Politica
Stella Mele (La Destra), «Sovranità nazionale, una sfida per noi»
Crisi programmata dalle grandi lobbies finanziare mondiali. «Opinione pubblica in piena paralisi spirituale»
Barletta - mercoledì 4 luglio 2012
«La nuova sfida della destra sociale italiana è quella finalizzata alla difesa della sovranità nazionale». Combattiva la segretaria provinciale de"La Destra" Stella Mele, impegnata nella salvaguardia dell'Italia da ingerenze esterne, nella fattispecie riguardanti i fatti penalmente rilevanti i comportamenti di alcune agenzie mondiali di rating. «Potrebbe, forse, sembrare anomalo che in un Paese come l'Italia una forza politica senta la necessità di una battaglia per la sovranità, ma in realtà così non è. Proprio noi della Destra Bat, appena poche settimane fa, abbiamo denunziato come alcuni fatti, attualmente oggetto di indagine penale a Trani, circa il comportamento illegittimo di alcune potenti agenzie di rating straniere, abbiano determinato a suo tempo in Italia la caduta di un governo nazionale, governo sul conto del quale si possono legittimamente avere le opinioni più diverse, ma che era stato pur sempre eletto dai cittadini e di fatto mai sfiduciato dal parlamento, soltanto perché la sua sostituzione corrispondeva alle esigenze ed agli interessi economici dei grandi centri di potere della finanza internazionale. E ciò rappresenta un precedente gravissimo per il diritto all'autodeterminazione dei popoli. Non soltanto la sovranità nazionale degli italiani è in pericolo ma lo è anche quella dei singoli popoli europei, e quel che è peggio è che di tale pericolo non vi è nell'opinione pubblica alcuna reale o sufficiente percezione e di fatto sulla testa degli italiani e di tutti i popoli d'Europa continuano a stringersi pericolosamente la mano coloro che questa crisi mondiale l'hanno provocata: la plutocrazia di Wall Street e l'imperialismo economico cinese».
«E' assolutamente sbagliato, infatti, ritenere che le grandi lobby finanziarie internazionali stiano subendo gli effetti di questa crisi mondiale come un qualcosa che sia involontariamente sfuggito loro di mano. In realtà questa crisi è stata da essi programmata e voluta e della stessa continuano a raccoglierne a piene mani i frutti a spese di interi popoli. La massoneria finanziaria anglosassone e gli eurocrati di Bruxelles approfittano della grande crisi per perseguire quello è che poi il loro vero obbiettivo politico finale, e cioè la fine dei singoli stati nazionali e la loro sostituzione con società completamente soggiogate al mercato ed accomunate soltanto da una finta unione monetaria. Il loro progetto, nemmeno tanto nascosto, è quello di trasformarci in una società meramente materialista dove, in luogo di popoli e di nazioni con una loro storia ed una loro cultura, vi siano soltanto masse amorfe di consumatori, tutti rigorosamente orfani di patria e di identità, di religione e di tradizioni. La battaglia della Destra sociale italiana per la difesa della sovranità punta innanzi tutto a ridestare l'attenzione della opinione pubblica italiana sul grave pericolo che incombe sulla nazione, che un giorno non troppo lontano corre davvero il serio rischio di non poter più programmare alcuna politica sociale o di investimenti pubblici senza il preventivo benestare delle grandi lobby finanziarie estere. Senza contare la minaccia sempre incombente di un nostro commissariamento economico, alla stregua di quello chiesto oggi per la Grecia, se non ci mostrassimo capaci di rispettare quelle regole che ci stanno imponendo come un autentico capestro, quali il fiscal compact e l'Esm, il meccanismo di stabilità europea».
