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Situazione Bar.S.A., la Fiadel risponde alla Cgil
La nota firmata da Francesco Riefolo
Barletta - sabato 26 luglio 2025
10.34
«E basta anche con gli attacchi a questo C.D.A. al quale si vogliono addebitare inefficienze e criticità che gravemente ereditate dalle precedenti amministrazioni!». Così il delegato provinciale della Fiadel, Francesco Riefolo.
«In riferimento alle recenti dichiarazioni del segretario della FP CGIL Bat, tale Emanuele Papeo, pubblicate sulla stampa locale, la FIADEL intende fare chiarezza su alcuni passaggi che riteniamo parziali e strumentali, se non addirittura privi di fondamento nel contesto reale della gestione del personale di Bar.S.A.
È doveroso ricordare che la raccolta porta a porta nella città di Barletta è attiva sin dal 2014. Da allora, circa il 90% dei lavoratori impiegati nel servizio svolge il medesimo turno di lavoro, in continuità con quanto previsto dall'organizzazione per "zona fissa". Tale impostazione è sempre stata ritenuta, dai Responsabili dell'azienda, la più funzionale alla stabilità e all'efficienza del servizio, tanto da escludere ogni forma di turnazione rigida e generalizzata, ritenuta "distruttiva" per l'equilibrio operativo quotidiano.
Emanuele Papeo dovrebbe sapere bene che negli anni scorsi un tentativo di turnazione fu comunque avviato, proprio per verificare possibili alternative organizzative. Durò circa un anno e i risultati furono disastrosi, sia in termini di qualità del servizio reso alla città che di gestione interna. Tant'è che tale esperimento fu prontamente abbandonato e, a onor del vero, non risultano interventi né prese di posizione dello stesso Papeo in quella fase, né in difesa della turnazione né in dissenso rispetto al ritorno al modello per zona fissa.
Quanto al tema del lavoro straordinario che è bene precisare che questo non incide assolutamente alla tasca dei cittadini, è vero: si è fatto spesso ricorso a questa modalità per garantire continuità ai servizi e sopperire a carenze di organico. Ma è proprio in quest'ottica che il nuovo concorso per l'assunzione di 39 unità rappresenta un'opportunità concreta per superare questa fase e ridurre drasticamente - se non azzerare - il ricorso allo straordinario, con benefici evidenti per l'organizzazione del lavoro e per la serenità degli operatori, oltre che per le casse della finanza pubblica, alla quale il Papeo sembra dimostrare interesse.
Per quanto riguarda, infine, l'assegnazione di incarichi temporanei da parte dell'azienda, ci sorprende che Papeo sollevi oggi il tema della presunta assenza di trasparenza. Sarebbe interessante, infatti, che lo stesso Papeo spiegasse quale concorso abbia sostenuto per ottenere il ruolo attuale che ricopre in azienda, essendovi entrato come semplice operatore ecologico, "insignito" oggi del 3° livello. E lo stesso andrebbe chiesto all'ex rappresentante della CISL, che oggi ricopre un ruolo fondamentale nella gestione del servizio, pur non avendo mai partecipato ad alcun concorso; evidentemente sono stati ritenuti così capaci dalla precedente amministrazione aziendale e dall'allora Amministratore Unico, da ritenere superfluo conseguire livelli così alti mediante un sistema legale di selezione, definito concorso. Tanto, alla fine, paga Pantalone!
La FIADEL continuerà a difendere i diritti dei lavoratori ma senza dimenticare la verità dei fatti, la memoria storica e il buon senso. Di polemiche pretestuose Barletta non ha bisogno. Ha bisogno, piuttosto, di un clima costruttivo e di sindacati coerenti, capaci di confrontarsi sui contenuti e non sulle convenienze del momento ed è ora di moralizzare l'ambiente premiando chi merita, previa selezione pubblica, invece di regalare stipendi d'oro al più simpatico tra gli amici».
«In riferimento alle recenti dichiarazioni del segretario della FP CGIL Bat, tale Emanuele Papeo, pubblicate sulla stampa locale, la FIADEL intende fare chiarezza su alcuni passaggi che riteniamo parziali e strumentali, se non addirittura privi di fondamento nel contesto reale della gestione del personale di Bar.S.A.
È doveroso ricordare che la raccolta porta a porta nella città di Barletta è attiva sin dal 2014. Da allora, circa il 90% dei lavoratori impiegati nel servizio svolge il medesimo turno di lavoro, in continuità con quanto previsto dall'organizzazione per "zona fissa". Tale impostazione è sempre stata ritenuta, dai Responsabili dell'azienda, la più funzionale alla stabilità e all'efficienza del servizio, tanto da escludere ogni forma di turnazione rigida e generalizzata, ritenuta "distruttiva" per l'equilibrio operativo quotidiano.
Emanuele Papeo dovrebbe sapere bene che negli anni scorsi un tentativo di turnazione fu comunque avviato, proprio per verificare possibili alternative organizzative. Durò circa un anno e i risultati furono disastrosi, sia in termini di qualità del servizio reso alla città che di gestione interna. Tant'è che tale esperimento fu prontamente abbandonato e, a onor del vero, non risultano interventi né prese di posizione dello stesso Papeo in quella fase, né in difesa della turnazione né in dissenso rispetto al ritorno al modello per zona fissa.
Quanto al tema del lavoro straordinario che è bene precisare che questo non incide assolutamente alla tasca dei cittadini, è vero: si è fatto spesso ricorso a questa modalità per garantire continuità ai servizi e sopperire a carenze di organico. Ma è proprio in quest'ottica che il nuovo concorso per l'assunzione di 39 unità rappresenta un'opportunità concreta per superare questa fase e ridurre drasticamente - se non azzerare - il ricorso allo straordinario, con benefici evidenti per l'organizzazione del lavoro e per la serenità degli operatori, oltre che per le casse della finanza pubblica, alla quale il Papeo sembra dimostrare interesse.
Per quanto riguarda, infine, l'assegnazione di incarichi temporanei da parte dell'azienda, ci sorprende che Papeo sollevi oggi il tema della presunta assenza di trasparenza. Sarebbe interessante, infatti, che lo stesso Papeo spiegasse quale concorso abbia sostenuto per ottenere il ruolo attuale che ricopre in azienda, essendovi entrato come semplice operatore ecologico, "insignito" oggi del 3° livello. E lo stesso andrebbe chiesto all'ex rappresentante della CISL, che oggi ricopre un ruolo fondamentale nella gestione del servizio, pur non avendo mai partecipato ad alcun concorso; evidentemente sono stati ritenuti così capaci dalla precedente amministrazione aziendale e dall'allora Amministratore Unico, da ritenere superfluo conseguire livelli così alti mediante un sistema legale di selezione, definito concorso. Tanto, alla fine, paga Pantalone!
La FIADEL continuerà a difendere i diritti dei lavoratori ma senza dimenticare la verità dei fatti, la memoria storica e il buon senso. Di polemiche pretestuose Barletta non ha bisogno. Ha bisogno, piuttosto, di un clima costruttivo e di sindacati coerenti, capaci di confrontarsi sui contenuti e non sulle convenienze del momento ed è ora di moralizzare l'ambiente premiando chi merita, previa selezione pubblica, invece di regalare stipendi d'oro al più simpatico tra gli amici».
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