi tempi. Al vaglio degli inquirenti ora ci saranno anche le immagini registrate dalle telecamere di sorveglianza site nelle vicinanze del parcheggio.
Intimidazione di qualche cliente insoddisfatto o bravata di una banda di ragazzini che ha agito nelle luci della notte? Non si esclude che i due gesti possano essere collegati all'attività professionale dell'ingegnere, molto noto negli ambienti cittadini. Un "fattaccio" che la mente di ognuno collega, attraverso un invisibile quanto inevitabile filo rosso, sebbene con conseguenze fortunatamente inferiori, agli attentati incendiari che si sono ripetuti in città negli ultimi mesi ai danni di attività commerciali barlettane, ultimo su tutti l'attentato incendiario dello scorso 19 aprile ai danni di un'azienda di vendita all'ingrosso con sede in via Lido San Giovanni. Un altro episodio che annuncia nubi nere, riconducibili probabilmente alla pista del racket, sul territorio di Barletta.
(Twitter: @GuerraLuca88)
Il professionista, dopo aver constatato i due inquietanti episodi, ha presto richiesto l'intervento della Polizia Municipale: gli uomini della volante non hanno potuto far altro che constatare la presenza di un grosso gatto morto, ormai in avanzato stato di decomposione, letteralmente "spiaccicato" sul vetro anteriore dell'auto e notevoli danni alla carrozzeria causati dalla vernice che ha imbrattato la "Bmw". Ignoto il colpevole (o i colpevoli), irrisolto al momento il movente del misfatto: l'ingegnere ha affermato di non aver ricevuto minacce negli ultimi tempi. Al vaglio degli inquirenti ora ci saranno anche le immagini registrate dalle telecamere di sorveglianza site nelle vicinanze del parcheggio.
Intimidazione di qualche cliente insoddisfatto o bravata di una banda di ragazzini che ha agito nelle luci della notte? Non si esclude che i due gesti possano essere collegati all'attività professionale dell'ingegnere, molto noto negli ambienti cittadini. Un "fattaccio" che la mente di ognuno collega, attraverso un invisibile quanto inevitabile filo rosso, sebbene con conseguenze fortunatamente inferiori, agli attentati incendiari che si sono ripetuti in città negli ultimi mesi ai danni di attività commerciali barlettane, ultimo su tutti l'attentato incendiario dello scorso 19 aprile ai danni di un'azienda di vendita all'ingrosso con sede in via Lido San Giovanni. Un altro episodio che annuncia nubi nere, riconducibili probabilmente alla pista del racket, sul territorio di Barletta.
(Twitter: @GuerraLuca88)