Scuola e Lavoro
Cgil-Cisl-Uil sui dipendenti del Comune di Barletta
Denunciano «silenzio assordante» su questioni già sollevate. «Buoni propositi con Commissario, ma poco è cambiato»
Barletta - giovedì 14 febbraio 2013
Le maggiori sigle sindacali riprendono un importante discorso che ricade sulla gestione del personale del Comune nei mesi passati, con l'Amministrazione Maffei. Non manca tuttavia la sottolineatura del "mancato cambiamento di linea" attuale.
«Si riteneva – fanno sapere le segreterie aziendali FP CGIL, nella persona di Salvatore Montenegro, CISL FP, con Gaetano Depalo e Giuseppe Di Malta per UIL FPL - che a seguito delle note vicende amministrative che hanno portato allo scioglimento del Consiglio Comunale di Barletta, presso il Palazzo di Città si respirasse una nuova aria soprattutto nei riguardi del personale dipendente di questo Comune. Siamo giunti al mese di febbraio e siamo costretti a denunciare il silenzio più assordante verso tutti e verso tutte le problematiche che investono il personale.
Dopo un incontro di presentazione – proseguono i sindacati - e di buoni propositi da parte del Commissario Straordinario dott.ssa Anna Maria Manzone, svoltosi alla fine dello scorso mese di novembre, si attendeva una celere ripresa dei lavori. Ma così non è stato. Nonostante continue richieste di tavoli di confronto, per discutere nel merito di provvedimenti relativi sì al personale ma che per le loro implicazioni, interessano l'intera cittadinanza per le ricadute in termini di efficienza e costo dei servizi, non abbiamo ottenuto alcuna risposta. Da diverse settimane si registra uno stato di incertezza generale e la mancanza di notizie ufficiali in merito alla programmazione e organizzazione del personale nonché alla gestione delle risorse economiche contrattuali sta creando nel personale dipendente uno stato di agitazione.
Questo stato di cose oltre a generare un malcontento generale da parte di tutti i lavoratori sta a significare, a nostro avviso, "che l'oggi è come il passato". Si adottano provvedimenti ignorando le più elementari norme di corrette relazioni sindacali.
In questo momento – concludono - così particolare per la vita pubblica, dove le grandi aziende e le holding nazionali stanno chiudendo, dove i lavoratori del pubblico impiego non vedono rinnovati i contratti nazionali dall'anno 2009, dove l'inflazione ha già eroso il potere d'acquisto, non permetteremo che l'Ente continui nella sua corsa isolata senza alcun coinvolgimento del sindacato».
«Si riteneva – fanno sapere le segreterie aziendali FP CGIL, nella persona di Salvatore Montenegro, CISL FP, con Gaetano Depalo e Giuseppe Di Malta per UIL FPL - che a seguito delle note vicende amministrative che hanno portato allo scioglimento del Consiglio Comunale di Barletta, presso il Palazzo di Città si respirasse una nuova aria soprattutto nei riguardi del personale dipendente di questo Comune. Siamo giunti al mese di febbraio e siamo costretti a denunciare il silenzio più assordante verso tutti e verso tutte le problematiche che investono il personale.
Dopo un incontro di presentazione – proseguono i sindacati - e di buoni propositi da parte del Commissario Straordinario dott.ssa Anna Maria Manzone, svoltosi alla fine dello scorso mese di novembre, si attendeva una celere ripresa dei lavori. Ma così non è stato. Nonostante continue richieste di tavoli di confronto, per discutere nel merito di provvedimenti relativi sì al personale ma che per le loro implicazioni, interessano l'intera cittadinanza per le ricadute in termini di efficienza e costo dei servizi, non abbiamo ottenuto alcuna risposta. Da diverse settimane si registra uno stato di incertezza generale e la mancanza di notizie ufficiali in merito alla programmazione e organizzazione del personale nonché alla gestione delle risorse economiche contrattuali sta creando nel personale dipendente uno stato di agitazione.
Questo stato di cose oltre a generare un malcontento generale da parte di tutti i lavoratori sta a significare, a nostro avviso, "che l'oggi è come il passato". Si adottano provvedimenti ignorando le più elementari norme di corrette relazioni sindacali.
In questo momento – concludono - così particolare per la vita pubblica, dove le grandi aziende e le holding nazionali stanno chiudendo, dove i lavoratori del pubblico impiego non vedono rinnovati i contratti nazionali dall'anno 2009, dove l'inflazione ha già eroso il potere d'acquisto, non permetteremo che l'Ente continui nella sua corsa isolata senza alcun coinvolgimento del sindacato».