Cronaca
Tanto argento per la “banda del gasolio”
La refurtiva è custodita presso la Compagnia dei Carabinieri di Barletta
Barletta - sabato 18 gennaio 2014
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Sono stati esposti in questi giorni presso la Compagnia dei Carabinieri di Barletta numerosi pezzi di argenteria rinvenuti nell'ambito dell'operazione denominata "banda del gasolio". La refurtiva era stata rinvenuta ad Andria all'interno di sacchi della spazzatura dopo essere stata trafugata da diversi appartamenti. Ora, dopo essere stata esposta, verrà ancora custodita presso il Comando, mentre è già scattato l'iter procedurale per consentire alle vittime dei furti di recuperare – quanto meno parzialmente – quanto all'epoca trafugato.
Sono numerose le mail e le segnalazioni che sono già giunte da parte di cittadini, e attualmente si sta procedendo in tal senso, come ha affermato ai microfoni di Barlettalife il tenente Andrea Iannucci: «Le segnalazioni sono giunte da tutta Italia, perché nel momento in cui è stata messa in mostra l'argenteria sono arrivate delle mail da Udine, da Taranto e da Grosseto. Questo è un fenomeno che sta avendo un riscontro nazionale. C'è un militare che è stato dedicato ad acquisire tutte le mail che arrivano e a confrontare sia come vengono descritti i pezzi di argenteria che sono stati rubati nell'ambito delle denunce, sia dalle immagini che ci giungono; quindi viene fatta una prima scrematura. Nel momento in cui viene trovato qualcosa che possa essere anche lontanamente riconducibile a quanto ritrovato, allora le persone vengono ricontattate e invitate in caserma, o comunque si cercano le modalità per fare visionare l'argenteria dal vivo, per fare un ulteriore riscontro, e se poi le circostanze lo permettono, verranno poi avviate le procedure verso la Procura per riconsegnare il tutto. Al momento non si conoscono i tempi per la riconsegna del bottino».
Sono numerose le mail e le segnalazioni che sono già giunte da parte di cittadini, e attualmente si sta procedendo in tal senso, come ha affermato ai microfoni di Barlettalife il tenente Andrea Iannucci: «Le segnalazioni sono giunte da tutta Italia, perché nel momento in cui è stata messa in mostra l'argenteria sono arrivate delle mail da Udine, da Taranto e da Grosseto. Questo è un fenomeno che sta avendo un riscontro nazionale. C'è un militare che è stato dedicato ad acquisire tutte le mail che arrivano e a confrontare sia come vengono descritti i pezzi di argenteria che sono stati rubati nell'ambito delle denunce, sia dalle immagini che ci giungono; quindi viene fatta una prima scrematura. Nel momento in cui viene trovato qualcosa che possa essere anche lontanamente riconducibile a quanto ritrovato, allora le persone vengono ricontattate e invitate in caserma, o comunque si cercano le modalità per fare visionare l'argenteria dal vivo, per fare un ulteriore riscontro, e se poi le circostanze lo permettono, verranno poi avviate le procedure verso la Procura per riconsegnare il tutto. Al momento non si conoscono i tempi per la riconsegna del bottino».