Politica
Trenta cittadini e un sindaco: Nicola Maffei
Penultimo incontro amministrazione-città prima del programma di mandato. Si completeranno le strade dei Muratori e dell’Industria
Barletta - venerdì 23 settembre 2011
"Alle 18,30 nella sala Consiliare si svolgerà il penultimo incontro tra quelli programmati dall'amministrazione utili alla redazione delle linee di mandato. Oggi incontrerò tutti i cittadini che decidono di portare un contributo. Vi attendo numerosi. Firmato Nicola Maffei". Questo il messaggio del sindaco sulle sue pagine di Facebook affinchè larghissima fosse la partecipazione dei cittadini che invece, sonnolenti, svogliati e ripetitivi (eccetto quattro) hanno partecipato al pur importante e lodevole incontro organizzato nella centralissima sala consiliare.
Sono stati trenta, non di più, gli astanti che non hanno premiato la rara occasione di "costruire" assieme un pezzo di Barletta migliore. E le ipotesi di tale esigua partecipazione possono essere essenzialmente due: la sfiducia più sbrodolante nelle pseudo buone intenzioni di ascolto e conseguente improbabile fattibilità, oppure l'anomala consapevolezza dei cittadini di vivere in una idilliaca città carente non di strutture, bensì in una atmosfera di benessere tale da non dover apportare suggerimenti. L'ambientazione: luce fioca, un lungo tavolo bardato di porpora stoffa, il solitario sindaco di una grande città capoluogo di provincia, in camicia cobalto chiaro già sudata sotto le ascelle e lo strabiliante insuccesso di ascolto e partecipazione. Il fallimento di una città, pronta però, in sedi meno opportune, a reclamare in modo corporativo le migliori aspettative. Un solo consigliere comunale, all'inizio dell'incontro nessun dirigente o assessore (solo a fine incontro un paio hanno affiancato il buon Nicola). Addirittura, a proteggere e regolare all'occorrenza, l'impeto mai accennato, dei pigri cittadini, solo un vigile urbano, al contrario dell'eccesso sicurezza nel corso dei consigli comunali, dove lo schieramento dei tutori dell'urbe è eccessivo.
Maffei, in ogni caso, ha sciorinato con perseverante correttezza, gran parte delle esigenze che la città reclama. Contratto di gestione e relativi finanziamenti per attività culturali, l'orgogliosa luce sulla ex- distilleria sito risanato e affidato a cooperative affidabili, investimenti e opportunità di lavoro, riservandosi a breve di reindustrializzare via Foggia con i piani PIP, concedendo terreni ad imprenditori che ritrovino antiche fiducie nella miglior tradizione di sviluppo industriale di cui la città è stata, negli anni '80, protagonista. Poi ancora, via Trani con analoghe perplessità e l'imminente piano regolatore che darà vigore anche a quella zona. Le recenti dure polemiche su privatistici interessi che stanno riguardando via dei Muratori sono state dissipate da Maffei che ha assicurato la prosecuzione dell'arteria cui guardano con interesse centinaia industriali di via Foggia, i cui reclami hanno trovato positivo e opportuno spazio nelle pagine di Berlettalife. Anche via dell'Industria sarà vieppiù attenzionata.
Lodevole l'intervento a tutto campo di quest'uomo sindaco che intende ogni giorno confermare la personale dignità di amministratore dedicando, mai retoricamente, il suo tempo ad un ascolto che non c'è. Maffei ancora versatile sul tema cultura, viabilità, passaggi a livello, e sul sociale. Argomento da privilegiare per le derive di reale povertà che contiene. Poi l'ambiente. Nel suo mandato elettorale Maffei ha sempre offerto generosa attenzione su questo argomento. Non è stato toccato, ma in queste ore l'argomento Cementeria, con la concessione provinciale di maggior materia prima da bruciare nei suoi altiforni nel cuore della città, esploderà devastante. Inciso: l'assessore provinciale Gennaro Cefola ha davvero valutato l'impatto con i polmoni dei barlettani? O dobbiamo considerarlo il nuovo Nerone di una generazione già soffocata da incendi dolosi? Abbandonando questo inciso che riprenderemo con vigore, torniamo all'incontro con Maffei.
