Politica
Stella Mele (la Destra): «Difendere la sovranità nazionale»
Proposta che segue l'inizio della fase conclusiva dell'inchiesta contro le "Tre Sorelle". «Illegittimo il declassamento dell'Italia»
Barletta - giovedì 14 giugno 2012
«L'inchiesta condotta dalla Procura della Repubblica di Trani (ed entrata di recente nella sua fase conclusiva) nei confronti di Standard & Poor's, una delle tre famigerate agenzie di rating (insieme a Fitch ed a Moody's) diventate il terrore dei cittadini di tutta Europa con i loro giudizi e le loro comunicazioni spesso incontrollate e tese chiaramente a destabilizzare i vari mercati internazionali, sta dimostrando quello che da tempo la Destra italiana sostiene a gran voce, e cioè che la sovranità nazionale italiana, e in generale quella dei vari popoli europei, è messa sempre più in pericolo dallo strapotere crescente di questa nuova e potente oligarchia finanziaria». Così intervengono Stella Mele, segretario provinciale de "La Destra" della Bat e Francesco Filograsso, segretario "La Destra" di Barletta, proponendo questa inedita iniziativa.
«Queste onnipotenti agenzie di rating, che speculano come autentiche sanguisughe ai danni non soltanto dei vari Paesi ma anche dei singoli cittadini europei, costituiscono oramai un colossale centro di potere in grado di condizionare sia gli Stati che i vari governi, infischiandosene altamente del diritto all'autodeterminazione dei popoli. Un potere, quello delle tre agenzie di rating, che si arroga incredibilmente il diritto di esprimere voti e giudizi sulla credibilità di un Paese, che ha magari dietro di sè oltre venticinque secoli di storia, senza averne alcuna legittimazione e senza chiedere alcun permesso.
Un potere in grado di tenere in scacco un intero Paese, che opera con la complicità ed il benestare delle grandi lobbies della massoneria finanziaria mondiale e che ha potuto -almeno finora- godere di una pressoché totale impunità».
«Le tre citate agenzie di rating americane hanno dato oramai vita ad un vero e proprio potere parallelo a quello realmente esercitato dai governi nazionali democraticamente eletti, un potere che è particolarmente insidioso proprio perché non è sempre concretamente percepito come tale dalla pubblica opinione. E adesso, dalle risultanze dell'inchiesta in corso a Trani, emerge che lo scorso anno Standard & Poor's ha deliberatamente operato al fine di destabilizzare l'Italia diffondendo, in modo estremamente selettivo e mirato, comunicazioni incontrollate e giudizi negativi non soltanto, poi, rivelatisi completamente falsi, ma anche di una gravità assoluta».
«E quel che è peggio è che tali informazioni sono state diffuse proprio allo specifico scopo di screditare l'immagine, il prestigio e l'affidabilità internazionale del nostro Paese, cagionando del tutto illegittimamente il declassamento dell'Italia, con un conseguente danno patrimoniale enorme non soltanto per lo Stato italiano ma anche per tutti i risparmiatori italiani, che proprio a seguito della diffusione di quelle comunicazioni sono a loro volta rimasti vittime indifese della speculazione finanziaria immediatamente ( e puntualmente ) scatenatasi sui mercati internazionali. Ma quel che è più grave è che tale illecita condotta non è stata affatto estranea alla successiva caduta del governo italiano, sottoposto per mesi agli attacchi concentrati della speculazione internazionale, chiaramente orchestrati dalle stesse lobbies finanziarie».
«Ora, del tutto a prescindere dal nostro personale giudizio sulla azione politica di Silvio Berlusconi, così come si è concretata dal 1994 ad oggi, è assolutamente inaccettabile, oltre che un precedente pericolosissimo, il fatto in sé che un centro di potere finanziario d'oltreoceano possa provocare in Italia la caduta di un governo legittimamente eletto e mai sfiduciato da un parlamento. Se in Italia vi fosse un governo realmente disposto a dare con i fatti, e non a parole, un segnale inequivocabile della propria autonomia dai poteri forti della finanza internazionale, oggi stesso dovrebbe sospendere ogni attività nel nostro Paese di Standard & Poor's e delle altre agenzie di rating».
