Religioni
Settimana Santa a Barletta: le foto di ciò che eravamo e di ciò che torneremo
Prendiamoci qualche attimo di tempo e fissiamo una per volta queste fotografie
Barletta - martedì 7 aprile 2020
Inutile dire che quella che ci apprestiamo a vivere non sarà una Settimana Santa come le altre, ma proprio per questo non dobbiamo dimenticare cosa hanno rappresentato, e cosa continueranno a rappresentare per noi barlettani i riti pasquali. Queste immagini che oggi pubblichiamo servono a ricordarci quel misto tra cultura, storia e devozione che è la Santa Pasqua nella nostra città.
Prendiamoci un qualche attimo di tempo e fissiamo una per volta queste fotografie. Chiudiamo gli occhi e proviamo ad immaginare il suono delle "troccole", la mistica e solenne camminata a piedi nudi dei confratelli, la luce tenue dei ceri, i sacerdoti in processione, l'altoparlante che ci ricorda le stazioni della Via Crucis...Immaginiamoci all'interno di splendide chiese come San Gaetano, San Giovanni di Dio, Santa Maria della Vittoria, San Pietro, San Domenico, San Ruggiero. Immortali templi della nostra fede che quest'anno non vedremo, ma che una volta estinto il "feral morbo" del ventunesimo secolo saranno li ad attendere noi e i nostri discendenti da qui all'eternità.
Sono solo fotografie, è vero. Ma proprio la nostra assenza fisica da questi luoghi oggi, sarà ciò che li farà sentire a noi ancor più cari domani
Prendiamoci un qualche attimo di tempo e fissiamo una per volta queste fotografie. Chiudiamo gli occhi e proviamo ad immaginare il suono delle "troccole", la mistica e solenne camminata a piedi nudi dei confratelli, la luce tenue dei ceri, i sacerdoti in processione, l'altoparlante che ci ricorda le stazioni della Via Crucis...Immaginiamoci all'interno di splendide chiese come San Gaetano, San Giovanni di Dio, Santa Maria della Vittoria, San Pietro, San Domenico, San Ruggiero. Immortali templi della nostra fede che quest'anno non vedremo, ma che una volta estinto il "feral morbo" del ventunesimo secolo saranno li ad attendere noi e i nostri discendenti da qui all'eternità.
Sono solo fotografie, è vero. Ma proprio la nostra assenza fisica da questi luoghi oggi, sarà ciò che li farà sentire a noi ancor più cari domani