Viva
The Beatles, la passione di Giuseppe Dimonte
Intervista al giovane studioso e appassionato dei 'Fab Four'. Da Barletta a Liverpool
Barletta - domenica 15 maggio 2011
Giuseppe Dimonte ha 35 anni, laureato in Scienze Politiche e laureando in Giurisprudenza, amante e cultore della musica dei Beatles sin dall'età di 11 anni: una passione che col tempo si è trasformata in una materia di studio. Nel corso degli anni, Giuseppe ha raccolto migliaia tra vinili rari e cd, centinaia tra libri e pubblicazioni riguardanti il quartetto di Liverpool.
Ha vinto due concorsi on-line di importanza mondiale dal titolo 'Maccafan of the Year' indetto dalla rivista paulmccartney.fm
(http://guide.supereva.it/beatles_/interventi/2007/02/284932.shtml).
Inoltre, ha assistito a numerosi concerti di Paul McCartney in giro per il mondo. A luglio andrà al concerto di Ringo Starr.
Quando hai conosciuto la musica dei Beatles?
Avevo 11 anni. Un bel giorno, a scuola l'insegnante di Inglese porta in classe un giradischi e nel eccitazione generale, tira fuori dalla borsa due vinili con delle "strane" copertine. Ne prende uno, lo appoggia sul piatto, alza il braccio del giradischi e lascia cadere lentamente la puntina: dopo qualche secondo risuonano le note di Hey Jude. Ero sconvolto: sembrava che conoscessi quella musica da sempre. Inizialmente la classe era ammutolita ma il bello doveva ancora venire. Verso la fine della canzone, cantavamo in coro come se fossimo allo stadio. Infatti, dopo qualche minuto, gli insegnanti delle classi adiacenti cercavano di farci abbassare la voce ma appena partito il brano successivo con le note di Get Back, scoppiò un pandemonio, sembrava ci fosse un terremoto. Che giorno indimenticabile! Arrivato a casa, chiedo ai miei genitori un album dei Beatles. Il giorno dopo avevo già tra le mani il "doppio blu" 1967/70 e dopo qualche mese l'intera collezione degli album.
C'è un disco dei Beatles che preferisci?
Questa è una domanda da un milione di dollari…direi tutti. Se dovessi rispondere a bruciapelo, direi "Revolver" e "Abbey Road". Il mio album preferito cambia giorno dopo giorno. Di solito associo i dischi ad un ricordo o ad un momento particolare.
Invece, dopo lo scioglimento del gruppo, ci sono progetti che preferisci?
"Plastic Ono Band" di John Lennon, che considero uno dei suoi lavori più profondi, diretti e completi. Mentre, il disco di George Harrison che preferisco è "All things must pass". Poi, per quanto riguarda Paul McCartney, "Ram", che è molto particolare, oltre ai tutti i lavori pubblicati da lui sotto pseudonimo.
Quale è stato l'impatto dei Beatles sulla cultura contemporanea?
Come ha scritto un noto critico musicale: "I Beatles hanno portato il concetto di canzone pop al suo apice, incorporando idee nuove e diversi stili musicali nel loro vasto ed eclettico repertorio". La loro influenza è stata immensa, di grande portata e inarrestabile: basti pensare alla diffusione della lingua inglese veicolata dalla loro musica, i primi concerti negli stadi, i primi video-clip, l'isteria di massa, i taglio dei capelli, le droghe, la filosofia indiana, la ribellione contro l'establishment, e la rivoluzione sessuale. La poesia Annus Mirabilis dello scrittore britannico Philip Larkin coglie al meglio lo spirito e l'influenza che va oltre quell'epoca: "I rapporti sessuali cominciarono nel millenovecentosessantatrè/ tra la fine del bando a Lady Chatterley/ e il primo disco dei Beatles".
Hai un "feticcio" dei Beatles a cui sei molto affezionato?
I pezzi di asciugamani che Paul McCartney lancia dopo i suoi concerti. Devi sapere che quegli asciugamani vengono fatti letteralmente a pezzi e divisi tra noi fan delle prime file, altrimenti si rischia la rissa!
