Politica
Soppressione Sezione Tribunale in Consiglio Comunale
In cerca della soluzione politica o giudiziaria. «Ricorreremo al TAR»
Barletta - venerdì 6 settembre 2013
17.25
Forse siamo all'epilogo, un triste epilogo per la città di Barletta. L'ufficialità, di cui vi abbiamo già reso conto, è arrivata ieri sera con la firma del decreto del Ministro della Giustizia, Anna Maria Cancellieri, che riguarda la soppressione delle sedi distaccate dei tribunali, 220 sezioni in tutta Italia, avvalorando il Decreto legislativo n° 155 del 7 settembre 2012.
Dal 13 settembre la sezione distaccata barlettana del Tribunale di Trani viene soppressa. In risposta a ciò, si è svolto oggi un Consiglio Comunale monotematico convocato con urgenza dal Presidente, avv. Carmela Peschechera, presso la Sala Consiliare del Teatro "Curci". L'obiettivo era formulare un Atto d'indirizzo, tramite cui si è deciso come il Comune debba porsi. Seduta molto seguita anche dal pubblico, alcuni indossavano magliette con la scritta "Barletta il Tribunale non si tocca".
Prima della discussione dei Consiglieri, è stato ascoltato il Presidente dell'Ordine degli Avvocati del Tribunale di Trani, avv. Francesco Logrieco, e l'avv. Domenico Insanguine dell'UDAI. Chiariti i motivi del disaccordo con il provvedimento ministeriale: «La via a questo punto – ha riferito Insanguine - è quella di intervenire tramite il legislatore sull'art. 8 del Dlgs per cui la struttura di Barletta non rientrerebbe in quelle prorogate» come Andria e Molfetta.
In effetti è la politica a livello nazionale a poter porre rimedio, vista la rigidità legislativa dimostrata dal Ministero. Comunque già la settimana prossima verrà presentato un ricorso al TAR della Puglia da parte degli avvocati, con il sostegno del Consiglio comunale barlettano. «È assurdo che un centro come Barletta perda il suo presidio giuridico» ha affermato Logrieco, ricordando l'importanza del ruolo ricoperto per la comunità locale da tale sede, oggetto di parole di merito da parte dei commissari ministeriali neanche due anni fa. Discussa anche l'ipotesi di tentare di creare una sede policentrica per un Tribunale unico di Barletta-Andria-Trani, per la cui istituzione si necessiterebbe, tuttavia, di un ulteriore intervento legislativo.
Tutti i consiglieri si sono trovati concordi nel sostenere anche le parole del sindaco Cascella, che ha ribadito i rischi, anche dal punto di vista economico soprattutto dei cittadini, di trasferire tutte le funzioni di Via Zanardelli negli uffici tranesi. La decisione ministeriale, come sappiamo, è rivolta a perseguire criteri di funzionalità, efficacia ed efficienza, infatti, come più volte e da più parti sottolineato in questo periodo, la sede barlettana presenta un'idoneità sia strutturale che funzionale. La proposta di delibera all'ordine del giorno ha subìto una discussione sull'emendamento proposto dal consigliere Cannito, poi approvata all'unanimità con l'esclusione del rappresentante del M5S.
Al termine della seduta sono state approvate due mozioni urgenti: una riguardante il riordino ospedaliero dell'ASL da inviare alla Regione, l'altra proposta dai consiglieri Sciusco e Campese sulla contrarietà dell'intervento militare italiano in Siria.
Dal 13 settembre la sezione distaccata barlettana del Tribunale di Trani viene soppressa. In risposta a ciò, si è svolto oggi un Consiglio Comunale monotematico convocato con urgenza dal Presidente, avv. Carmela Peschechera, presso la Sala Consiliare del Teatro "Curci". L'obiettivo era formulare un Atto d'indirizzo, tramite cui si è deciso come il Comune debba porsi. Seduta molto seguita anche dal pubblico, alcuni indossavano magliette con la scritta "Barletta il Tribunale non si tocca".
Prima della discussione dei Consiglieri, è stato ascoltato il Presidente dell'Ordine degli Avvocati del Tribunale di Trani, avv. Francesco Logrieco, e l'avv. Domenico Insanguine dell'UDAI. Chiariti i motivi del disaccordo con il provvedimento ministeriale: «La via a questo punto – ha riferito Insanguine - è quella di intervenire tramite il legislatore sull'art. 8 del Dlgs per cui la struttura di Barletta non rientrerebbe in quelle prorogate» come Andria e Molfetta.
In effetti è la politica a livello nazionale a poter porre rimedio, vista la rigidità legislativa dimostrata dal Ministero. Comunque già la settimana prossima verrà presentato un ricorso al TAR della Puglia da parte degli avvocati, con il sostegno del Consiglio comunale barlettano. «È assurdo che un centro come Barletta perda il suo presidio giuridico» ha affermato Logrieco, ricordando l'importanza del ruolo ricoperto per la comunità locale da tale sede, oggetto di parole di merito da parte dei commissari ministeriali neanche due anni fa. Discussa anche l'ipotesi di tentare di creare una sede policentrica per un Tribunale unico di Barletta-Andria-Trani, per la cui istituzione si necessiterebbe, tuttavia, di un ulteriore intervento legislativo.
Tutti i consiglieri si sono trovati concordi nel sostenere anche le parole del sindaco Cascella, che ha ribadito i rischi, anche dal punto di vista economico soprattutto dei cittadini, di trasferire tutte le funzioni di Via Zanardelli negli uffici tranesi. La decisione ministeriale, come sappiamo, è rivolta a perseguire criteri di funzionalità, efficacia ed efficienza, infatti, come più volte e da più parti sottolineato in questo periodo, la sede barlettana presenta un'idoneità sia strutturale che funzionale. La proposta di delibera all'ordine del giorno ha subìto una discussione sull'emendamento proposto dal consigliere Cannito, poi approvata all'unanimità con l'esclusione del rappresentante del M5S.
Al termine della seduta sono state approvate due mozioni urgenti: una riguardante il riordino ospedaliero dell'ASL da inviare alla Regione, l'altra proposta dai consiglieri Sciusco e Campese sulla contrarietà dell'intervento militare italiano in Siria.