«Con queste nuove misure il popolo italiano, alla stregua degli altri popoli europei, è stato letteralmente espropriato della sua sovranità e delle sue prerogative istituzionali, attraverso l'imposizione di provvedimenti camuffati da riforme, imposte in pratica da organismi finanziari stranieri privi di legittimazione democratica, perché i suoi componenti non sono stati eletti da nessuno, e la cosa più grave è che si tratta di organismi resi immuni da qualunque controllo legale da parte delle autorità giudiziarie dei singoli Stati. Comunque la si voglia inquadrare, si tratta di centri di potere esteri che ci imporranno misure di carattere fiscale ed economico, ma inevitabilmente anche di carattere politico, secondo la volontà e gli interessi d'Oltreoceano e finalizzate alla imposizione di pesanti misure di austerità, ed è inevitabile che questi poteri vedano nel tradizionale Stato nazionale l'ostacolo principale per la realizzazione dei loro interessi globali. Si servono dei cosiddetti governi tecnici ufficialmente per gestire l'emergenza ma in realtà, con il ricatto del fallimento e del commissariamento, riescono poi ad imporre alle popolazioni stremate dalla crisi e terrorizzate dalle continue previsioni di un suo ulteriore peggioramento, quelle che loro chiamano riforme strutturali e che sono in realtà il vero il marchio di fabbrica di queste potenti lobby. Pseudo riforme basate ovviamente tutte sui tagli indiscriminati alla spesa pubblica ed alla previdenza sociale, sulle liberalizzazioni selvagge, sulla abolizione progressiva delle tutele per il lavoro, e con privilegi per la finanza speculativa, essendo infatti questi gnomi della finanza mondiale del tutto indifferenti ad una ripresa vera dell'economia reale, e senza tanto meno sognarsi minimamente di prevedere delle misure punitive o cautelative contro quella finanza selvaggia che è stata la sola responsabile della crisi mondiale. L'Italia e l'Europa, così come siamo stati tradizionalmente abituate ad immaginarle, sono in pericolo ed a noi della Destra italiana poco interessa se la casta dei governanti e degli intellettuali non se ne avvedono. Noi della destra identitaria italiana non ci rassegniamo all'idea del progressivo smantellamento della nostra libertà e della nostra sovranità».
«Dinanzi ad una opinione pubblica, sia italiana che europea, che ci appare sempre più in preda ad una vera paralisi spirituale, prima ancora che politica, sappiamo quale deve essere, nella attuale fase storica, la nostra responsabilità politica e tale responsabilità intendiamo prendercela. Vogliamo impedire che oltre alla libertà economica venga distrutta anche la nostra stessa identità culturale. La Destra italiana è con il popolo italiano e la difesa del nostro popolo rappresenta il principio, il centro ed il fine di tutta la nostra azione, ed attraverso la realizzazione di questi dieci punti del Decalogo della sovranità ( 1 - Stop all'euro; 2 - Lotta alla casta ed alla corruzione; 3 - Prima gli Italiani poi gli stranieri; 4 – Riforma della Giustizia; 5 – Stop ad Equitalia; 6 – Mutuo sociale; 7 – Stop al precariato; 8 – Riforma della Formazione; 9 – Rilancio delle PMI; 10 – Presidenzialismo ) intendiamo batterci con tutte le nostre forze per tentare di spezzare quel cappio politico ed economico che le grandi lobby straniere stanno stringendo intorno al collo degli italiani. 10 battaglie politiche sulle quali il partito di Storace intende non risparmiarsi, dieci punti chiari, dieco obiettivi programmatici, "le ragioni della sovranità" sulle quali andremo a chiedere il consenso agli elettori e che da oggi diventano il discrimine per ogni forma di collaborazione con altre forze politiche».
«E' assolutamente sbagliato, infatti, ritenere che le grandi lobby finanziarie internazionali stiano subendo gli effetti di questa crisi mondiale come un qualcosa che sia involontariamente sfuggito loro di mano. In realtà questa crisi è stata da essi programmata e voluta e della stessa continuano a raccoglierne a piene mani i frutti a spese di interi popoli. La massoneria finanziaria anglosassone e gli eurocrati di Bruxelles approfittano della grande crisi per perseguire quello è che poi il loro vero obbiettivo politico finale, e cioè la fine dei singoli stati nazionali e la loro sostituzione con società completamente soggiogate al mercato ed accomunate soltanto da una finta unione monetaria. Il loro progetto, nemmeno tanto nascosto, è quello di trasformarci in una società meramente materialista dove, in luogo di popoli e di nazioni con una loro storia ed una loro cultura, vi siano soltanto masse amorfe di consumatori, tutti rigorosamente orfani di patria e di identità, di religione e di tradizioni. La battaglia della Destra sociale italiana per la difesa della sovranità punta innanzi tutto a ridestare l'attenzione della opinione pubblica italiana sul grave pericolo che incombe sulla nazione, che un giorno non troppo lontano corre davvero il serio rischio di non poter più programmare alcuna politica sociale o di investimenti pubblici senza il preventivo benestare delle grandi lobby finanziarie estere. Senza contare la minaccia sempre incombente di un nostro commissariamento economico, alla stregua di quello chiesto oggi per la Grecia, se non ci mostrassimo capaci di rispettare quelle regole che ci stanno imponendo come un autentico capestro, quali il fiscal compact e l'Esm, il meccanismo di stabilità europea».