Ricordi il primo concerto di Paul McCartney a cui hai assistito?
Era il 24 ottobre del 1989 al Palaeur di Roma, avevo 13 anni, ero troppo emozionato e stavo quasi per svenire. Da quel giorno, ho assistito a numerosi suoi concerti in giro per il mondo.
Il concerto di Paul McCartney per il quale hai speso di più?
Ho speso quasi 1000 euro per il biglietto del concerto all'interno del Colosseo. Ma in compenso ero in fila tra Bob Geldof e Victoria Silvstedt!
Quante volte sei stato a Liverpool? Mi racconti del corso di laurea in "studi Beatles" che si tiene laggiù?
Ci sono stato parecchie volte. L'ultima visita risale al primo giugno 2008, in occasione del concerto di Paul McCartney per la chiusura delle iniziative legate a Liverpool Capitale Europea della Cultura. Sui Beatles, negli ultimi decenni sono stati scritti più di 8000 libri. E, a parte qualche convegno sull'impatto culturale organizzato dalle Università di Cambridge e Oxford, il gruppo non è stato mai studiato in modo serio dal mondo accademico. Oggi, l'università di Liverpool ha istituito un Master universitario intitolato "Beatles, musica pop e società" che si propone di studiare il fenomeno non solo da un punto di vista musicale ma anche sociale ed economico. (http://www.hope.ac.uk/prospective/postgraduate2010/the-beatles-popular-music-and-society-ma)
Mi racconti di quella volta che sei entrato nella casa di Paul McCartney?
Ho scavalcato spesso il muro di cinta di Cavendish Avenue (la residenza londinese di McCartney a pochi passi dagli studi di Abbey Road ndr.). Negli anni Novanta era molto più facile intrufolarsi, non c'era la security e, il più delle volte, il famoso inquilino era all'estero. Solo una volta ho avuto un incontro ravvicinato con sua figlia Stella (oggi stilista di fama internazionale ndr.). All'uscita sono stato braccato dalla sua guardia del corpo che voleva avvisare la polizia. Mi sono salvato grazie all'intercessione dei vicini di casa…avevo solo 14 anni…
Se la tua vita dovesse avere il titolo di una canzone dei Beatles, quale sarebbe?
"A Day in the Life" o "Strawberry Fields Forever"
Ha vinto due concorsi on-line di importanza mondiale dal titolo 'Maccafan of the Year' indetto dalla rivista paulmccartney.fm
(http://guide.supereva.it/beatles_/interventi/2007/02/284932.shtml).
Inoltre, ha assistito a numerosi concerti di Paul McCartney in giro per il mondo. A luglio andrà al concerto di Ringo Starr.
Quando hai conosciuto la musica dei Beatles?
Avevo 11 anni. Un bel giorno, a scuola l'insegnante di Inglese porta in classe un giradischi e nel eccitazione generale, tira fuori dalla borsa due vinili con delle "strane" copertine. Ne prende uno, lo appoggia sul piatto, alza il braccio del giradischi e lascia cadere lentamente la puntina: dopo qualche secondo risuonano le note di Hey Jude. Ero sconvolto: sembrava che conoscessi quella musica da sempre. Inizialmente la classe era ammutolita ma il bello doveva ancora venire. Verso la fine della canzone, cantavamo in coro come se fossimo allo stadio. Infatti, dopo qualche minuto, gli insegnanti delle classi adiacenti cercavano di farci abbassare la voce ma appena partito il brano successivo con le note di Get Back, scoppiò un pandemonio, sembrava ci fosse un terremoto. Che giorno indimenticabile! Arrivato a casa, chiedo ai miei genitori un album dei Beatles. Il giorno dopo avevo già tra le mani il "doppio blu" 1967/70 e dopo qualche mese l'intera collezione degli album.
C'è un disco dei Beatles che preferisci?
Questa è una domanda da un milione di dollari…direi tutti. Se dovessi rispondere a bruciapelo, direi "Revolver" e "Abbey Road". Il mio album preferito cambia giorno dopo giorno. Di solito associo i dischi ad un ricordo o ad un momento particolare.
