Viva
Scrive dalla Germania il fratello della donna che aveva tentato di darsi fuoco
La vittima è deceduta, «mia sorella ha lasciato noi per la vostra malasanità». Una segnalazione dolente che riapre il caso
Barletta - martedì 10 maggio 2011
00.01
«La ringrazio del vostro ampio annuncio su l'accaduto di mia sorella. Purtroppo la tragedia non è stata solo sfiorata ma è deceduta all'ospedale 'Grandi ustioni' di Brindisi, venerdì notte: le ustioni erano più gravi di quanto si pensava all'inizio. Questa E-Mail la scrivo dalla Germania e grazie a voi ho letto cosa realmente era successo a mia sorella!».
Arriva così, diretta e priva di orpelli retorici, la lettera virtuale scritta dal fratello della donna di cui avevamo parlato lo scorso 30 marzo: la 40enne, ricoverata nel reparto di Psichiatria dell'ospedale "Dimiccoli" di Barletta, aveva tentato di darsi fuoco e dopo l'incidente era stata trasportata a Brindisi. Nulla di più si seppe allora, gli inquirenti della procura di Trani aprirono delle indagini ma tutto cadde poi nel consueto oblio informativo, sepolto da nuovi casi di cronaca. Ad annotarci sul prosieguo di quella vicenda, conclusasi col decesso della donna, è questa dolorosa email inviata dal fratello della vittima. Scrive del dolore di una perdita, ma scrive anche per lanciare un grido, una denuncia contro chi – a suo dire – ha sottovalutato ciò che stava succedendo a sua sorella. «Se mia sorella viene ricoverata per essersi tagliata le vene in un reparto di Psichiatria di un Ospedale, dopo l'accaduto telefonicamente non mi è sembrato che volesse ritentare un suicidio! Per questo voglio denunciare ad alta voce la negligenza, l'inaffidabilità del reparto Psichiatrico 'Dimiccoli': la malasanità al sud colpisce ancora».
Bisognerebbe prendere atto della denuncia di quest'uomo che ha deciso di affidare alla redazione di Barlettalife la sua mesta segnalazione, bisognerebbe tornare a riflettere su una vicenda che era rimasta così sospesa senza risoluzione, bisognerebbe che le istituzioni diano una risposta a questa famiglia o quantomeno un segnale, per violare quella angosciante attesa dopo la perdita di un proprio caro. Non si tratta di speculazione – come precisa il fratello nella sua dichiarazione – né di supporre se si sia trattato davvero di un incidente o se sia piuttosto un caso di tentato suicidio. In questa nota v'è solo notizia di un dolore talmente grande da meritare più attenzione e più chiarezza da parte di tutti.
«Mia sorella ha lasciato noi e un bambino di quasi 3 anni per la vostra malasanità?». Come questo lettore come tanti altri ha affidato al nostro giornale le sue dolenti considerazioni, noi ci limitiamo ad affidarle a voi lettori, e per leggere il testo intero della email, vi rimandiamo alla notizia iReport.
Arriva così, diretta e priva di orpelli retorici, la lettera virtuale scritta dal fratello della donna di cui avevamo parlato lo scorso 30 marzo: la 40enne, ricoverata nel reparto di Psichiatria dell'ospedale "Dimiccoli" di Barletta, aveva tentato di darsi fuoco e dopo l'incidente era stata trasportata a Brindisi. Nulla di più si seppe allora, gli inquirenti della procura di Trani aprirono delle indagini ma tutto cadde poi nel consueto oblio informativo, sepolto da nuovi casi di cronaca. Ad annotarci sul prosieguo di quella vicenda, conclusasi col decesso della donna, è questa dolorosa email inviata dal fratello della vittima. Scrive del dolore di una perdita, ma scrive anche per lanciare un grido, una denuncia contro chi – a suo dire – ha sottovalutato ciò che stava succedendo a sua sorella. «Se mia sorella viene ricoverata per essersi tagliata le vene in un reparto di Psichiatria di un Ospedale, dopo l'accaduto telefonicamente non mi è sembrato che volesse ritentare un suicidio! Per questo voglio denunciare ad alta voce la negligenza, l'inaffidabilità del reparto Psichiatrico 'Dimiccoli': la malasanità al sud colpisce ancora».
Bisognerebbe prendere atto della denuncia di quest'uomo che ha deciso di affidare alla redazione di Barlettalife la sua mesta segnalazione, bisognerebbe tornare a riflettere su una vicenda che era rimasta così sospesa senza risoluzione, bisognerebbe che le istituzioni diano una risposta a questa famiglia o quantomeno un segnale, per violare quella angosciante attesa dopo la perdita di un proprio caro. Non si tratta di speculazione – come precisa il fratello nella sua dichiarazione – né di supporre se si sia trattato davvero di un incidente o se sia piuttosto un caso di tentato suicidio. In questa nota v'è solo notizia di un dolore talmente grande da meritare più attenzione e più chiarezza da parte di tutti.
«Mia sorella ha lasciato noi e un bambino di quasi 3 anni per la vostra malasanità?». Come questo lettore come tanti altri ha affidato al nostro giornale le sue dolenti considerazioni, noi ci limitiamo ad affidarle a voi lettori, e per leggere il testo intero della email, vi rimandiamo alla notizia iReport.