Stella Mele
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Politica

Stella Mele, la Marine Le Pen d’Italia

Secondo Pietrangelo Buttafuoco su Panorama. «Non è berlusconiana, non è pupa»

E' nata una stella? Risponde positivamente a questa domanda Pietrangelo Buttafuoco, il giornalista che sulle pagine web del noto settimanale Panorama elegge la barlettana Stella Mele a nuovo astro femminile della politica italiana. L'innamoramento giornalistico (e politico) di Buttafuoco ha fondate ragioni a favore della Mele, perché giovane, perché spontanea, perché televisivamente bella ma con contenuti. Ma soprattutto è una donna. L'argomentazione più interessante è sicuramente il paragone con l'orizzonte francese, prossimo al ballottaggio per il nuovo premier. Ormai fuori dalla corsa, ma costante emblema di una maniera politica tutta di destra, stiamo parlando di Marine Le Pen, presidentessa di Front National, terza candidata di punta al primo turno delle presidenziali: sebbene quel 17,9% dei consensi non le sia bastato contro i più piazzati Hollande e Sarkozy, ha comunque registrato il miglior risultato di sempre di FN per quanto riguarda le elezioni presidenziali.

Stella Mele come Marine Le Pen? Il paragone è alto e tutto speranzoso, perché la politica barlettana ha in più la gioventù dalla sua parte, e quindi la strada può proseguire tutta in salita qualora giocata con le carte giuste. Una stella, che per Pietrangelo Buttafuoco si spera non sia cadente.

Ve lo dico io chi può diventare la Marine Le Pen d'Italia. Ed è una donna. Si chiama Stella Mele, studentessa di giurisprudenza, è una dirigente de La Destra. E' pugliese ed è formidabile perché è acqua fresca quando parla e fuoco vivo nello sguardo. E' bella, non si può negare, ma non è bambola. Guardate pure la sua foto, è raggiante di giovinezza e dell'entusiasmo. S'è fatta le ossa nel territorio, vive a Barletta, e la politica per lei non è un ripiego ma militanza e concretezza.

Può diventare la Marine Le Pen d'Italia perché, come la francese, lei è diretta e convincente. A differenza di Giorgia Meloni non è stata berlusconiana. A differenza di Daniela Santanché non ha scoperto la destra tardi. A differenza di tutte, poi, non è mai stata la pupa di nessuno. Anzi. Lei è nata nel ghetto odoroso di giardino. Sa tenere a bada le vanità di una vita in pubblico perché non ha le ambiguità del carrierismo e non ha neanche tentazioni da fighetta perché non le manda a dire. Organizza cortei, sveglia l'identità, non sta ferma mai e tutti gli attivisti di destra, in Italia, la conoscono non solo perché quando sbuca, buca. Buca "il video" come si dice in gergo televisionese, ha quella bella spalmata di parola meridiana ma si prede l'attenzione perché arriva prima con gli argomenti e la velocità della sintesi.

Ecco, vi ho detto chi può diventare la Marine Le Pen d'Italia e con questo vi dirò che Francesco Storace non nutre gelosie, anzi, l'ha affidata alle cure di Nello Musumeci affinché questi, campione nella raccolta di voti (ha sempre battuto tutti alle elezioni, Gianfranco Fini in testa) la faccia correre oltre il recinto di un piccolo partito. Ma anche oltre i confini della destra tradizionale. Appena le tivù la scopriranno, faremo i conti con la Marine Le Pen d'Italia. E si dirà, con consueta pigrizia giornalistica: è nata una Stella.

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