Territorio
Sicurezza e bonifica della Timac, conferenza di servizi in Comune
Necessario un cronoprogramma per le attività e una rete di monitoraggio
Barletta - giovedì 1 ottobre 2015
Si è svolta ieri mattina a Palazzo di Città una conferenza di servizi con all'ordine del giorno la verifica delle misure di sicurezza e bonifica sull'area dell'impianto industriale Timac, a seguito del sopralluogo compiuto lo scorso 23 settembre dalle forze di polizia provinciale e comunale, della nuova ordinanza emanata dal Presidente della Provincia e della relazione della Direzione del Servizio di Igiene e Sanità Pubblica dell'Asl.
All'incontro, presieduto dal sindaco Pasquale Cascella, hanno partecipato l'assessore regionale alla Qualità dell'Ambiente, Domenico Santorsola, i consiglieri regionali Filippo Caracciolo (presidente della V Commissione consiliare) e Ruggiero Mennea, il vice Presidente della Provincia Gigi Antonucci, gli assessori comunali Irene Pisicchio e Marcello Lanotte, il dirigente della Regione Giovanni Scannicchio, il direttore dell'Arpa Puglia - BAT Giuseppe Gravina, i rappresentanti della Asl Bat Ignazio Dimauro, Michele Grieco, Vincenzo Colucci e Riccardo Matera e altri rappresentanti e dirigenti della Regione, del Comune e degli enti coinvolti. I responsabili della Timac, invitati alla riunione, in una comunicazione hanno espresso rammarico per l'impossibilità a partecipare alla seduta. Il sindaco ha avviato la discussione richiamando gli impegni assunti nella recente audizione presso la Commissione Ambiente della Regione illustrando gli elementi sopraggiunti. In particolare, si è soffermato sulla esigenza di raccogliere, attraverso uno specifico protocollo d'intesa, la volontà di costituire una rete di monitoraggio tra i diversi soggetti pubblici al fine di acquisire e valutare in modo organico tutti i dati necessari per far fronte ai rischi ambientali. In questo contesto, il sindaco ha riproposto l'esigenza già prospettata alla Asl di precisare i termini della relazione in cui si attesta che "sussiste un inquinamento ambientale anche se non emergenziale", soprattutto in relazione all'ipotizzato rischio sanitario che potrebbe derivare dai livelli di contaminazione ormai accertati nel sito, in modo da individuare gli interventi che si dovessero rendere necessari a tutela della salute pubblica.
"Si tratta di far fronte a una questione annosa, purtroppo consolidatasi nel tempo ma sempre con atti frammentati, che non ha consentito fin qui – a giudizio del sindaco – l'assunzione di una comune responsabilità rispetto a una problematica la cui dimensione travalica la stessa attività su cui è recentemente intervenuto il provvedimento di messa in sicurezza operativo della Regione. Di qui l'esigenza di uno sforzo convergente da parte di tutti i soggetti pubblici per corrispondere alle attese della comunità". Ha fatto seguito una lunga discussione nel corso della quale si sono confrontate nel merito tutte le posizioni fin qui assunte dagli enti coinvolti. In particolare, i rappresentanti dell'Asl si sono impegnati a un approfondimento specifico sul piano epidemiologico in relazione ai vari determinanti ambientali (aria, acqua, suolo) del territorio di riferimento. Quanto alla richiesta già avanzata dal sindaco e sostenuta dalla Provincia che la procedura di Messa In Sicurezza Operativa possa essere riaperta, i rappresentanti della Regione hanno sottolineato che il provvedimento non è ostativo della valutazione degli elementi sopraggiunti, degli approfondimenti in atto e delle ricerche da promuovere. In questo senso l'assessore regionale all'Ambiente ha assunto l'impegno a definire rapidamente le risorse necessarie per finanziare le azioni già previste dal protocollo d'intesa, anche al fine di individuare con l'Arpa, l'Asl e il CNR-IRSA nuove misure, rispetto a quelle già avviate con il Comune e la Provincia, che dovessero rendersi necessarie per indagare le correlazioni e le possibili interferenze con un approccio integrato, anche rispetto alle esigenze di bonifica della più vasta area.
