
La città
Teleferica Margherita di Savoia-Barletta, il racconto di Michele Grimaldi
La nota dello storico e archivista
Barletta - sabato 18 ottobre 2025
Riceviamo e pubblichiamo il racconto dello storico Michele Grimaldi sulla teleferica Margherita di Savoia-Barletta.
L'archeologia industriale e la storia del patrimonio industriale hanno avuto una complessa evoluzione così come accade per ogni ambito disciplinare oggetto di studi e ricerche. Il primo approccio alla materia è stato volto all'osservazione, allo studio e al recupero degli impianti produttivi, trascurando spesso e il più delle volte volontariamente, gli oggetti materiali e immateriali, legati al sito.
Le necessità di rinnovamento e la chiusura di alcuni impianti hanno provocato l'interessamento di studiosi e delle stesse comunità per tutelare quello che viene riconosciuto come patrimonio fondativo di un territorio. L'obiettivo, oggi più che cinquant'anni fa, è quanto mai opportuno preservare oggetti, strutture ed archivi e ovviamente creare cultura. In questa ottica deve essere valutata la 3ª edizione del Cammino del Sale prevista per il prossimo 19 ottobre e presentata in anteprima il 18 presso la sala conferenze dell'ex Convento di San Domenico, possiede tutti i presupposti per essere un evento veramente innovativo per gli appassionati perché unisce Sport, Cultura e Natura in una sola iniziativa "Il Cammino del Sale" chiamato così perché prevede un cammino a piedi partendo da Barletta e percorrendo (nei limiti possibili) il tracciato che facevano quei vagoncini di "oro bianco" fino ad arrivare a Barletta, ripercorre la storia della Teleferica Margherita di Savoia - Barletta, un'infrastruttura che ha segnato la storia della più grande salina d'Europa.
L'Associazione ha avuto la fortunata intuizione di promuovere la storia e la cultura del territorio attraverso eventi come "Il Cammino del Sale" che, a buon titolo, possono essere annoverati in quel settore, veramente geniale, del Turismo Industriale. La teleferica di Margherita di Savoia, opera fortemente voluta da Isidoro Alvisi, primo Sindaco Repubblicano di Barletta e dal senatore Ferdinando Casardi, fu costruita nel 1955 dalla ditta Ceretti & Tanfani su progetto dell'Ing.Tranchese e collegava il porto di Barletta alla vicina città di Margherita di Savoia per velocizzare il trasporto del sale. Il costo dell'opera raggiunse il miliardo di lire. L'ingente finanziamento fu deliberato per sostituire i collegamenti ferroviari realizzati per il trasporto del sale dai bacini estrattivi di Margherita di Savoia fino al porto di Barletta, dove venivano imbarcati sui convogli navali che consegnavano il sale nei mercati internazionali. La struttura constava di un sistema a funi per il trasporto dei carrelli che si estendeva per un totale di 13 km di cui, oltre 1 km e mezzo, attraverso il mare per poi proseguire in terraferma con sette piloni di cemento armato alti mediamente 20 m. Il sistema nel suo insieme, fatto di una serie di edifici minori come la stazione della teleferica di Barletta e l'edificio per impacchettatrice e della direzione, rappresentava una infrastruttura di assoluto valore sia rispetto agli aspetti funzionali (a regime si riuscivano a trasportare fino a 180 tonnellate ogni ora) sia come elemento di segno nel paesaggio.
A causa di supposti alti costi di gestione, fu dismessa nel 1981 e i piloni sul mare demoliti nell'anno 2000. Purtroppo le amministrazioni comunali coinvolte succedutesi negli anni, non hanno mai seriamente tentato di recuperare questo bellissimo esempio di archeologia industriale per musealizzare l'area e aprirla ad un intelligente sfruttamento turistico e culturale. Lo scopo auspicabile di questa nuova edizione è quella di raggiungere un numero ancora più alto di partecipanti e coinvolgere i cittadini di Barletta e di Margherita in un approfondimento di natura storica e culturale tutto dedicato a questo pezzo di storia che rischia di scomparire nelle brune di una colpevole nebbie della memoria specialmente dei più giovani.
