Politica
«Sconnessione politica», interviene il consigliere Antonello Damato
Il commento sulla crisi in atto nel governo di Barletta
Barletta - giovedì 23 settembre 2021
16.41 Comunicato Stampa
«La crisi politica che attanaglia da mesi il governo di Barletta non può essere considerata alla stregua delle esperienze consumate in un passato in cui i partiti rappresentavano un presidio sicuro per la tenuta delle istituzioni e l'acutezza di una crisi trovava sempre un suo riequilibrio nella forza e nella responsabilità di soggetti politici solidi e partecipati». A scrivere è Antonello Damato, Capogruppo Consiliare di Iniziativa Democratica Barletta.
«Oggi ogni consigliatura offre ventagli di nuovi e variopinti soggetti, per lo più civici, che spesso non hanno la forza di durare con quello stesso nome fino alla fine del mandato consigliare. Né le difficoltà del Sindaco Cannito possono essere considerate il prodotto di tatticismi minori, come talvolta è avvenuto in passato, in una logica traversa di negoziati e contrattazioni per un assessore o un presidente in più.
La crisi è più profonda e trae le sue ragioni da una sconnessione politica che si è verificata sul piano della platea che sostiene il Sindaco e che continua a imperversare, perché sarà pur vero che viviamo in una stagione post-ideologica, in cui le visioni politiche coerenti sono state dismesse, o contaminate, oppure recuperate solo per essere agitate al momento del voto, ma, tuttavia, esiste una linea di fondo che dà senso alla stessa logica che sostiene il meccanismo dell'elezione popolare del Sindaco sostenuto da una coalizione. Una logica che a qualcuno sembrerà pure un adempimento burocratico, ma che invece è la sostanza politica del voto, per cui il Sindaco si è impegnato nei confronti della Città.
Dobbiamo domandarci, pertanto, se quel vincolo che lega il Sindaco alla sua coalizione sia una questione stringente oppure debba essere considerato un gesto formale rimovibile secondo il bisogno del primo cittadino.
La nostra opinione è che quel vincolo politico esista, eccome, e che non sia possibile non creare una frattura irreparabile con la Città e con il corpo elettorale che ha eletto un primo cittadino a capo di una coalizione.
Questo è il punto su cui inviteremmo il Sindaco a riflettere e a trarne le dovute conclusioni, con il massimo rispetto per tutte le persone delegate dal Sindaco Cannito a rivestire l'incarico di Assessore Comunale, nei confronti delle quali mai si dovrebbero indirizzare valutazioni e commenti impropri e ingenerosi» conclude Damato.
«Oggi ogni consigliatura offre ventagli di nuovi e variopinti soggetti, per lo più civici, che spesso non hanno la forza di durare con quello stesso nome fino alla fine del mandato consigliare. Né le difficoltà del Sindaco Cannito possono essere considerate il prodotto di tatticismi minori, come talvolta è avvenuto in passato, in una logica traversa di negoziati e contrattazioni per un assessore o un presidente in più.
La crisi è più profonda e trae le sue ragioni da una sconnessione politica che si è verificata sul piano della platea che sostiene il Sindaco e che continua a imperversare, perché sarà pur vero che viviamo in una stagione post-ideologica, in cui le visioni politiche coerenti sono state dismesse, o contaminate, oppure recuperate solo per essere agitate al momento del voto, ma, tuttavia, esiste una linea di fondo che dà senso alla stessa logica che sostiene il meccanismo dell'elezione popolare del Sindaco sostenuto da una coalizione. Una logica che a qualcuno sembrerà pure un adempimento burocratico, ma che invece è la sostanza politica del voto, per cui il Sindaco si è impegnato nei confronti della Città.
Dobbiamo domandarci, pertanto, se quel vincolo che lega il Sindaco alla sua coalizione sia una questione stringente oppure debba essere considerato un gesto formale rimovibile secondo il bisogno del primo cittadino.
La nostra opinione è che quel vincolo politico esista, eccome, e che non sia possibile non creare una frattura irreparabile con la Città e con il corpo elettorale che ha eletto un primo cittadino a capo di una coalizione.
Questo è il punto su cui inviteremmo il Sindaco a riflettere e a trarne le dovute conclusioni, con il massimo rispetto per tutte le persone delegate dal Sindaco Cannito a rivestire l'incarico di Assessore Comunale, nei confronti delle quali mai si dovrebbero indirizzare valutazioni e commenti impropri e ingenerosi» conclude Damato.