Cronaca
Spaccio nei giardini del castello, arrestati cinque giovani pusher
Tutti barlettani, usavano un albero come nascondiglio per la droga
Barletta - venerdì 4 dicembre 2015
10.26 Comunicato Stampa
Un'intera banda di pusher che spacciava hashish e marijuana nei giardini del castello è stata sgominata, nella flagranza di reato, l'altra mattina a Barletta. I Carabinieri della Stazione hanno, infatti, arrestato cinque ragazzi del luogo, di età compresa tra i 19 e 32 anni, già noti alle forze dell'ordine. Per tutti l'accusa è di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. I militari, durante un servizio antidroga, si sono appostati nei giardini del Castello, dopo aver ricevuto delle segnalazioni al 112, da parte di alcuni cittadini, che avevano notato degli scambi sospetti tra ragazzi. L'altra mattina, infatti, hanno constatato come i cinque, a turno ed utilizzando dei segni convenzionali, cedevano qualcosa ad alcuni giovani, prelevata di volta in volta da un albero, ricevendo in cambio del denaro.
I Carabinieri, a quel punto, usciti allo scoperto, sono riusciti ad immobilizzare i cinque, nonostante un tentativo di fuga abbozzato alla loro vista. Perquisiti, nelle loro tasche sono stati rinvenuti complessivamente 15 grammi di hashish e 8 di marijuana, tre smartphones su cui ricevevano le "ordinazioni", nonché 70 euro in banconote di piccolo taglio.
La Procura della Procura della Repubblica di Trani ha disposto per loro gli arresti domiciliari, in attesa del rito direttissimo. La droga, invece, è stata sequestrata, unitamente al denaro, ritenuto provento dell'illecita vendita.
I Carabinieri, a quel punto, usciti allo scoperto, sono riusciti ad immobilizzare i cinque, nonostante un tentativo di fuga abbozzato alla loro vista. Perquisiti, nelle loro tasche sono stati rinvenuti complessivamente 15 grammi di hashish e 8 di marijuana, tre smartphones su cui ricevevano le "ordinazioni", nonché 70 euro in banconote di piccolo taglio.
La Procura della Procura della Repubblica di Trani ha disposto per loro gli arresti domiciliari, in attesa del rito direttissimo. La droga, invece, è stata sequestrata, unitamente al denaro, ritenuto provento dell'illecita vendita.