L'archeologia industriale e la storia del patrimonio industriale hanno avuto una complessa evoluzione così come accade per ogni ambito disciplinare oggetto di studi e ricerche. Il primo approccio alla materia è stato volto all'osservazione, allo studio e al recupero degli impianti produttivi, trascurando spesso e il più delle volte volontariamente, gli oggetti materiali e immateriali, legati al sito.
Le necessità di rinnovamento e la chiusura di alcuni impianti hanno provocato l'interessamento di studiosi e delle stesse comunità per tutelare quello che viene riconosciuto come patrimonio fondativo di un territorio. L'obiettivo, oggi più che cinquant'anni fa, è quanto mai opportuno preservare oggetti, strutture ed archivi e ovviamente creare cultura. In questa ottica deve essere valutata la 3ª edizione del Cammino del Sale prevista per il prossimo 19 ottobre e presentata in anteprima il 18 presso la sala conferenze dell'ex Convento di San Domenico, possiede tutti i presupposti per essere un evento veramente innovativo per gli appassionati perché unisce Sport, Cultura e Natura in una sola iniziativa "Il Cammino del Sale" chiamato così perché prevede un cammino a piedi partendo da Barletta e percorrendo (nei limiti possibili) il tracciato che facevano quei vagoncini di "oro bianco" fino ad arrivare a Barletta, ripercorre la storia della Teleferica Margherita di Savoia - Barletta, un'infrastruttura che ha segnato la storia della più grande salina d'Europa.
L'Associazione ha avuto la fortunata intuizione di promuovere la storia e la cultura del territorio attraverso eventi come "Il Cammino del Sale" che, a buon titolo, possono essere annoverati in quel settore, veramente geniale, del Turismo Industriale. La teleferica di Margherita di Savoia, opera fortemente voluta da Isidoro Alvisi, primo Sindaco Repubblicano di Barletta e dal senatore Ferdinando Casardi, fu costruita nel 1955 dalla ditta Ceretti & Tanfani su progetto dell'Ing.Tranchese e collegava il porto di Barletta alla vicina città di Margherita di Savoia per velocizzare il trasporto del sale. Il costo dell'opera raggiunse il miliardo di lire. L'ingente finanziamento fu deliberato per sostituire i collegamenti ferroviari realizzati per il trasporto del sale dai bacini estrattivi di Margherita di Savoia fino al porto di Barletta, dove venivano imbarcati sui convogli navali che consegnavano il sale nei mercati internazionali. La struttura constava di un sistema a funi per il trasporto dei carrelli che si estendeva per un totale di 13 km di cui, oltre 1 km e mezzo, attraverso il mare per poi proseguire in terraferma con sette piloni di cemento armato alti mediamente 20 m. Il sistema nel suo insieme, fatto di una serie di edifici minori come la stazione della teleferica di Barletta e l'edificio per impacchettatrice e della direzione, rappresentava una infrastruttura di assoluto valore sia rispetto agli aspetti funzionali (a regime si riuscivano a trasportare fino a 180 tonnellate ogni ora) sia come elemento di segno nel paesaggio.
A causa di supposti alti costi di gestione, fu dismessa nel 1981 e i piloni sul mare demoliti nell'anno 2000. Purtroppo le amministrazioni comunali coinvolte succedutesi negli anni, non hanno mai seriamente tentato di recuperare questo bellissimo esempio di archeologia industriale per musealizzare l'area e aprirla ad un intelligente sfruttamento turistico e culturale. Lo scopo auspicabile di questa nuova edizione è quella di raggiungere un numero ancora più alto di partecipanti e coinvolgere i cittadini di Barletta e di Margherita in un approfondimento di natura storica e culturale tutto dedicato a questo pezzo di storia che rischia di scomparire nelle brune di una colpevole nebbie della memoria specialmente dei più giovani.
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