Kitesurf Landriscina
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Viva

«Sono riuscita a partorire una figlia, riuscirò a praticare kitesurf»

Una famiglia innamorata del kitesurf. Intervista in un pomeriggio di settembre

L'estate prosegue fino all'autunno, per gli appassionati di kitesurf, che si danno appuntamento nei pomeriggi della litoranea di ponente, per sfiorare le onde con le loro vele. In un pomeriggio di settembre ho conosciuto una giovane famiglia innamorata di questo sport. Lei è Francesca, ha iniziato da poco ad imparare i segreti del kitesurf dal marito e istruttore Luigi. Entrambi fanno parte dell'associazione sportiva "Free Kite", con sede presso il lido Mennea, che vanta 65 tesserati e appassionati. Interrompo la lezione per porre qualche domanda.

Francesca Landriscina, 35 anni.
Perché hai scelto il kitesurf?

«Perchè è uno sport unico, eccezionale, che unisce tutti gli elementi della natura. Sembra di volare, mentre si è a contatto con l'acqua. Ho sempre osservato mio marito, che pratica kitesurf da 11 anni, io lo osservavo, e adesso ho deciso di imparare Spero che anche mia figlia inizi, in futuro».

Avere una figlia è un limite, per intraprendere questo sport?
«In parte si, perché è piccola, ha due anni e mezzo. Ma nello stesso tempo, lei è stata la motivazione che mi ha spinto a praticare questo sport. Pur essendo mamma, si può fare qualsiasi cosa, basta volerlo».

Anche le donne posso praticare il kitesurf?
«Certo, nella nostra associazione ci sono ragazze esperte, che si divertono col kitesurf.Anche questo aspetto è stato un incentivo per farmi iniziare».

Da punto di vista fisico, quali benefici ti dà?
«E' una bella palestra, sviluppa i muscoli e mantiene i nervi saldi. Infatti ,non bisogna spaventarsi alle prime battute d'arresto dell'ala, in mancanza di vento».

Il kitesurf è uno sport estivo o anche autunnale?
«E' prettamente autunnale, dato che in autunno, in assenza di bagnanti sulla spiaggia, si ha maggior campo d'azione».

In futuro, pensi di gareggiare?
«Lo spero, tutto può accadere. Sono riuscita a partorire una figlia, riuscirò a praticare kitesurf. L'importante è volerlo».

Luigi Dibari, 33 anni, istruttore di kitesurf, marito di Francesca.
Cosa ti piace del kitesurf? Quali sensazioni provi, sfiorando il mare?

«Questo sport mi da' libertà e solitudine, data dal confronto col mare. Provo benessere, adrenalina, freschezza. La sensazione di avere un mezzo ecologico, che mi trasporta tramite il vento sull'acqua, è unica».

Come vi vedono i bagnanti?
«I bagnanti ci vedono, a torto, come un pericolo. Oltre all'attrazione per le nostre vele colorate, hanno timore dei cavi che reggono le vele. Questo è l'unico problema che abbiamo coi bagnanti».

Ci sono limiti d'età per il kitesurf?
«No. Nella nostra associazione, ci sono ragazzini che iniziano a praticare a 10 anni. Per farti un esempio, il campione italiano di kitesurf, Eric Volpe, coratino, ha iniziato con noi. Altri praticanti hanno 60 anni».

Come vedi il tuo futuro nel kitesurf?
«Vedo un bel futuro. Con questo sport, sono sempre in movimento, a contatto col sole e col vento. Dopo il lavoro ci aspetta il mare, non c'è tempo per dormire, per impigrirsi e farsi crescere la pancia».

8 fotoKitesurf a Barletta
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Il kitesurfing (o kitesurf o kiteboarding) è uno sport acquatico, di recente invenzione (1999), nato come variante del surf; consiste nel farsi trascinare da un aquilone ( "kite" in inglese), che usa la potenza del vento come propulsore e che viene manovrato attraverso una "barra di controllo" (boma), collegata al kite da sottili cavi (due o quattro) di dyneema o spectra detti "linee" e lunghi tra i 22 e i 27 m. Il kitesurfing richiede inoltre l'utilizzo di una tavola per solcare il mare.
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