Francesco
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La città

Stare con gli animali previene l’Alzheimer, crescere con loro sviluppa fantasia e espressività

Intervista a Michele Sfregola, operatore cinofilo professionale da quattro anni

Michele Sfregola, dopo aver conseguito la maturità scientifica e frequentato per breve tempo la facoltà di Veterinaria, capisce grazie ad alcune ricerche, che esiste una professione fatta per la sua grande passione, quella degli animali, ma soprattutto dei cani. Inizia così il suo percorso formativo, che prosegue tutt'ora con corsi di aggiornamento costanti. Abbiamo deciso di porre alcune domande a Michele, per farci raccontare questa sua "avventura" nel mondo animale e per approfondire alcuni importanti aspetti, del rapporto uomo-animale nella città di Barletta.

In che modo è nata in te la voglia di scegliere un percorso di studi così particolare??
Forse c'è sempre stata, sin da piccolo, come un po' tutti i bambini, sono sempre stato attratto dal mondo animale. Mi piaceva osservare da vicino tutti gli animali che potevo e soprattutto desideravo tantissimo avere un cane, sogno peraltro praticamente impossibile da realizzare dal momento che mia madre aveva letteralmente terrore dei cani. Come rivincita, però imponevo ai miei genitori la coabitazione con uccelli, pesci, tartarughe, rane e quant'altro potevo accudire, ammirare e studiare da vicino. Dopo il diploma scientifico l'unica strada che naturalmente intravedevo possibile era quella della carriera Veterinaria e quindi mi sono iscritto ad un corso di laurea presso la facoltà di Medicina Veterinaria a Valenzano (BA). Però dopo i primi 4 esami ho sentito il bisogno di staccare per qualche mese e capire se fosse proprio quella la mia strada. Ho scoperto che esisteva una disciplina, la Zooantropologia, che studia la relazione tra l'uomo e gli altri animali e che a Bologna si trovava una Scuola Interazione Uomo-Animale, la SIUA, fondata e diretta dall'etologo che ha introdotto in Italia e disciplinato questa materia innovativa, Roberto Marchesini. Uno dei percorsi di studi proposti dalla SIUA, quello di Educatore Cinofilo attirò la mia attenzione e approfittando del primo corso in partenza nel Sud Italia, a Napoli, nel 2010 mi sono immerso in questa nuova avventura.

La tua professione nello specifico che tipo di preparazione richiede?
Quella di educatore cinofilo, per possibili conseguenze (incidenti, aggressioni, abbandoni), è una professione che richiede specifiche competenze e non bisogna assolutamente essere approssimativi. L'approccio e il metodo pedagogico che si insegna nei corsi SIUA è quello "Cognitivo-Zooantropologico" e per poterlo apprendere serve un percorso di 200 ore di formazione in circa un anno e mezzo dove si è seguiti da un equipe di professionisti. Dopo un periodo di affiancamento e dopo aver sottoscritto uno specifico codice deontologico si può diventare Educatore Cinofilo SIUA. Per mantenere questo titolo è necessario conseguire periodicamente dei crediti formativi attraverso la partecipazione a seminari di aggiornamento.

In che modo si conciliano amore per gli animali e stile di vita?
Lavorare con gli animali ti apre a nuove prospettive, ti fa percepire il mondo in maniera diversa. Osservare un cane, immedesimarsi in esso, vuol dire soprattutto imparare a percepire la realtà che ci circonda in maniera differente, una realtà fatta di odori, rumori al quale spesso noi umani non diamo molta importanza. Da sempre l'evoluzione dell'uomo viene costantemente contaminata dell'animalità (bastipensare alla musica, alla danza, alla cosmesi, al volo, ecc.). Lavorare con i "migliori amici dell'uomo" (e gli amici dei migliori amici) non è solo una professione ma ritengo sia soprattutto una missione che finisce per diventare uno stile di vita. Se poi in questa attività ci metti la passione e la consapevolezza dell'impatto sociale, sei continuamente stimolato ad apprendere sempre di più e fare sempre meglio. Sono già quasi quattro anni che sono immerso in questo lavoro e non mi sono ancora saziato ho ancora fame e voglia di sapere.

