Tartaruga spiaggiata sulla Litoranea di Ponente
Tartaruga spiaggiata sulla Litoranea di Ponente
Cronaca

Tartaruga spiaggiata sulla Litoranea di Ponente

La testuggine rinvenuta da alcuni bagnanti questo pomeriggio. Si attende l'intervento della Capitaneria di Porto

Una tartaruga della specie Caretta caretta da alcune ore si è spiaggiata lungo la litoranea di Ponente, sulla lingua di bagnasciuga in corrispondenza di via Luigi Dicuonzo. Una "presenza" quella della carcassa di questa testuggine ormai priva di vita, che dal pomeriggio di oggi sta attirando l'attenzione dei bagnanti presenti sul litorale barlettano: una segnalazione giunta in redazione nel tardo pomeriggio ha segnalato il curioso e anche triste evento, coincidente con la perdita della vita da parte della Caretta caretta in questione. Alcuni bagnanti ci hanno riferito di aver avvistato l'animale già oggi pomeriggio, intorno alle 15.30. I presenti ci hanno riferito di aver allertato Carabinieri e Capitaneria di Porto. A breve si attendono dunque interventi.

La carcassa dell'animale dovrà essere ora rimossa dagli addetti comunali in quanto bollato entro la categoria di "rifiuti speciali". Al momento è ipotizzabile che la tartaruga, di stazza considerevole per trovarsi a pochi metri dalla riva, potrebbe essersi spiaggiata e aver trovato la morte perchè disorientata dalle maree o potrebbe anche essere morta per l'inquinamento causato dagli scarichi di alcune barche al largo. Al momento nessuna ipotesi è tralasciabile.

Nel Mediterraneo la tartaruga marina comune Caretta caretta è seriamente minacciata: in particolare dall'antropizzazione delle spiagge di nidificazione e dalle attività di pesca. I siti di deposizione sono localizzati nella parte orientale di questo bacino e in particolare in Grecia, Turchia, Cipro, Libia, mentre nella parte orientale le nidificazioni sono da ritenersi eccezionali. In Italia, se i nidi deposti ogni anno sono solo alcune unità (contro le 5-6 mila dell'intero Mediterraneo), i mari attorno alla penisola rivestono grande importanza per le popolazioni del bacino. La specie è inserita dall'IUCN nella categoria di minaccia EN-Endangered (minacciata).
(Twitter: @GuerraLuca88)
13 fotoCaretta caretta spiaggiata a Ponente
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Caretta caretta:
La tartaruga comune (Caretta caretta Linnaeus, 1758) è la tartaruga marina più comune del Mar Mediterraneo. La specie è fortemente minacciata in tutto il bacino del Mediterraneo e ormai al limite dell'estinzione nelle acque territoriali italiane. Sono animali perfettamente adattati alla vita acquatica grazie alla forma allungata del corpo ricoperto da un robusto guscio ed alla presenza di "zampe" trasformate in pinne. Alla nascita è lunga circa 5 cm. La lunghezza di un esemplare adulto è di 80 – 140 cm, con massa variabile tra i 100 ed i 160 kg. La testa è grande, con il rostro molto incurvato. Gli arti sono molto sviluppati, specie gli anteriori, e muniti di due unghie negli individui giovani che si riducono ad una negli adulti. Ha un carapace di colore rosso marrone, striato di scuro nei giovani esemplari, e un piastrone giallastro, a forma di cuore, spesso con larghe macchie arancioni, dotato di due placche prefrontali ed un becco corneo molto robusto. Lo scudo dorsale del carapace è dotato di cinque coppie di scuti costali; lo scudo frontale singolo porta cinque placche. Ponte laterale fra carapace e piastrone con tre (di rado 4-7) scuti inframarginali a contatto sia con gli scuti marginali che con quelli del piastrone. Gli esemplari giovani spesso mostrano una carena dorsale dentellata che conferisce un aspetto di "dorso a sega". I maschi si distinguono dalle femmine per la lunga coda che si sviluppa con il raggiungimento della maturità sessuale, che avviene intorno ai 13 anni. Anche le unghie degli arti anteriori nel maschio sono più sviluppate che nella femmina.

Di Caretta caretta, come della maggior parte delle tartarughe marine, si conosce ancora molto poco. Come tutti i rettili, hanno sangue freddo il che le porta a prediligere le acque temperate. Respirano aria, essendo dotate di polmoni, ma sono in grado di fare apnee lunghissime. Trascorrono la maggior parte della loro vita in mare profondo, tornando di tanto in tanto in superficie per respirare. In acqua possono raggiungere velocità superiori ai 35 km/h, nuotando agilmente con il caratteristico movimento sincrono degli arti anteriori. Sono animali onnivori: si nutrono di molluschi, crostacei, gasteropodi, echinodermi, pesci e meduse, ma nei loro stomaci è stato trovato di tutto: dalle buste di plastica, probabilmente scambiate per meduse, a tappi ed altri oggetti di plastica.
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