Tutti i rappresentanti degli enti hanno convenuto sulla esigenza di un crono programma che renda evidente alla opinione pubblica la proficua convergenza attorno all'obiettivo della effettiva sicurezza delle attività produttive e del rigoroso rispetto dell'ambiente e della salute.
All'incontro, presieduto dal sindaco Pasquale Cascella, hanno partecipato l'assessore regionale alla Qualità dell'Ambiente, Domenico Santorsola, i consiglieri regionali Filippo Caracciolo (presidente della V Commissione consiliare) e Ruggiero Mennea, il vice Presidente della Provincia Gigi Antonucci, gli assessori comunali Irene Pisicchio e Marcello Lanotte, il dirigente della Regione Giovanni Scannicchio, il direttore dell'Arpa Puglia - BAT Giuseppe Gravina, i rappresentanti della Asl Bat Ignazio Dimauro, Michele Grieco, Vincenzo Colucci e Riccardo Matera e altri rappresentanti e dirigenti della Regione, del Comune e degli enti coinvolti. I responsabili della Timac, invitati alla riunione, in una comunicazione hanno espresso rammarico per l'impossibilità a partecipare alla seduta. Il sindaco ha avviato la discussione richiamando gli impegni assunti nella recente audizione presso la Commissione Ambiente della Regione illustrando gli elementi sopraggiunti. In particolare, si è soffermato sulla esigenza di raccogliere, attraverso uno specifico protocollo d'intesa, la volontà di costituire una rete di monitoraggio tra i diversi soggetti pubblici al fine di acquisire e valutare in modo organico tutti i dati necessari per far fronte ai rischi ambientali. In questo contesto, il sindaco ha riproposto l'esigenza già prospettata alla Asl di precisare i termini della relazione in cui si attesta che "sussiste un inquinamento ambientale anche se non emergenziale", soprattutto in relazione all'ipotizzato rischio sanitario che potrebbe derivare dai livelli di contaminazione ormai accertati nel sito, in modo da individuare gli interventi che si dovessero rendere necessari a tutela della salute pubblica.
"Si tratta di far fronte a una questione annosa, purtroppo consolidatasi nel tempo ma sempre con atti frammentati, che non ha consentito fin qui – a giudizio del sindaco – l'assunzione di una comune responsabilità rispetto a una problematica la cui dimensione travalica la stessa attività su cui è recentemente intervenuto il provvedimento di messa in sicurezza operativo della Regione. Di qui l'esigenza di uno sforzo convergente da parte di tutti i soggetti pubblici per corrispondere alle attese della comunità". Ha fatto seguito una lunga discussione nel corso della quale si sono confrontate nel merito tutte le posizioni fin qui assunte dagli enti coinvolti. In particolare, i rappresentanti dell'Asl si sono impegnati a un approfondimento specifico sul piano epidemiologico in relazione ai vari determinanti ambientali (aria, acqua, suolo) del territorio di riferimento. Quanto alla richiesta già avanzata dal sindaco e sostenuta dalla Provincia che la procedura di Messa In Sicurezza Operativa possa essere riaperta, i rappresentanti della Regione hanno sottolineato che il provvedimento non è ostativo della valutazione degli elementi sopraggiunti, degli approfondimenti in atto e delle ricerche da promuovere. In questo senso l'assessore regionale all'Ambiente ha assunto l'impegno a definire rapidamente le risorse necessarie per finanziare le azioni già previste dal protocollo d'intesa, anche al fine di individuare con l'Arpa, l'Asl e il CNR-IRSA nuove misure, rispetto a quelle già avviate con il Comune e la Provincia, che dovessero rendersi necessarie per indagare le correlazioni e le possibili interferenze con un approccio integrato, anche rispetto alle esigenze di bonifica della più vasta area.
Tutti i rappresentanti degli enti hanno convenuto sulla esigenza di un crono programma che renda evidente alla opinione pubblica la proficua convergenza attorno all'obiettivo della effettiva sicurezza delle attività produttive e del rigoroso rispetto dell'ambiente e della salute.