Cronaca
Spari a Santo Stefano: due colpi di pistola contro la casa del boss Cannito
I proiettili esplosi da ignoti, sul posto è intervenuta la Polizia Municipale. Si indaga sulle cause dell'attentato
Barletta - venerdì 28 dicembre 2012
10.55
Notte di Santo Stefano con botti e spari a Barletta. Nella serata del 26 dicembre una telefonata giunta al 113 ha allertato la Polizia Municipale dell'esplosione di alcuni colpi di pistola in via Napoli, a poche decine di metri dal passaggio a livello di via Milano, zona centrale della città. Due spari sono stati distintamente avvertiti quando erano da poco trascorse le 20: giunti sul posto, i poliziotti hanno constatato la presenza di un foro nel portone di un'abitazione, appartenente al 56enne Cosimo Damiano Cannito, per diversi anni capo dell'omonimo clan malavitoso cittadino, dedito allo spaccio di droga ed estorsioni in particolare negli anni '90 e all'alba del terzo millennio, e oggi ai domiciliari da oltre un anno a causa delle sue condizioni di salute.
L'ogiva, un calibro 9, è stato trovato sulle scale interne all'edificio, mentre il bossolo si trovava all'esterno dello stabile. A pochi metri dal portone d'ingresso, sull'asfalto, si trovava invece un altro proiettile inesploso. Per quanto riguarda l'arma utilizzata, gli inquirenti ritengono si possa essere trattato di una pistola giocattolo modificata, una 380 automatica. Ignota al momento l'identità degli autori degli spari. Un messaggio? Un avvertimento? Il segnale che gli equilibri nella male locale stanno cambiando? Lo stesso Cannito, interrogato subito dopo l'accaduto, avrebbe ammesso di non sapersi spiegare l'attentato. E' stato intanto messo a conoscenza dei fatti il sostituto procuratore del Tribunale di Trani, Antonio Savasta.
L'ogiva, un calibro 9, è stato trovato sulle scale interne all'edificio, mentre il bossolo si trovava all'esterno dello stabile. A pochi metri dal portone d'ingresso, sull'asfalto, si trovava invece un altro proiettile inesploso. Per quanto riguarda l'arma utilizzata, gli inquirenti ritengono si possa essere trattato di una pistola giocattolo modificata, una 380 automatica. Ignota al momento l'identità degli autori degli spari. Un messaggio? Un avvertimento? Il segnale che gli equilibri nella male locale stanno cambiando? Lo stesso Cannito, interrogato subito dopo l'accaduto, avrebbe ammesso di non sapersi spiegare l'attentato. E' stato intanto messo a conoscenza dei fatti il sostituto procuratore del Tribunale di Trani, Antonio Savasta.