Scuola e Lavoro
«Siamo al limite», Barletta sciopera
Studenti, lavoratori e pensionati compatti contro le riforme
Barletta - venerdì 12 marzo 2010
13.58
Sviluppo, occupazione, stabilizzazione del lavoro, temi che hanno dato vita alla prima manifestazione provinciale Bat. Lo sciopero ha voluto rappresentare una rivendicazione. Abbiamo parlato con Luigi Marzano, coordinatore provinciale alla sanità (F.P.: CGIL Bat), delle cause che hanno fatto esplodere una manifestazione che tocca la piaga del lavoro precario.
«Lo sciopero di oggi, organizzato dalla CGIL, segnala una posizione contraria alla precarizzazione , richiedendo al Governo, Confindustria e a tutte le imprese di frenare i licenziamenti». Il coordinatore ha parlato anche dell'art. 18 dello Statuto del lavoratore circa il licenziamento "per giusta causa" ricordando che mentre , l'11 marzo c.a., la Cisl e le parti datoriali condivisero la dichiarazione comune sull'arbitrato proposta dalla Cisl stessa, la CGI invece non condivise tale arbitrato. La manifestazione ha avuto anche lo scopo di urlare una politica favorevole ai diritti di cittadinanza dei migranti che lavorano, abolire il reato di clandestinità. Anche la scuola è stata un punto all'ordine del giorno della manifestazione. È stata palesata l'onda opposta alla riforma Gelmini, una riforma che «punta più al risparmio che ad un'istruzione per tutti, trasformandola in un'istruzione di classe in cui un figlio di operaio non può diventare medico». La CGIL si fa promotrice di politiche contrarie a quelle della privatizzazione di settori come quello della sicurezza, delle scuole, dell'ambiente e della salute.In oltre per la CGIL una risposta immediata per una prima restituzione, di quanto già lavoratori e pensionati hanno pagato in più, sono €500 per il 2010.
«Ma la cosa che più ha lasciato perplessi è che nessun giornale ha dedicato una riga per questo sciopero».
«Lo sciopero di oggi, organizzato dalla CGIL, segnala una posizione contraria alla precarizzazione , richiedendo al Governo, Confindustria e a tutte le imprese di frenare i licenziamenti». Il coordinatore ha parlato anche dell'art. 18 dello Statuto del lavoratore circa il licenziamento "per giusta causa" ricordando che mentre , l'11 marzo c.a., la Cisl e le parti datoriali condivisero la dichiarazione comune sull'arbitrato proposta dalla Cisl stessa, la CGI invece non condivise tale arbitrato. La manifestazione ha avuto anche lo scopo di urlare una politica favorevole ai diritti di cittadinanza dei migranti che lavorano, abolire il reato di clandestinità. Anche la scuola è stata un punto all'ordine del giorno della manifestazione. È stata palesata l'onda opposta alla riforma Gelmini, una riforma che «punta più al risparmio che ad un'istruzione per tutti, trasformandola in un'istruzione di classe in cui un figlio di operaio non può diventare medico». La CGIL si fa promotrice di politiche contrarie a quelle della privatizzazione di settori come quello della sicurezza, delle scuole, dell'ambiente e della salute.In oltre per la CGIL una risposta immediata per una prima restituzione, di quanto già lavoratori e pensionati hanno pagato in più, sono €500 per il 2010.
«Ma la cosa che più ha lasciato perplessi è che nessun giornale ha dedicato una riga per questo sciopero».