Ecco gli interventi dei cittadini. Di Corato Bartolomeo ha rappresentato quaranta famiglie zona via Vanvitelli, via delle Belle Arti e dove è allocato l'ufficio di zona 167. Un rione abbandonato, senza illuminazione, e le fioche luci esistenti esaltano il fenomeno tossicodipendenza con le centinaia di siringhe usate disseminate tra le stradine pressoché oscurate e invece progettate dall'ufficio urbanistica con lampionatura ad hoc. Come anche le promesse sia di verde attrezzato che di un fantomatico campo di basket non si sono mai concretizzate. Eppure i cittadini stanno incalzando da mesi l'architetto-dirigente comunale Gianferrini che però dimentica le vere priorità (questo rione sarà, in seguito approfondito da nostri servizi). Altro intervento è stato incentrato sui problemi della zona setti Frati. Anche qui reclamato verde pubblico e imperiosi insediamenti abitativi dei soliti "solidi" costruttori barlettani egemoni dell'edilizia. Illuminante l'intervento di Gioacchino Del Negro che ha letto una lunga efficace litania da indignado. Reclamando con una efficace elenco le carenze di Barletta-incivile. Tutti gli interventi o quasi hanno posto il più severo accento sui disservizi Bar.S.A., per cassonetti maleodoranti e cattiva gestione complessiva della municipalizzata.
Altri due interventi sono stati più che altro politici. Il primo, quello di un ex-amministratore che inelegantemente ha esaltato l'efficienza di Ciccio Salerno, indebolendo, a freddo, quella di Maffei. Era il caso? Ma tale sig. Fucci ha invece, con dovizia, reclamato quanto alto e costosissimo sia il numero dei dirigenti (ben 14 e ciascuno con una remunerazione vicina ai 90.000 euro). Con una opportuna costruzione organizzativa, ha dimostrato che questo numero, come anche quello degli assessori, può essere dimezzato. Dello stesso parere l'intervento del prof Riglietti. Poi, sublimi su tutte le difficoltà dei non vedenti rappresentati nella riunione. Ma su queste vogliamo articolare, una attenzione più mirata, dedicando nell'immediato futuro la migliore attenzione di Barlettalife. Tutto qua.
Ben presto, alla spicciolata, quanti evidentemente non erano interessati a fornire apporti alla stesura dell'imminente piano programmatico di Maffei, si sono allontanati, lasciando sul parterre della sala consiglio, la voce del Sindaco che, affatto deluso dal sempre più esiguo numeri degli "attenti", ha imperterrito proseguito esponendo i propri principi sindacali.
Sono stati trenta, non di più, gli astanti che non hanno premiato la rara occasione di "costruire" assieme un pezzo di Barletta migliore. E le ipotesi di tale esigua partecipazione possono essere essenzialmente due: la sfiducia più sbrodolante nelle pseudo buone intenzioni di ascolto e conseguente improbabile fattibilità, oppure l'anomala consapevolezza dei cittadini di vivere in una idilliaca città carente non di strutture, bensì in una atmosfera di benessere tale da non dover apportare suggerimenti. L'ambientazione: luce fioca, un lungo tavolo bardato di porpora stoffa, il solitario sindaco di una grande città capoluogo di provincia, in camicia cobalto chiaro già sudata sotto le ascelle e lo strabiliante insuccesso di ascolto e partecipazione. Il fallimento di una città, pronta però, in sedi meno opportune, a reclamare in modo corporativo le migliori aspettative. Un solo consigliere comunale, all'inizio dell'incontro nessun dirigente o assessore (solo a fine incontro un paio hanno affiancato il buon Nicola). Addirittura, a proteggere e regolare all'occorrenza, l'impeto mai accennato, dei pigri cittadini, solo un vigile urbano, al contrario dell'eccesso sicurezza nel corso dei consigli comunali, dove lo schieramento dei tutori dell'urbe è eccessivo.
