Associazioni
Saldi pazzi per le festività natalizie, Confesercenti chiede più controllo
Landriscina: «Cerchiamo una liberalizzazione ma controllata»
BAT - mercoledì 9 dicembre 2015
Comunicato Stampa
Con l'approssimarsi delle Festività Natalizie si assiste già alla consueta querelle sulle vendite di fine stagione (saldi invernali): anticiparli o posticiparli? «Nel merito preme sottolineare che, come noto, dopo molti anni in cui ogni Regione Italiana aveva normative e periodi dei saldi diversificati e dei più disparati, con un Accordo di compromesso di carattere nazionale tra le maggiori Associazioni di categoria (Confcommercio – Confesercenti - Federdistribuzione e Confimprese), la partenza dei saldi invernali, non riuscendo proprio a posticiparli, sono stati individuati nel 1° giorno feriale antecedente le festività dell'Epifania, che per l'anno 2016 cade il 5 Gennaio, un Martedì». Lo scrive il direttore di Confesercenti Bat Riccardo Ladriscina.
«Nonostante tali accordi, però, anche quest'anno, all'approssimarsi del Natale, si assiste alla solita polemica di stagione. Infatti parte un "allarme mediatico", da parte di Federdistribuzione, divulgato anche nella nostra Regione, di un possibile rischio perdita forti incassi in quanto, si sostiene, "… far partire i saldi di Martedì, non nel fine settimana precedente, ossia 2 e 3 Gennaio, ridurrebbe fortemente l'opportunità degli operatori commerciali italiani di agire con successo, perdendo i previsti grandi incassi del week - end precedente e riducendo, conseguentemente, i consumi. Questi ultimi utili, a loro dire, oltre che alle imprese, anche alle famiglie. Orbene, premesso che, a mio modesto parere: il fattore "consumi" è una variabile maggiormente dipendente dalle "disponibilità economiche" dei Consumatori, più che dal "tempo" da essi utilizzato per gli acquisti (tra l'altro il periodo dei Saldi dura oltre 1 mese).
Da anni le maggiori Associazioni di Categoria (Confcommercio e Confesercenti in primis), ai vari livelli istituzionali, regionali, provinciali e comunali, hanno sin troppo subito supinamente le anticipazioni delle date dei Saldi, tanto da "svilire" il concetto stesso e lo spirito intrinseco della relativa normativa di settore, in un mercato vieppiù in continuo cambiamento e fortemente dinamico; non sarebbe ora di cominciare ad elaborare una seria riforma della intera disciplina sulle Vendite Straordinarie (allentando lacci e lacciuoli normativi, ormai obsoleti, puntualmente aggirati in mille maniere, spesso anche a causa della mancanza e/o possibilità di mettere in campo una concreta "azione di controllo-vigilanza sanzionatoria"), e consentire agli esercenti di agire e scegliere liberamente le proprie strategie di vendita, con l'unico obbligo di comunicare formalmente e pubblicamente, attraverso apposita cartellonistica obbligatoria ed idonea comunicazione amministrativa sulla effettuazione delle proprie Vendite Straordinarie agli Organi di Vigilanza obbligati alla verifica del rispetto della normativa semplificata, esercizio per esercizio?
In poche parole, perché, evitando il muro conto muro, non si mettono in campo nuove idee e strategie per rendere concrete e credibili tali tipologie di vendite, secondo principi di "liberalizzazione, ma puntualmente controllata"? Il gruppo dirigente di Confesercenti Prov.le BAT, da anni impegnato su tali temi in maniera innovativa, lancia provocatoriamente il sasso in un ambiente stagnante ed è pronto a confrontarsi con tutti i soggetti interessati, per proporre ed attuare sperimentazioni innovative condivise e per andare incontro alle rinnovate esigenze di imprenditori e mercati in cambiamento continuo.
«Nonostante tali accordi, però, anche quest'anno, all'approssimarsi del Natale, si assiste alla solita polemica di stagione. Infatti parte un "allarme mediatico", da parte di Federdistribuzione, divulgato anche nella nostra Regione, di un possibile rischio perdita forti incassi in quanto, si sostiene, "… far partire i saldi di Martedì, non nel fine settimana precedente, ossia 2 e 3 Gennaio, ridurrebbe fortemente l'opportunità degli operatori commerciali italiani di agire con successo, perdendo i previsti grandi incassi del week - end precedente e riducendo, conseguentemente, i consumi. Questi ultimi utili, a loro dire, oltre che alle imprese, anche alle famiglie. Orbene, premesso che, a mio modesto parere: il fattore "consumi" è una variabile maggiormente dipendente dalle "disponibilità economiche" dei Consumatori, più che dal "tempo" da essi utilizzato per gli acquisti (tra l'altro il periodo dei Saldi dura oltre 1 mese).
Da anni le maggiori Associazioni di Categoria (Confcommercio e Confesercenti in primis), ai vari livelli istituzionali, regionali, provinciali e comunali, hanno sin troppo subito supinamente le anticipazioni delle date dei Saldi, tanto da "svilire" il concetto stesso e lo spirito intrinseco della relativa normativa di settore, in un mercato vieppiù in continuo cambiamento e fortemente dinamico; non sarebbe ora di cominciare ad elaborare una seria riforma della intera disciplina sulle Vendite Straordinarie (allentando lacci e lacciuoli normativi, ormai obsoleti, puntualmente aggirati in mille maniere, spesso anche a causa della mancanza e/o possibilità di mettere in campo una concreta "azione di controllo-vigilanza sanzionatoria"), e consentire agli esercenti di agire e scegliere liberamente le proprie strategie di vendita, con l'unico obbligo di comunicare formalmente e pubblicamente, attraverso apposita cartellonistica obbligatoria ed idonea comunicazione amministrativa sulla effettuazione delle proprie Vendite Straordinarie agli Organi di Vigilanza obbligati alla verifica del rispetto della normativa semplificata, esercizio per esercizio?
In poche parole, perché, evitando il muro conto muro, non si mettono in campo nuove idee e strategie per rendere concrete e credibili tali tipologie di vendite, secondo principi di "liberalizzazione, ma puntualmente controllata"? Il gruppo dirigente di Confesercenti Prov.le BAT, da anni impegnato su tali temi in maniera innovativa, lancia provocatoriamente il sasso in un ambiente stagnante ed è pronto a confrontarsi con tutti i soggetti interessati, per proporre ed attuare sperimentazioni innovative condivise e per andare incontro alle rinnovate esigenze di imprenditori e mercati in cambiamento continuo.