«Con queste nuove misure il popolo italiano, alla stregua degli altri popoli europei, è stato letteralmente espropriato della sua sovranità e delle sue prerogative istituzionali, attraverso l'imposizione di provvedimenti camuffati da riforme, imposte in pratica da organismi finanziari stranieri privi di legittimazione democratica, perché i suoi componenti non sono stati eletti da nessuno, e la cosa più grave è che si tratta di organismi resi immuni da qualunque controllo legale da parte delle autorità giudiziarie dei singoli Stati. Comunque la si voglia inquadrare, si tratta di centri di potere esteri che ci imporranno misure di carattere fiscale ed economico, ma inevitabilmente anche di carattere politico, secondo la volontà e gli interessi d'Oltreoceano e finalizzate alla imposizione di pesanti misure di austerità, ed è inevitabile che questi poteri vedano nel tradizionale Stato nazionale l'ostacolo principale per la realizzazione dei loro interessi globali. Si servono dei cosiddetti governi tecnici ufficialmente per gestire l'emergenza ma in realtà, con il ricatto del fallimento e del commissariamento, riescono poi ad imporre alle popolazioni stremate dalla crisi e terrorizzate dalle continue previsioni di un suo ulteriore peggioramento, quelle che loro chiamano riforme strutturali e che sono in realtà il vero il marchio di fabbrica di queste potenti lobby. Pseudo riforme basate ovviamente tutte sui tagli indiscriminati alla spesa pubblica ed alla previdenza sociale, sulle liberalizzazioni selvagge, sulla abolizione progressiva delle tutele per il lavoro, e con privilegi per la finanza speculativa, essendo infatti questi gnomi della finanza mondiale del tutto indifferenti ad una ripresa vera dell'economia reale, e senza tanto meno sognarsi minimamente di prevedere delle misure punitive o cautelative contro quella finanza selvaggia che è stata la sola responsabile della crisi mondiale. L'Italia e l'Europa, così come siamo stati tradizionalmente abituate ad immaginarle, sono in pericolo ed a noi della Destra italiana poco interessa se la casta dei governanti e degli intellettuali non se ne avvedono. Noi della destra identitaria italiana non ci rassegniamo all'idea del progressivo smantellamento della nostra libertà e della nostra sovranità».
«Dinanzi ad una opinione pubblica, sia italiana che europea, che ci appare sempre più in preda ad una vera paralisi spirituale, prima ancora che politica, sappiamo quale deve essere, nella attuale fase storica, la nostra responsabilità politica e tale responsabilità intendiamo prendercela. Vogliamo impedire che oltre alla libertà economica venga distrutta anche la nostra stessa identità culturale. La Destra italiana è con il popolo italiano e la difesa del nostro popolo rappresenta il principio, il centro ed il fine di tutta la nostra azione, ed attraverso la realizzazione di questi dieci punti del Decalogo della sovranità ( 1 - Stop all'euro; 2 - Lotta alla casta ed alla corruzione; 3 - Prima gli Italiani poi gli stranieri; 4 – Riforma della Giustizia; 5 – Stop ad Equitalia; 6 – Mutuo sociale; 7 – Stop al precariato; 8 – Riforma della Formazione; 9 – Rilancio delle PMI; 10 – Presidenzialismo ) intendiamo batterci con tutte le nostre forze per tentare di spezzare quel cappio politico ed economico che le grandi lobby straniere stanno stringendo intorno al collo degli italiani. 10 battaglie politiche sulle quali il partito di Storace intende non risparmiarsi, dieci punti chiari, dieco obiettivi programmatici, "le ragioni della sovranità" sulle quali andremo a chiedere il consenso agli elettori e che da oggi diventano il discrimine per ogni forma di collaborazione con altre forze politiche».