Eventi
Tutti i colori dell’arte nella mostra “Migrazioni in campo colore”
Fino a oggi ingresso libero alla mostra d'arte collettiva
Barletta - domenica 17 luglio 2016
16.02
Sarà aperta al pubblico fino a oggi presso la chiesa di Sant'Antonio – in Via Sant'Antonio 35 - la mostra collettiva e itinerante di arte contemporanea "Migrazioni in campo colore", in collaborazione con Artgallery56 e Loris Zanrei, direttore artistico del progetto.
La mostra ospita tele di numerosi artisti quali Antonio Molino, Anastasia Silvestri, Cloe Ferrari, Luciano Vezzoli, Luigi Lanotte, Michele Riefolo, Nicola Sguera e Savio Cortellino, in un'armoniosa mescolanza di stili, colori e tecniche perfettamente iscritta all'interno degli spazi, organicamente suddivisi e atti ad ospitare una mostra che possa sensibilizzare alla cultura dell'arte la città della Disfida e non solo. Essa indaga le riflessioni sugli spazi e la loro proiezione - non si può non citare a tal proposito le vedute satellitari di alcune città e metropoli (da Venezia New York) realizzate da Luciano Vezzoli ivi esposte - e rivolge uno sguardo altro, influenzato dagli accadimenti del mondo contemporaneo, come dimostra il bambino, che campeggia al centro della tela del barlettano Michele Riefolo, affiancato da tanti soldatini - in secondo piano, che suggeriscono quanto sia alle volte radicata l'idea della guerra sin dalla tenera età - e ombre raffiguranti gli avi, che quelle guerre le hanno combattute e vissute.
L'arte in questa mostra si fa celebrazione e l'artista diviene raccordo tra spazio interno ed esterno, tra moti dell'animo ed esigenze contingenti del reale. In tal senso la mostra non può che esser ammirata con spirito critico nella consapevolezza che il colore è un potere che influenza direttamente l'anima, è poesia muta, un grido sordo, espressione di un'impressione, disintegrazione e costruzione della realtà, un'idea, una visione, un sogno.
La mostra ospita tele di numerosi artisti quali Antonio Molino, Anastasia Silvestri, Cloe Ferrari, Luciano Vezzoli, Luigi Lanotte, Michele Riefolo, Nicola Sguera e Savio Cortellino, in un'armoniosa mescolanza di stili, colori e tecniche perfettamente iscritta all'interno degli spazi, organicamente suddivisi e atti ad ospitare una mostra che possa sensibilizzare alla cultura dell'arte la città della Disfida e non solo. Essa indaga le riflessioni sugli spazi e la loro proiezione - non si può non citare a tal proposito le vedute satellitari di alcune città e metropoli (da Venezia New York) realizzate da Luciano Vezzoli ivi esposte - e rivolge uno sguardo altro, influenzato dagli accadimenti del mondo contemporaneo, come dimostra il bambino, che campeggia al centro della tela del barlettano Michele Riefolo, affiancato da tanti soldatini - in secondo piano, che suggeriscono quanto sia alle volte radicata l'idea della guerra sin dalla tenera età - e ombre raffiguranti gli avi, che quelle guerre le hanno combattute e vissute.
L'arte in questa mostra si fa celebrazione e l'artista diviene raccordo tra spazio interno ed esterno, tra moti dell'animo ed esigenze contingenti del reale. In tal senso la mostra non può che esser ammirata con spirito critico nella consapevolezza che il colore è un potere che influenza direttamente l'anima, è poesia muta, un grido sordo, espressione di un'impressione, disintegrazione e costruzione della realtà, un'idea, una visione, un sogno.