Puzza
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La città

Tornano in città le tanto discusse emissioni odorigene di qualche anno fa

Il punto con l'avv. Chiariello (comitato Operazione Aria Pulita Bat)

Quasi avevamo dimenticato a Barletta il tanto celebre quanto nauseabondo tanfo di "formaggio avariato", proveniente dalla zona sud della città, che tanto ha fatto discutere nelle sere d'estate di qualche tempo fa.

Ma niente paura, amici barlettani: la nauseante fragranza - come si direbbe in tempo d'eroi - è viva e lotta insieme a noi.

Da alcune sere infatti, tale pestifera essenza è tornata a fasi alterne a "deliziare" le nostre malcapitate narici, nonché a mettere a dura prova la resistenza dei nostri stomaci.

Ora, provando a mettere per un attimo da parte il nostro malcelato e quanto mai rassegnato sarcasmo, troviamo davvero deprimente il fatto che nell'anno 2023 non vi sia ancora un rimedio efficace e definitivo a quella che sta diventando a tutti gli effetti una piaga per l'ambiente e per la salute degli abitanti dei nostri territori.

Da cittadini che da anni subiscono questo costante oltraggio al nostro olfatto non ci resta che sperare in primis (e una volta di più) nel buon senso dei responsabili di questi non certo gradevoli "essenze", senza magari essere una volta ancora costretti a pietre l'ennesimo intervento delle autorità preposte.

Sul punto, abbiamo interpellato l'Avv. MicheleAlfredo Chiariello - esperto in materia ambientale e da anni in prima linea con il Comitato Operazione Aria Pulita Bat - il quale ha evidenziato che "tali miasmi comportano l'impossibilità di una conduzione di vita serena, costringendo i residenti a dover vivere con le finestre chiuse, barricate, nonostante il caldo, per evitare di dover subire una certa intossicazione, malori o peggio. Bisogna poi ribadire che tali molestie non sono giustificabili, nè per legge giustificate, neanche se derivanti da industrie insalubri autorizzate e neanche se le suesposte emissioni odorigene dovessero risultare sotto soglia. A questo proposito - conclude - nelle ultime settimane l'Arpa ha pubblicato in maniera saltuaria i dati relativi alla centralina Ipercoop per quanto riguarda il pm 10 ed il pm 2.5; ad esempio, proprio nei giorni (dal 20 al 24 giugno), in cui questi miasmi sono stati avvertiti in maniera molto forte, con lo spargimento di polveri sottili e di ceneri nella predetta zona; di conseguenza, pur nella totale convinzione che trattasi di semplice coincidenza, magari causata da una complicata validazione dei dati, ho invitato formalmente, senza riscontro alcuno a distanza di giorni, il Comune e l'Arpa a comunicare ufficialmente le motivazioni di tale mancanza, ciò, non solo per garantire quel diritto all'informazione, caposaldo della legislazione ambientale, ma anche per assicurare, al cittadino, la piu' limpida e trasparente forma di azione amministrativa. Inoltre, la coesistenza in una zona residenziale di fabbriche insalubri, seppure autorizzate, è un problema che deve essere affrontato e risolto, secondo le previsioni di legge e di priorità amministrativa, una volta per tutte, anche perchè tanto era previsto nel programma elettorale del Sindaco, che conosco bene, avendolo, sotto questo profilo, curato, portato avanti e sostenuto personalmente, ma del quale, a distanza di un anno, con profonda delusione e sommo rammarico, non vedo alcuna esecuzione pratica, rispetto ad una emergenza che non nasce oggi, ma è nota, e denunciata, da anni".
  • Comitato Operazione Aria Pulita
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