Cronaca
Segregavano in casa due ragazze costringendole a prostituirsi
Arrestati due coniugi romeni a Barletta. L'uomo pretendeva dalle giovani prestazioni sessuali per sè
Barletta - mercoledì 1 giugno 2011
13.25
Nella giornata di ieri, a Barletta, alcuni agenti del locale commissariato di polizia hanno proceduto all'arresto di due coniugi romeni, Maghiran Marius di anni 37 e Militaru Eugenia di anni 34, responsabili dei reati di sequestro di persona, sfruttamento della prostituzione, concorso in violenza sessuale e lesioni personali ai danni di due connazionali, rispettivamente di 23 e 20 anni.
Il 37enne avrebbe contattato le vittime direttamente in Romania promettendo loro un lavoro onesto in Italia, millantando conoscenze tali da rendere semplice la loro assunzione come badanti o come addette alle pulizie. Le stesse, raggirate dal romeno, raggiungevano Barletta dove venivano immediatamente ospitate dallo stesso MAGHIRAN.
In un primo momento l'uomo si è adoperato per trovare loro un alloggio di fortuna, poi le costringeva a prostituirsi per suo conto e procurando direttamente i clienti.
L'organizzazione capillare di controllo posta in essere di Maghiran, dalla propria moglie Militaru e da un altro loro complice, un cinquantatreenne di Canosa, deferito dagli operanti in stato di libertà, non consentiva alle ragazze di richiedere aiuto a nessuno, poiché letteralmente controllate a vista.
Oltre a tenerle segregate in casa, l'uomo, con il consenso della propria moglie, pretendeva dalle ragazze prestazioni sessuali e quando queste si rifiutavano, lui le malmenava selvaggiamente, procurandogli bruciature con mozziconi di sigaretta o buste di plastica accese sul corpo.
Tale situazione ha trovato il proprio culmine nella serata di lunedì 30 maggio, quando l'uomo ha costretto le due ragazze ad avere ben otto prestazioni sessuali procapite nell'abitazione dello stesso, in un seminterrato accessibile attraverso una botola, con persone da lui reperite. Anche in questa circostanza, l'uomo ha picchiato le due ragazze che lamentavano di essere stanche di quella vita.
Infine, nella mattinata di ieri una delle ragazze ha chiesto alla moglie del romeno di poter uscire di casa per andare a prendere un caffè, ma questa le ha impedito di uscire chiudendo la porta a chiave. La ragazza approfittando di un momento di distrazione della donna, è riuscita però a guadagnare l'uscita scappando scalza per strada e facendosi scudo di alcuni passanti.
All'arrivo della volante la ragazza ha indicato agli agenti l'abitazione all'interno della quale la sua connazionale era ancora segregata. Gli agenti hanno trovato la porta chiusa a chiave e guardando da una vetrata semi infranta, hanno notato una ragazza chiedere disperatamente aiuto. Dopo alcuni minuti sono giunti marito e moglie: gli agenti, che si erano allontanati dal luogo ed appostati in attesa dell'arrivo dei due, hanno così fatto irruzione in casa cogliendo Maghiran mentre picchiava la propria moglie, probabilmente colpevole di essersi fatta scappare la ragazza.
Le due ragazze sono poi state accompagnate presso il locale pronto soccorso per essere sottoposte ai controlli e alle cure del caso.
Maghiran, dopo le formalità di rito veniva rinchiuso nel carcere di Trani, mentre la moglie è stata trasferita presso la propria abitazione per essere sottoposta al regime degli arresti domiciliari.
Il 37enne avrebbe contattato le vittime direttamente in Romania promettendo loro un lavoro onesto in Italia, millantando conoscenze tali da rendere semplice la loro assunzione come badanti o come addette alle pulizie. Le stesse, raggirate dal romeno, raggiungevano Barletta dove venivano immediatamente ospitate dallo stesso MAGHIRAN.
In un primo momento l'uomo si è adoperato per trovare loro un alloggio di fortuna, poi le costringeva a prostituirsi per suo conto e procurando direttamente i clienti.
L'organizzazione capillare di controllo posta in essere di Maghiran, dalla propria moglie Militaru e da un altro loro complice, un cinquantatreenne di Canosa, deferito dagli operanti in stato di libertà, non consentiva alle ragazze di richiedere aiuto a nessuno, poiché letteralmente controllate a vista.
Oltre a tenerle segregate in casa, l'uomo, con il consenso della propria moglie, pretendeva dalle ragazze prestazioni sessuali e quando queste si rifiutavano, lui le malmenava selvaggiamente, procurandogli bruciature con mozziconi di sigaretta o buste di plastica accese sul corpo.
Tale situazione ha trovato il proprio culmine nella serata di lunedì 30 maggio, quando l'uomo ha costretto le due ragazze ad avere ben otto prestazioni sessuali procapite nell'abitazione dello stesso, in un seminterrato accessibile attraverso una botola, con persone da lui reperite. Anche in questa circostanza, l'uomo ha picchiato le due ragazze che lamentavano di essere stanche di quella vita.
Infine, nella mattinata di ieri una delle ragazze ha chiesto alla moglie del romeno di poter uscire di casa per andare a prendere un caffè, ma questa le ha impedito di uscire chiudendo la porta a chiave. La ragazza approfittando di un momento di distrazione della donna, è riuscita però a guadagnare l'uscita scappando scalza per strada e facendosi scudo di alcuni passanti.
All'arrivo della volante la ragazza ha indicato agli agenti l'abitazione all'interno della quale la sua connazionale era ancora segregata. Gli agenti hanno trovato la porta chiusa a chiave e guardando da una vetrata semi infranta, hanno notato una ragazza chiedere disperatamente aiuto. Dopo alcuni minuti sono giunti marito e moglie: gli agenti, che si erano allontanati dal luogo ed appostati in attesa dell'arrivo dei due, hanno così fatto irruzione in casa cogliendo Maghiran mentre picchiava la propria moglie, probabilmente colpevole di essersi fatta scappare la ragazza.
Le due ragazze sono poi state accompagnate presso il locale pronto soccorso per essere sottoposte ai controlli e alle cure del caso.
Maghiran, dopo le formalità di rito veniva rinchiuso nel carcere di Trani, mentre la moglie è stata trasferita presso la propria abitazione per essere sottoposta al regime degli arresti domiciliari.