Politica
Scuola, finanziamento pubblico o privato? Il dibattito continua
Una scelta per non creare debito che peserà sulle spalle dei nostri concittadini. Così si esprime il consigliere provinciale Antonucci
Barletta - lunedì 11 ottobre 2010
22.10
Mi piacerebbe intervenire nel dibattito in corso che riguarda il finanziamento delle scuole tramite la pubblicità sui banchi.
In un periodo in cui è difficile ritrovare soldi per il finanziamento della scuola pubblica è sembrato doveroso, oltrechè utile, ricercare alcuni metodi per alleggerire la pressione sulle casse provinciali. Dispiace dover constatare che ci siano dei netti riufiuti alla base senza discutere dell'idea, si fa un tanto parlare degli sperperi vari, ma poi quando si tratta di analizzare e risolvere problemi ecco che non c'è mai un serio dibattito ma solo prese di posizione.
In un epoca in cui la specializzazione settoriale diviene sempre più importante, grandi realtà industriali hanno incominciato a finanziare privatamente Università statali, quindi per analogia non ci dovrebbero essere problemi. Mi sembra improprio parlare di pubblicità, quando è solo una partecipazione nella vita scolastica di aziende. Ci tengo a precisare che sarebbe utile anche un maggiore inserimento delle realtà produttive, che possono essere le industrie o l'artigianato, all'interno del processo di finanziamento delle realtà educative e formative. Infatti la cooperazione tra le due realtà costituirebbe un amalgama che potrebbe risultare positivo per l'intero territorio, riducendo quella distanza che c'è tra i cittadini e il lavoro.
Non è vero che i finanziamenti da parte della Provincia non ci sono, infatti noi non essendo vincolati al patto di stabilità per i primi due anni potremmo anche sforare dai parametri, ma proprio per non creare debito che peserà sulle spalle dei nostri concittadini e per creare una maggiore armonia tra i vari settori della società pensiamo che questa soluzione possa essere la migliore.
Luigi Antonucci
In un periodo in cui è difficile ritrovare soldi per il finanziamento della scuola pubblica è sembrato doveroso, oltrechè utile, ricercare alcuni metodi per alleggerire la pressione sulle casse provinciali. Dispiace dover constatare che ci siano dei netti riufiuti alla base senza discutere dell'idea, si fa un tanto parlare degli sperperi vari, ma poi quando si tratta di analizzare e risolvere problemi ecco che non c'è mai un serio dibattito ma solo prese di posizione.
In un epoca in cui la specializzazione settoriale diviene sempre più importante, grandi realtà industriali hanno incominciato a finanziare privatamente Università statali, quindi per analogia non ci dovrebbero essere problemi. Mi sembra improprio parlare di pubblicità, quando è solo una partecipazione nella vita scolastica di aziende. Ci tengo a precisare che sarebbe utile anche un maggiore inserimento delle realtà produttive, che possono essere le industrie o l'artigianato, all'interno del processo di finanziamento delle realtà educative e formative. Infatti la cooperazione tra le due realtà costituirebbe un amalgama che potrebbe risultare positivo per l'intero territorio, riducendo quella distanza che c'è tra i cittadini e il lavoro.
Non è vero che i finanziamenti da parte della Provincia non ci sono, infatti noi non essendo vincolati al patto di stabilità per i primi due anni potremmo anche sforare dai parametri, ma proprio per non creare debito che peserà sulle spalle dei nostri concittadini e per creare una maggiore armonia tra i vari settori della società pensiamo che questa soluzione possa essere la migliore.
Luigi Antonucci