Credi che a Barletta siano sufficientemente diffuse le nozioni base per il rispetto degli animali?
Qui il discorso si complica. Perché bisognerebbe prima mettersi d'accordo sul significato di "rispetto" che cambia a seconda dell'atteggiamento che si assume nei confronti degli animali per esempio zoofilo, zoointollerante, zooindifferente. Anche nell'atteggiamento nei cosiddetti zoofili a volte prevale una visione "antropocentrica" dove l'uomo predomina su tutti gli altri esseri viventi. Se partiamo da questo punto di vista Barletta, non è molto diversa da altre città italiane e europee. Recentemente in un dibattito al Senato il Ministro della Pubblica Istruzione, prendendo atto che l'educazione ambientale ha un elevato valore etico e predispone alla conoscenza e al rispetto degli altri esseri viventi e della natura, si è impegnata a predisporre nel programma del prossimo anno scolastico lo studio di etologia comportamentale degli animali e del loro rispetto. In questo sono molto ottimista per Barletta dove ho sempre trovato persone sensibili alla materia ne è la conferma un grosso progetto di Zooantropologia Didattica, realizzato grazie al contributo del Comune di Barletta. Un progetto che ha consentito ad oltre 600 bambini di Scuola Primaria di essere educati e sensibili ad una corretta e responsabile relazione con il cane.

Se volessi suggerire tre consigli utili ai tuoi concittadini per vivere al meglio il rapporto uomo-animale, quali sarebbero?
Investiamo un po' di tempo e risorse per conoscere gli aspetti etologici fondamentali del nostro amico animale, i bisogni elementari e il suo modo di comunicare con il mondo. Ma soprattutto riconosciamone l'alterità, il suo essere un SOGGETTO, DIVERSO E SINGOLARE. I principali motivi di abbandono per i cani sono causati la maggior parte delle volte dal non saper gestire i piccoli problemi comportamentali facilmente risolvibili con una corretta formazione di base di cane e proprietario; stesso discorso va fatto per le aggressioni che, contrariamente a quanto si possa credere, per la maggior parte avvengono dentro le mura domestiche soprattutto per fraintendimenti di specie. Un esempio "il bambino che vuole abbracciare il cane" che però vede l'abbraccio come un invasione dei propri spazi e reagisce mandando segnali calmati o ancora peggio ringhiando e in fine mordendo.

Cosa risponderesti a chi dice " è soltanto un animale" ?
Qui mi rivolgo sia a quei cittadini che banalizzano e sia a coloro che mal tollerano la presenza di animali nel contesto urbano, che vorrebbero i cani chiusi in casa o in un canile e vorrei accennare a un concetto non ancora approfondito nel nostro Paese, ovvero al "Benessere Sociale" indotto dagli animali domestici con il cane in prima fila. Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità, la Salute non è semplicemente l'assenza di malattia ma uno stato di completo benessere fisico, mentale e appunto sociale. Recenti ricerche in Svezia e in Australia hanno dimostrato il ruolo che gli animali domestici possono svolgere nella costruzione di un forte senso della comunità. Comunità e amministratori locali in tutta l'Australia stanno riconoscendo l'impatto che gli animali possono avere nel favorire connessioni sociali e una migliore qualità della vita per tutti i residenti. In Svezia hanno avviato un programma che prevede l'affido temporaneo a persone anziane di cani EDUCATI perché ciò riduce notevolmente l'uso di farmaci, riduce le ospedalizzazioni e previene o allevia i sintomi di talune malattie come l'Alzheimer. Il tutto con notevole risparmio di risorse pubbliche.

Quali sono le emozioni e le sensazioni che scaturiscono dal rapporto con i cani?
Adottare un cane è una scelta importante che se affrontata con consapevolezza e responsabilità dà vita ad una storia unica e ricca di emozioni come commozione, gioia, meraviglia. L'amicizia di un cane è incondizionata, sincera, costante, capace di regalarci un sorriso inatteso, a volte mi soffermo a fare dei piccoli video alla "mia cagnolona" per quant'è goffa e buffa, in alcune situazioni difficili mi aiuta a tenermi su. Per i bambini poi, crescere con un animale è una vera e propria palestra di fantasia, d'affettività e d'espressività.
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