Maffei, in ogni caso, ha sciorinato con perseverante correttezza, gran parte delle esigenze che la città reclama. Contratto di gestione e relativi finanziamenti per attività culturali, l'orgogliosa luce sulla ex- distilleria sito risanato e affidato a cooperative affidabili, investimenti e opportunità di lavoro, riservandosi a breve di reindustrializzare via Foggia con i piani PIP, concedendo terreni ad imprenditori che ritrovino antiche fiducie nella miglior tradizione di sviluppo industriale di cui la città è stata, negli anni '80, protagonista. Poi ancora, via Trani con analoghe perplessità e l'imminente piano regolatore che darà vigore anche a quella zona. Le recenti dure polemiche su privatistici interessi che stanno riguardando via dei Muratori sono state dissipate da Maffei che ha assicurato la prosecuzione dell'arteria cui guardano con interesse centinaia industriali di via Foggia, i cui reclami hanno trovato positivo e opportuno spazio nelle pagine di Berlettalife. Anche via dell'Industria sarà vieppiù attenzionata.
Lodevole l'intervento a tutto campo di quest'uomo sindaco che intende ogni giorno confermare la personale dignità di amministratore dedicando, mai retoricamente, il suo tempo ad un ascolto che non c'è. Maffei ancora versatile sul tema cultura, viabilità, passaggi a livello, e sul sociale. Argomento da privilegiare per le derive di reale povertà che contiene. Poi l'ambiente. Nel suo mandato elettorale Maffei ha sempre offerto generosa attenzione su questo argomento. Non è stato toccato, ma in queste ore l'argomento Cementeria, con la concessione provinciale di maggior materia prima da bruciare nei suoi altiforni nel cuore della città, esploderà devastante. Inciso: l'assessore provinciale Gennaro Cefola ha davvero valutato l'impatto con i polmoni dei barlettani? O dobbiamo considerarlo il nuovo Nerone di una generazione già soffocata da incendi dolosi? Abbandonando questo inciso che riprenderemo con vigore, torniamo all'incontro con Maffei.
Ecco gli interventi dei cittadini. Di Corato Bartolomeo ha rappresentato quaranta famiglie zona via Vanvitelli, via delle Belle Arti e dove è allocato l'ufficio di zona 167. Un rione abbandonato, senza illuminazione, e le fioche luci esistenti esaltano il fenomeno tossicodipendenza con le centinaia di siringhe usate disseminate tra le stradine pressoché oscurate e invece progettate dall'ufficio urbanistica con lampionatura ad hoc. Come anche le promesse sia di verde attrezzato che di un fantomatico campo di basket non si sono mai concretizzate. Eppure i cittadini stanno incalzando da mesi l'architetto-dirigente comunale Gianferrini che però dimentica le vere priorità (questo rione sarà, in seguito approfondito da nostri servizi). Altro intervento è stato incentrato sui problemi della zona setti Frati. Anche qui reclamato verde pubblico e imperiosi insediamenti abitativi dei soliti "solidi" costruttori barlettani egemoni dell'edilizia. Illuminante l'intervento di Gioacchino Del Negro che ha letto una lunga efficace litania da indignado. Reclamando con una efficace elenco le carenze di Barletta-incivile. Tutti gli interventi o quasi hanno posto il più severo accento sui disservizi Bar.S.A., per cassonetti maleodoranti e cattiva gestione complessiva della municipalizzata.
Altri due interventi sono stati più che altro politici. Il primo, quello di un ex-amministratore che inelegantemente ha esaltato l'efficienza di Ciccio Salerno, indebolendo, a freddo, quella di Maffei. Era il caso? Ma tale sig. Fucci ha invece, con dovizia, reclamato quanto alto e costosissimo sia il numero dei dirigenti (ben 14 e ciascuno con una remunerazione vicina ai 90.000 euro). Con una opportuna costruzione organizzativa, ha dimostrato che questo numero, come anche quello degli assessori, può essere dimezzato. Dello stesso parere l'intervento del prof Riglietti. Poi, sublimi su tutte le difficoltà dei non vedenti rappresentati nella riunione. Ma su queste vogliamo articolare, una attenzione più mirata, dedicando nell'immediato futuro la migliore attenzione di Barlettalife. Tutto qua.
Ben presto, alla spicciolata, quanti evidentemente non erano interessati a fornire apporti alla stesura dell'imminente piano programmatico di Maffei, si sono allontanati, lasciando sul parterre della sala consiglio, la voce del Sindaco che, affatto deluso dal sempre più esiguo numeri degli "attenti", ha imperterrito proseguito esponendo i propri principi sindacali.