Cronaca
Sorpreso ad armeggiare su un'auto rubata, finisce in carcere
Arrestato a Barletta un cittadino andriese di 33 anni. L'arrestato ha anche violato i domiciliari
Barletta - mercoledì 13 luglio 2011
Sorpreso ad armeggiare su di un'auto rubata riesce a fuggire, ma rintracciato finisce in carcere. È accaduto nella serata di ieri a Barletta dove i Carabinieri della locale Compagnia hanno sottoposto a fermo di polizia giudiziaria, Vincenzo Fucci, 33enne di Andria, noto alle forze dell'ordine, con le accuse di ricettazione e resistenza a pubblico ufficiale.
I militari, durante un servizio di perlustrazione in località Perazzo hanno notato due autovetture, una Fiat Bravo e una Opel Astra nascoste tra la vegetazione di un campo ed un individuo seduto sul sedile guida della Opel che si adoperava nello smontaggio di qualcosa. Insospettitisi, gli operanti hanno intimato l'alt all'individuo, il quale, però, dopo essere sceso dal mezzo, si è dato ad una precipitosa fuga, facendo perdere le tracce per i campi. L'ispezione dei luoghi ha permesso agli operanti di rinvenire anche una Fiat Palio, con le chiavi inserite nel quadro di accensione, segno tangibile che era servita al fuggitivo per raggiungere il posto. Dagli accertamenti esperiti è emerso che quest'ultima era intestata ad una donna di Andria, verosimilmente moglie del 33enne. Recatisi presso l'abitazione di quest'ultima, i carabinieri hanno rintracciato l'uomo, che riconosciuto dagli operanti come l'individuo dileguatosi, è stato condotto in caserma. Ulteriori accertamenti hanno permesso di appurare che gli altri due veicoli erano il provento di altrettanti furti denunciati rispettivamente lo stesso giorno a Bitonto e il giorno precedente a Molfetta: i mezzi verranno poi restituiti ai legittimi proprietari.
Il 33enne, sottoposto a fermo di polizia giudiziaria, è stato associato al carcere di Trani, ove dovrà rispondere anche di "violazione degli obblighi imposti", essendo sottoposto all'obbligo di dimora nel comune di residenza. L'intestataria della Palio, invece, è stata deferita alla Procura della Repubblica di Trani per simulazione di reato, avendo nel frattempo denunciato all'Arma di Andria il furto della Fiat nel tentativo di "salvare" il marito.
I militari, durante un servizio di perlustrazione in località Perazzo hanno notato due autovetture, una Fiat Bravo e una Opel Astra nascoste tra la vegetazione di un campo ed un individuo seduto sul sedile guida della Opel che si adoperava nello smontaggio di qualcosa. Insospettitisi, gli operanti hanno intimato l'alt all'individuo, il quale, però, dopo essere sceso dal mezzo, si è dato ad una precipitosa fuga, facendo perdere le tracce per i campi. L'ispezione dei luoghi ha permesso agli operanti di rinvenire anche una Fiat Palio, con le chiavi inserite nel quadro di accensione, segno tangibile che era servita al fuggitivo per raggiungere il posto. Dagli accertamenti esperiti è emerso che quest'ultima era intestata ad una donna di Andria, verosimilmente moglie del 33enne. Recatisi presso l'abitazione di quest'ultima, i carabinieri hanno rintracciato l'uomo, che riconosciuto dagli operanti come l'individuo dileguatosi, è stato condotto in caserma. Ulteriori accertamenti hanno permesso di appurare che gli altri due veicoli erano il provento di altrettanti furti denunciati rispettivamente lo stesso giorno a Bitonto e il giorno precedente a Molfetta: i mezzi verranno poi restituiti ai legittimi proprietari.
Il 33enne, sottoposto a fermo di polizia giudiziaria, è stato associato al carcere di Trani, ove dovrà rispondere anche di "violazione degli obblighi imposti", essendo sottoposto all'obbligo di dimora nel comune di residenza. L'intestataria della Palio, invece, è stata deferita alla Procura della Repubblica di Trani per simulazione di reato, avendo nel frattempo denunciato all'Arma di Andria il furto della Fiat nel tentativo di "salvare" il marito.