La città
“Sorrido ma tu mi manchi”: un omaggio alle donne della barlettana Giovanna Carpagnano
L'autrice di Barletta ha pubblicato una quarantina di testi poetici che esaltano l'amore per la vita
Barletta - venerdì 8 marzo 2019
Giovanna Carpagnano è un'avvocatessa barlettana che non riesce a tenere a bada la sua passione per la scrittura. Ha cominciato a trascrivere le sue riflessioni su carta bianca. All'inizio si trattava di poche pagine che pian piano si sono trasformate in capitoli. Così nasce il suo primo libro: "Le persone speciali esistono". Questa volta la sua mano e immaginazione hanno dato vita alla raccolta "Sorrido ma tu mi manchi". Si tratta di una quarantina di testi poetici, piccoli contenitori di parole da cui è possibile estrarre riflessioni e bei sentimenti. L'amore, la felicità, la vita, la morte, l'amicizia, gli affetti rappresentano solo alcuni dei temi oggetto dei vari componimenti, uniti tra loro da un unico filo rosso: l'amore per la vita.
«Il profumo di buono che emana l'amore per la vita non aspetta altro che posarsi sulla pelle dei lettori per investirli e conquistarli» afferma l'autrice della raccolta Giovanna Carpagnano. La sua nuova pubblicazione rivela la propria identità nel mese di marzo che, con le giornate dell'otto e del ventuno, celebra rispettivamente la donna e la poesia, due presenze rilevanti nella vita dell'autrice barlettana. «La parola "donna" riveste per me un significato speciale, perché spedisce i miei pensieri all'indirizzo di una serie di persone molto importanti. Quando pronuncio o sento pronunciare la parola "donna" mi viene spontaneo pensare alle mie figlie; a mia madre; alle tante, straordinarie donne che, con la loro preziosissima collaborazione, col loro sostegno, le loro dimostrazioni di stima e d'affetto mi conferiscono entusiasmo ed energia, aiutandomi a raggiungere i miei traguardi. Penso alle mie strepitose amiche, che mi sopportano e supportano ogni giorno, una delle quali mi "segue" da quel "fantastico cielo" in cui da un po' purtroppo s'è "trasferita a vivere" e al quale io ho dedicato uno dei miei testi. E poi c'è lei, la "Donna" per eccellenza, per la quale nutro un amore profondo, smisurato: la vita, che, nonostante i continui "up and down" a cui mi sottopone, ai miei occhi non perde il suo fascino».
Il sorriso, quello vero, quello che trasmette più di mille parole, non si deve abbandonare mai. «Il sorriso è l'accessorio più bello che il volto di una persona possa indossare; il segreto per vincere le non poche battaglie che la vita ci impone di combattere. Sono fermamente convinta che l'arte del saper vivere sia custodita nello sguardo di chi ne ha passate tante e nel sorriso di chi le ha superate tutte». I suoi racconti vogliono comunicare proprio l'importanza di quel piccolo grande tratto che abita il nostro volto. «La mia coscienza si ribellerebbe – prosegue Giovanna - se non ringraziassi la Bertonieditore di Perugia che, con la pubblicazione delle mie poesie, ha permesso ai miei sogni ribelli di uscire dai loro cassetti. In particolare ringrazio Jean Luc e Filippo, dei quali ho avuto il piacere di sperimentare le competenze professionali e le qualità umane».
«Quest'anno – conclude l'autrice - compirò 44 anni e mi rendo conto che più i giorni passano e più diventa solida la mia convinzione che la vita sia davvero bella, proprio come la poesia e la donna, a cui io l'otto Marzo smetterei di regalar mimose. Lasciamo che il giallo di quei bellissimi fiori viva e fiorisca sugli alberi. E alle donne regaliamo poesia, l'otto marzo e sempre».
«Il profumo di buono che emana l'amore per la vita non aspetta altro che posarsi sulla pelle dei lettori per investirli e conquistarli» afferma l'autrice della raccolta Giovanna Carpagnano. La sua nuova pubblicazione rivela la propria identità nel mese di marzo che, con le giornate dell'otto e del ventuno, celebra rispettivamente la donna e la poesia, due presenze rilevanti nella vita dell'autrice barlettana. «La parola "donna" riveste per me un significato speciale, perché spedisce i miei pensieri all'indirizzo di una serie di persone molto importanti. Quando pronuncio o sento pronunciare la parola "donna" mi viene spontaneo pensare alle mie figlie; a mia madre; alle tante, straordinarie donne che, con la loro preziosissima collaborazione, col loro sostegno, le loro dimostrazioni di stima e d'affetto mi conferiscono entusiasmo ed energia, aiutandomi a raggiungere i miei traguardi. Penso alle mie strepitose amiche, che mi sopportano e supportano ogni giorno, una delle quali mi "segue" da quel "fantastico cielo" in cui da un po' purtroppo s'è "trasferita a vivere" e al quale io ho dedicato uno dei miei testi. E poi c'è lei, la "Donna" per eccellenza, per la quale nutro un amore profondo, smisurato: la vita, che, nonostante i continui "up and down" a cui mi sottopone, ai miei occhi non perde il suo fascino».
Il sorriso, quello vero, quello che trasmette più di mille parole, non si deve abbandonare mai. «Il sorriso è l'accessorio più bello che il volto di una persona possa indossare; il segreto per vincere le non poche battaglie che la vita ci impone di combattere. Sono fermamente convinta che l'arte del saper vivere sia custodita nello sguardo di chi ne ha passate tante e nel sorriso di chi le ha superate tutte». I suoi racconti vogliono comunicare proprio l'importanza di quel piccolo grande tratto che abita il nostro volto. «La mia coscienza si ribellerebbe – prosegue Giovanna - se non ringraziassi la Bertonieditore di Perugia che, con la pubblicazione delle mie poesie, ha permesso ai miei sogni ribelli di uscire dai loro cassetti. In particolare ringrazio Jean Luc e Filippo, dei quali ho avuto il piacere di sperimentare le competenze professionali e le qualità umane».
«Quest'anno – conclude l'autrice - compirò 44 anni e mi rendo conto che più i giorni passano e più diventa solida la mia convinzione che la vita sia davvero bella, proprio come la poesia e la donna, a cui io l'otto Marzo smetterei di regalar mimose. Lasciamo che il giallo di quei bellissimi fiori viva e fiorisca sugli alberi. E alle donne regaliamo poesia, l'otto marzo e sempre».