«E' tempo, infatti, che i popoli d'Europa si rendano finalmente conto che è necessario contrastare questo pericoloso oligopolio di potere, prima che sia tardi. In quanto Destra sociale identitaria, e quale forza politica alternativa a questo sistema globale che, dietro il paravento di una falsa moneta comune e la cappa ideologica di un materialismo becero, ci vorrebbe tutti quanti orfani di patria e di identità, di religione e di tradizioni, rivolgiamo il nostro appello agli italiani a costituirsi parti civili nel processo che dovesse scaturire dalla inchiesta in atto a Trani, perché la condotta di S &P ha certamente danneggiato non soltanto lo Stato ma tutti i singoli risparmiatori italiani. Sebbene non ci illudiamo che un eventuale condanna possa rappresentare per essi non più di una mera puntura di spillo, sarebbe comunque un segnale importante che, almeno per una volta, e grazie a noi italiani, siano finalmente questi gnomi della finanza internazionale a vedersi colpire nel proprio portafoglio».
«Queste onnipotenti agenzie di rating, che speculano come autentiche sanguisughe ai danni non soltanto dei vari Paesi ma anche dei singoli cittadini europei, costituiscono oramai un colossale centro di potere in grado di condizionare sia gli Stati che i vari governi, infischiandosene altamente del diritto all'autodeterminazione dei popoli. Un potere, quello delle tre agenzie di rating, che si arroga incredibilmente il diritto di esprimere voti e giudizi sulla credibilità di un Paese, che ha magari dietro di sè oltre venticinque secoli di storia, senza averne alcuna legittimazione e senza chiedere alcun permesso.
Un potere in grado di tenere in scacco un intero Paese, che opera con la complicità ed il benestare delle grandi lobbies della massoneria finanziaria mondiale e che ha potuto -almeno finora- godere di una pressoché totale impunità».
«Le tre citate agenzie di rating americane hanno dato oramai vita ad un vero e proprio potere parallelo a quello realmente esercitato dai governi nazionali democraticamente eletti, un potere che è particolarmente insidioso proprio perché non è sempre concretamente percepito come tale dalla pubblica opinione. E adesso, dalle risultanze dell'inchiesta in corso a Trani, emerge che lo scorso anno Standard & Poor's ha deliberatamente operato al fine di destabilizzare l'Italia diffondendo, in modo estremamente selettivo e mirato, comunicazioni incontrollate e giudizi negativi non soltanto, poi, rivelatisi completamente falsi, ma anche di una gravità assoluta».
«E quel che è peggio è che tali informazioni sono state diffuse proprio allo specifico scopo di screditare l'immagine, il prestigio e l'affidabilità internazionale del nostro Paese, cagionando del tutto illegittimamente il declassamento dell'Italia, con un conseguente danno patrimoniale enorme non soltanto per lo Stato italiano ma anche per tutti i risparmiatori italiani, che proprio a seguito della diffusione di quelle comunicazioni sono a loro volta rimasti vittime indifese della speculazione finanziaria immediatamente ( e puntualmente ) scatenatasi sui mercati internazionali. Ma quel che è più grave è che tale illecita condotta non è stata affatto estranea alla successiva caduta del governo italiano, sottoposto per mesi agli attacchi concentrati della speculazione internazionale, chiaramente orchestrati dalle stesse lobbies finanziarie».
«Ora, del tutto a prescindere dal nostro personale giudizio sulla azione politica di Silvio Berlusconi, così come si è concretata dal 1994 ad oggi, è assolutamente inaccettabile, oltre che un precedente pericolosissimo, il fatto in sé che un centro di potere finanziario d'oltreoceano possa provocare in Italia la caduta di un governo legittimamente eletto e mai sfiduciato da un parlamento. Se in Italia vi fosse un governo realmente disposto a dare con i fatti, e non a parole, un segnale inequivocabile della propria autonomia dai poteri forti della finanza internazionale, oggi stesso dovrebbe sospendere ogni attività nel nostro Paese di Standard & Poor's e delle altre agenzie di rating».
«E' tempo, infatti, che i popoli d'Europa si rendano finalmente conto che è necessario contrastare questo pericoloso oligopolio di potere, prima che sia tardi. In quanto Destra sociale identitaria, e quale forza politica alternativa a questo sistema globale che, dietro il paravento di una falsa moneta comune e la cappa ideologica di un materialismo becero, ci vorrebbe tutti quanti orfani di patria e di identità, di religione e di tradizioni, rivolgiamo il nostro appello agli italiani a costituirsi parti civili nel processo che dovesse scaturire dalla inchiesta in atto a Trani, perché la condotta di S &P ha certamente danneggiato non soltanto lo Stato ma tutti i singoli risparmiatori italiani. Sebbene non ci illudiamo che un eventuale condanna possa rappresentare per essi non più di una mera puntura di spillo, sarebbe comunque un segnale importante che, almeno per una volta, e grazie a noi italiani, siano finalmente questi gnomi della finanza internazionale a vedersi colpire nel proprio portafoglio».