Viva
Statistica e giornalismo: dati alla mano sulla politica locale
Discussione sulla compravendita del voto in Sala consiliare. L'inchiesta di Barlettalife incontra la curiosità dei giovani
Barletta - sabato 18 maggio 2013
15.24
Politica da cambiare, da responsabilizzare, politici da epurare e altri da stimare; oltre alle affermazioni qualunquiste, poco partecipative e remissive con cui ci si può sottrarre al ragionamento sulla politica, Barlettalife, con la sua inchiesta diretta, ha trovato risultati (sfortunatamente) rilevanti.
Da chiacchiera di corridoio e fenomeno di conoscenze opportuniste, il voto a pagamento è ora una certezza statistica. Le condizioni d'esistenza? la forma anonima del questionario IOVOTOLIBERO somministrato alle classi quinte degli istituti superiori, nei dieci comuni della provincia Bat. Dopo il meticoloso scrutinio, a cura della redazione tutta, e i calcoli statistici, a cura degli infallibili software, Barlettalife ha i risultati della sua indagine, dei quali si è discusso ieri nella Sala consiliare del comune di Barletta. Oltre ai liberi elettori cittadini, ai ragazzi delle scuole e ai candidati sindaci Alfarano e Cannito, anche i relatori hanno portato preziosi contributi al dibattito, perchè fortemente interessati a legalità, trasparenza e onestà.
Speranzoso l'intervento dell'assessore provinciale all'Istruzione Patruno, il quale ha espresso la sua preoccupazione circa i risultati inferiti dall'indagine, tuttavia positivo in termini di giovani informati sui fatti e per qesto poco corruttibili. Mario Sculco, editore di Barlettalife, ha commentato i dati dell'inchiesta (visualizzabili in allegato) ed è stato seguito da Maria Dettori, sociologa ed esperta in politiche pubbliche, che ha delineato i risultati in cornici sociologiche, riguardanti la comunità locale. Le deduzioni tecniche sono state confortanti: i ragazzi trovano nella famiglia l'interlocutore primario per intavolare un dialogo sulla politica della loro città. Ciononostante la dottoressa ha citato Banfield e il familismo amorale, teoria secondo la quale una comunità non progredisce perchè, all'interno del nucleo familiare, il bene comune è un benefit troppo indiretto e si preferisce cercare e ottenere il bene personale, più immediato.
Al pericoloso varco tra disinformazione e potenziale corruzione dei giovani, si è riallacciato il presidente UAL (associazione di volontari uniti per la legalità) Francesco Filannino, il quale si è espresso sui metodi "sotterranei" del voto di scambio, rispetto alla "classica" 50 euro. Promesse di lavoro, compromessi minacciosi, accordi clientelistici su servizi sono pratiche di gran lunga più sbrigative da adottare.
La corsa spregiudicata per la poltrona si sposa bene con il disincanto sommesso dei ragazzi che associano al termine "politica" la concretezza del guadagno, della concussione, del potere spassionato. Il diritto di voto è un'arma forte anche nelle mani dei più deboli.
Da chiacchiera di corridoio e fenomeno di conoscenze opportuniste, il voto a pagamento è ora una certezza statistica. Le condizioni d'esistenza? la forma anonima del questionario IOVOTOLIBERO somministrato alle classi quinte degli istituti superiori, nei dieci comuni della provincia Bat. Dopo il meticoloso scrutinio, a cura della redazione tutta, e i calcoli statistici, a cura degli infallibili software, Barlettalife ha i risultati della sua indagine, dei quali si è discusso ieri nella Sala consiliare del comune di Barletta. Oltre ai liberi elettori cittadini, ai ragazzi delle scuole e ai candidati sindaci Alfarano e Cannito, anche i relatori hanno portato preziosi contributi al dibattito, perchè fortemente interessati a legalità, trasparenza e onestà.
Speranzoso l'intervento dell'assessore provinciale all'Istruzione Patruno, il quale ha espresso la sua preoccupazione circa i risultati inferiti dall'indagine, tuttavia positivo in termini di giovani informati sui fatti e per qesto poco corruttibili. Mario Sculco, editore di Barlettalife, ha commentato i dati dell'inchiesta (visualizzabili in allegato) ed è stato seguito da Maria Dettori, sociologa ed esperta in politiche pubbliche, che ha delineato i risultati in cornici sociologiche, riguardanti la comunità locale. Le deduzioni tecniche sono state confortanti: i ragazzi trovano nella famiglia l'interlocutore primario per intavolare un dialogo sulla politica della loro città. Ciononostante la dottoressa ha citato Banfield e il familismo amorale, teoria secondo la quale una comunità non progredisce perchè, all'interno del nucleo familiare, il bene comune è un benefit troppo indiretto e si preferisce cercare e ottenere il bene personale, più immediato.
Al pericoloso varco tra disinformazione e potenziale corruzione dei giovani, si è riallacciato il presidente UAL (associazione di volontari uniti per la legalità) Francesco Filannino, il quale si è espresso sui metodi "sotterranei" del voto di scambio, rispetto alla "classica" 50 euro. Promesse di lavoro, compromessi minacciosi, accordi clientelistici su servizi sono pratiche di gran lunga più sbrigative da adottare.
La corsa spregiudicata per la poltrona si sposa bene con il disincanto sommesso dei ragazzi che associano al termine "politica" la concretezza del guadagno, della concussione, del potere spassionato. Il diritto di voto è un'arma forte anche nelle mani dei più deboli.