Turismo
Trivellazioni nel Mar Grande, un male evitabile
Mineo: «La decisione del Governo è gravissima»
Puglia - martedì 4 maggio 2010
Oggi il vice presidente del Consiglio regionale della Puglia, Luciano Mineo, ha lanciato un appello alla giunta regionale, alle istituzioni locali, alle organizzazioni sociali e a tutta la società civile, invitandoli a reagire su quanto deciso dal governo nazionale circa la trivellazione nel Mar Grande di Taranto. «La decisione del governo nazionale ed, in particolare, del ministro dello sviluppo economico, Claudio Scajola, di autorizzare la Shell a compiere operazioni di trivellazione nel Mar Grande di Taranto è gravissima.
Peraltro, si aggiunge alla decisione, altrettanto grave, di autorizzare le trivellazioni nientedimeno che nel mare intorno alle meravigliose isole Tremiti».
Aspre parole sono state usate dal vice presidente del Consiglio regionale circa questa decisione, considerando l'inutilità di questa scelta visto che, per quanto riguarda il campo dell'energia, la Puglia produce già il doppio dell'energia di cui ha bisogno e che quella eccedente viene utilizzata al servizio del resto del Paese «senza alcun beneficio».«Il governo nazionale deve smetterla di considerare Taranto e la Puglia come un territorio in cui tutto è possibile, senza nemmeno interloquire con le istituzioni locali e con quella regionale prima di assumere una decisione che non può che essere condivisa.
Le scelte della Puglia vanno in una direzione alternativa a quella del governo nazionale. Puntano ad aumentare la produzione di energia da fonti alternative. Non a caso la nostra Regione è leader in Italia nella produzione di energia derivante da impianti eolici e fotovoltaici. Puntano a risanare l'ambiente, come hanno dimostrato provvedimenti di legge di straordinaria importanza. Puntano a valorizzare sempre di più le bellezze storiche, culturali e paesaggistiche della Puglia per incentivare, come è avvenuto e sta avvenendo, il turismo. Di fronte a questo ennesimo tentativo di aggressione a Taranto ed alla Puglia, la giunta regionale, le istituzioni locali, le organizzazioni sociali e tutta la società civile devono reagire duramente. In discussione è qualcosa di più di un progetto industriale. In discussione sono il futuro della nostra regione e la qualità del suo sviluppo».
Peraltro, si aggiunge alla decisione, altrettanto grave, di autorizzare le trivellazioni nientedimeno che nel mare intorno alle meravigliose isole Tremiti».
Aspre parole sono state usate dal vice presidente del Consiglio regionale circa questa decisione, considerando l'inutilità di questa scelta visto che, per quanto riguarda il campo dell'energia, la Puglia produce già il doppio dell'energia di cui ha bisogno e che quella eccedente viene utilizzata al servizio del resto del Paese «senza alcun beneficio».«Il governo nazionale deve smetterla di considerare Taranto e la Puglia come un territorio in cui tutto è possibile, senza nemmeno interloquire con le istituzioni locali e con quella regionale prima di assumere una decisione che non può che essere condivisa.
Le scelte della Puglia vanno in una direzione alternativa a quella del governo nazionale. Puntano ad aumentare la produzione di energia da fonti alternative. Non a caso la nostra Regione è leader in Italia nella produzione di energia derivante da impianti eolici e fotovoltaici. Puntano a risanare l'ambiente, come hanno dimostrato provvedimenti di legge di straordinaria importanza. Puntano a valorizzare sempre di più le bellezze storiche, culturali e paesaggistiche della Puglia per incentivare, come è avvenuto e sta avvenendo, il turismo. Di fronte a questo ennesimo tentativo di aggressione a Taranto ed alla Puglia, la giunta regionale, le istituzioni locali, le organizzazioni sociali e tutta la società civile devono reagire duramente. In discussione è qualcosa di più di un progetto industriale. In discussione sono il futuro della nostra regione e la qualità del suo sviluppo».