Cronaca
Sospesi Fabio e Mingo, amara notizia per gli inviati di “Striscia la Notizia”
Stop dalla redazione ai due cronisti pugliesi, lo annuncia il Gabibbo
Barletta - domenica 26 aprile 2015
Sono stati "sospesi" dalla trasmissione satirica "Striscia la Notizia" i due inviati pugliesi Fabio e Mingo, molto noti per la loro longeva attività nel programma di Canale5 grazie ai loro pungenti servizi su problemi e stranezze del nostro territorio. La notizia sarebbe arrivata in diretta per bocca del Gabibbo, emblematica mascotte della trasmissione di Antonio Ricci, durante la puntata andata in onda giovedì scorso: "Cari telespettatori, abbiamo ricevuto una segnalazione che può mettere in discussione il rapporto di fiducia con la redazione pugliese di Fabio e Mingo. Da subito sono sospesi da inviati. Quando tutto sarà chiaro vi faremo sapere".
Un alone di mistero circonda la repentina e improvvisa sospensione dei due cronisti pugliesi, forse per qualche problema legato ad un recente servizio, forse per malumori nel duo dovuto a cause personali. Mingo De Pasquale e Fabio De Nunzio, che dal 1997 hanno portato agli onori della cronaca nefandezze e "inciuci" made in Puglia, sono stati "avvistati" molto spesso anche a Barletta, dove hanno registrato e denunciato il fenomeno dei parcheggiatori abusivi, i disagi del Ciappetta-Camaggio e, a inizio 2013, il grave caso dell'assenteismo dei dipendenti della Asl, che ebbe forti ripercussioni sindacali e istituzionali.
Un alone di mistero circonda la repentina e improvvisa sospensione dei due cronisti pugliesi, forse per qualche problema legato ad un recente servizio, forse per malumori nel duo dovuto a cause personali. Mingo De Pasquale e Fabio De Nunzio, che dal 1997 hanno portato agli onori della cronaca nefandezze e "inciuci" made in Puglia, sono stati "avvistati" molto spesso anche a Barletta, dove hanno registrato e denunciato il fenomeno dei parcheggiatori abusivi, i disagi del Ciappetta-Camaggio e, a inizio 2013, il grave caso dell'assenteismo dei dipendenti della Asl, che ebbe forti ripercussioni sindacali e istituzionali.