Religioni
Umiltà sincera e generosità gratuita
"Chi si esalta sarà umiliato, chi si umilia sarà esaltato"
Barletta - domenica 28 agosto 2016
11.29
Dal Vangelo secondo Luca: "Avvenne un sabato che Gesù era entrato in casa di uno dei capi dei farisei per pranzare e la gente stava ad osservarlo. Osservando poi come gli invitati sceglievano i primi posti, disse loro una parabola: Quando sei invitato a nozze da qualcuno, non metterti al primo posto, perché non ci sia un altro invitato più ragguardevole di te e colui che ha invitato te e lui venga a dirti: Cedigli il posto! Allora dovrai con vergogna occupare l'ultimo posto. Invece, quando sei invitato, va' a metterti all'ultimo posto, perché venendo colui che ti ha invitato ti dica: Amico, passa più avanti. Allora ne avrai onore davanti a tutti i commensali. Perché chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato. Disse poi a colui che l'aveva invitato: quando offri un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici, né i tuoi fratelli, né i tuoi parenti, né i ricchi vicini, perché anch'essi non ti invitino a loro volta e tu abbia il contraccambio. Al contrario, quando dai un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi; e sarai beato perché non hanno da ricambiarti. Riceverai infatti la tua ricompensa alla risurrezione dei giusti".
Tutte le volte che Gesù è entrato in casa di un fariseo per pranzare si è sempre comportato come un "guastafeste". E il brano del Vangelo di oggi parla di una di queste situazioni, che risultano, tra l'altro, di una attualità sorprendente. Viviamo in un contesto in cui sempre dobbiamo mostrare agli altri la nostra superiorità, più che dire a noi stessi sinceramente chi siamo. E a farne le spese sono quelli più deboli, con più fragilità. Ma queste categorie nei vangeli sono quelle predilette da Gesù, venuto a chiamare i peccatori a conversione, a guarire i cuori affranti.
Gesù entra allora in casa di un capo dei farisei e subito viene "tenuto d'occhio", probabilmente per sgamarlo in qualche inosservanza della Legge e fargli così perdere la credibilità del profeta e dell'uomo di Dio. Ma essi non sanno che, come loro osservano Gesù, sono anche loro osservati da Gesù, che dal modo in cui scelgono i primi posti delinea la loro superbia. Che fa fare brutte figure e li rende invisi al Padre. Per questo Gesù ci invita a scegliere la via dell'umiltà, ad amare l'umiltà, a vivere una umiltà sincera perché "Dio resiste ai superbi, ma dà grazia agli umili". Infatti "la preghiera dell'umile penetra le nubi".
E Gesù allude anche a un altro atteggiamento: una generosità gratuita e non commerciale. Quante volte, specie nei regali, ragioniamo così: gli dò tanto così ricevo altrettanto, gli dò questo così ricevo quello.... Generosità gratuita senza pretendere né esigere il contraccambio. Così quello che riceverai un giorno veramente sarà una sorpresa inaspettata e non semplice contraccambio. Tu dona, tanto, fino in fondo. È Dio stesso che ti guarda e riempie la tua vita.
È presente più volte in questo brano odierno il verbo "invitare" che nell'originale greco è però "chiamare", verbo assai significativo perché nella logica del Regno noi siamo chiamati, la Chiesa è comunità di con-vocati, chi ci chiama è Dio stesso e attende una nostra risposta. Come sarebbe diverso il mondo se ci fosse più umiltà sincera e generosità gratuita! Dipende anche da me! Buona domenica.
Don Vito
Tutte le volte che Gesù è entrato in casa di un fariseo per pranzare si è sempre comportato come un "guastafeste". E il brano del Vangelo di oggi parla di una di queste situazioni, che risultano, tra l'altro, di una attualità sorprendente. Viviamo in un contesto in cui sempre dobbiamo mostrare agli altri la nostra superiorità, più che dire a noi stessi sinceramente chi siamo. E a farne le spese sono quelli più deboli, con più fragilità. Ma queste categorie nei vangeli sono quelle predilette da Gesù, venuto a chiamare i peccatori a conversione, a guarire i cuori affranti.
Gesù entra allora in casa di un capo dei farisei e subito viene "tenuto d'occhio", probabilmente per sgamarlo in qualche inosservanza della Legge e fargli così perdere la credibilità del profeta e dell'uomo di Dio. Ma essi non sanno che, come loro osservano Gesù, sono anche loro osservati da Gesù, che dal modo in cui scelgono i primi posti delinea la loro superbia. Che fa fare brutte figure e li rende invisi al Padre. Per questo Gesù ci invita a scegliere la via dell'umiltà, ad amare l'umiltà, a vivere una umiltà sincera perché "Dio resiste ai superbi, ma dà grazia agli umili". Infatti "la preghiera dell'umile penetra le nubi".
E Gesù allude anche a un altro atteggiamento: una generosità gratuita e non commerciale. Quante volte, specie nei regali, ragioniamo così: gli dò tanto così ricevo altrettanto, gli dò questo così ricevo quello.... Generosità gratuita senza pretendere né esigere il contraccambio. Così quello che riceverai un giorno veramente sarà una sorpresa inaspettata e non semplice contraccambio. Tu dona, tanto, fino in fondo. È Dio stesso che ti guarda e riempie la tua vita.
È presente più volte in questo brano odierno il verbo "invitare" che nell'originale greco è però "chiamare", verbo assai significativo perché nella logica del Regno noi siamo chiamati, la Chiesa è comunità di con-vocati, chi ci chiama è Dio stesso e attende una nostra risposta. Come sarebbe diverso il mondo se ci fosse più umiltà sincera e generosità gratuita! Dipende anche da me! Buona domenica.
Don Vito