Invece, dopo lo scioglimento del gruppo, ci sono progetti che preferisci?
"Plastic Ono Band" di John Lennon, che considero uno dei suoi lavori più profondi, diretti e completi. Mentre, il disco di George Harrison che preferisco è "All things must pass". Poi, per quanto riguarda Paul McCartney, "Ram", che è molto particolare, oltre ai tutti i lavori pubblicati da lui sotto pseudonimo.
Quale è stato l'impatto dei Beatles sulla cultura contemporanea?
Come ha scritto un noto critico musicale: "I Beatles hanno portato il concetto di canzone pop al suo apice, incorporando idee nuove e diversi stili musicali nel loro vasto ed eclettico repertorio". La loro influenza è stata immensa, di grande portata e inarrestabile: basti pensare alla diffusione della lingua inglese veicolata dalla loro musica, i primi concerti negli stadi, i primi video-clip, l'isteria di massa, i taglio dei capelli, le droghe, la filosofia indiana, la ribellione contro l'establishment, e la rivoluzione sessuale. La poesia Annus Mirabilis dello scrittore britannico Philip Larkin coglie al meglio lo spirito e l'influenza che va oltre quell'epoca: "I rapporti sessuali cominciarono nel millenovecentosessantatrè/ tra la fine del bando a Lady Chatterley/ e il primo disco dei Beatles".
Hai un "feticcio" dei Beatles a cui sei molto affezionato?
I pezzi di asciugamani che Paul McCartney lancia dopo i suoi concerti. Devi sapere che quegli asciugamani vengono fatti letteralmente a pezzi e divisi tra noi fan delle prime file, altrimenti si rischia la rissa!
Ricordi il primo concerto di Paul McCartney a cui hai assistito?
Era il 24 ottobre del 1989 al Palaeur di Roma, avevo 13 anni, ero troppo emozionato e stavo quasi per svenire. Da quel giorno, ho assistito a numerosi suoi concerti in giro per il mondo.
Il concerto di Paul McCartney per il quale hai speso di più?
Ho speso quasi 1000 euro per il biglietto del concerto all'interno del Colosseo. Ma in compenso ero in fila tra Bob Geldof e Victoria Silvstedt!
Quante volte sei stato a Liverpool? Mi racconti del corso di laurea in "studi Beatles" che si tiene laggiù?
Ci sono stato parecchie volte. L'ultima visita risale al primo giugno 2008, in occasione del concerto di Paul McCartney per la chiusura delle iniziative legate a Liverpool Capitale Europea della Cultura. Sui Beatles, negli ultimi decenni sono stati scritti più di 8000 libri. E, a parte qualche convegno sull'impatto culturale organizzato dalle Università di Cambridge e Oxford, il gruppo non è stato mai studiato in modo serio dal mondo accademico. Oggi, l'università di Liverpool ha istituito un Master universitario intitolato "Beatles, musica pop e società" che si propone di studiare il fenomeno non solo da un punto di vista musicale ma anche sociale ed economico. (http://www.hope.ac.uk/prospective/postgraduate2010/the-beatles-popular-music-and-society-ma)
Mi racconti di quella volta che sei entrato nella casa di Paul McCartney?
Ho scavalcato spesso il muro di cinta di Cavendish Avenue (la residenza londinese di McCartney a pochi passi dagli studi di Abbey Road ndr.). Negli anni Novanta era molto più facile intrufolarsi, non c'era la security e, il più delle volte, il famoso inquilino era all'estero. Solo una volta ho avuto un incontro ravvicinato con sua figlia Stella (oggi stilista di fama internazionale ndr.). All'uscita sono stato braccato dalla sua guardia del corpo che voleva avvisare la polizia. Mi sono salvato grazie all'intercessione dei vicini di casa…avevo solo 14 anni…
Se la tua vita dovesse avere il titolo di una canzone dei Beatles, quale sarebbe?
"A Day in the Life" o "Strawberry Fields Forever"