Politica
Risolvere le urgenze in città: le parole dell'assessore Dipalo
Intervista al nuovo assessore alle "Politiche urbane" della giunta Casella. «Metteremo in sicurezza l'ex Distilleria»
Barletta - domenica 30 giugno 2013
9.33
Incontriamo l'ing. Francesco Dipalo (La Buona Politica), nuovo Assessore alle "Politiche urbane", con deleghe alle manutenzioni, ufficio casa, patrimonio immobiliare, della Giunta Cascella, presentatasi solo giovedì scorso. Dipalo, classe 1973, ingegnere civile e libero professionista, si dichiara "un tecnico prestato alla politica".
Siete stati presentati, Assessori della Giunta, come un gruppo pronto al "gioco di squadra", concetto già fortemente sottolineato dal vicesindaco Francabandiera e da altri suoi colleghi qui ai microfoni di Barlettalife. Ci crede a questo lavoro d'insieme, e con quali assessorati collaborerà più attivamente?
Innanzitutto al concetto del lavoro di squadra credo molto, dapprima per esperienza professionale: nel lavoro che svolgo, devo agire spesso e volentieri in equipe, dove ognuno interviene e dà il suo contributo. Il sindaco è stato molto bravo a realizzare la scelta di questa Giunta: non abbiamo ancora raggiunto un punto fermo, ma i presupposti sono ottimi. Devo dare atto a Cascella di aver agito in maniera proficua: il sindaco ha strutturato la scelta in funzione del rapporto con le forze politiche, inoltre si riconosce la competenza di ognuno dei componenti. Chiaramente c'è anche un discorso anagrafico, di generazione, che è trasversale: abbiamo sia una parte giovane quanto una parte di notevole esperienza, e hanno dimostrato di poter collaborare. Riconoscendo questo concetto d'intersettorialità, ci sono degli ambiti che saranno privilegiati più per l'input iniziale, poi la tematica si amplierà ad altre deleghe nel nome della multidisciplinarità. Sicuramente, la mia delega troverà affinità con quella all'urbanistica.
Lei è Assessore in quota 'Buona Politica': anche il suo partito politico ha proposto una rosa di nomi al Sindaco Cascella? Quali?
Anche a noi è stata chiesta una terna di nomi, fornita dal partito. La cosa interessante è che il partito in maniera granitica ha poi supportato la scelta effettuata. Avremmo, a prescindere dal nome scelto, mantenuto l'unità del partito.
Cascella ha detto che grande impegno sarà rivolto alla risoluzione dei piccoli problemi del quotidiano, molti di questi possono essere risolti dalla sua competenza come assessore alle manutenzioni. In questo senso quali saranno i suoi primissimi e urgenti impegni?
È chiaro che mi sono insediato da poco, ma ho subito guardato alle criticità imminenti: una di queste è stato il problema dell'ufficio-casa a Barletta, in particolare i contributi che attendiamo dalla Regione. A breve potremo sbloccare qualcosina, tenendo conto del fatto che adesso potremo concentrarci a sbloccare la gestione in dodicesimi, il che ci penalizza. Nelle more dell'attesa, dobbiamo lavorare per la città. Ora utilizzeremo il tempo a disposizione per conoscere, programmare e strutturare una serie di impegni da attuare non appena avremo a disposizione i fondi. Dalla prossima settimana studierò il patrimonio immobiliare di Barletta: la priorità la hanno le scuole, è questo il periodo per applicare eventuali interventi. Ci sono poi delle urgenze, come quelle riguardanti la pavimentazione stradale: ci sono urgenze economiche, ma i disagi per la città possono essere eliminati anche attraverso interventi molto semplici.
Delega al patrimonio immobiliare: abbiamo già discusso con l'assessore all'urbanistica, rilanciamo anche a lei una proposta proveniente da più parti e cioè quella di partire dal 'censimento' del patrimonio comunale da rendere pubblico per ricevere eventuali proposte in merito dalla cittadinanza. Lo farà? Quando potremo vedere qualcosa?
Diciamo che la risposta sulla gestione del patrimonio è una risposta a medio e lungo termine, sulla quale però bisognerà cominciare a lavorare da subito. In merito ho un concetto ben preciso, votato a cercare di spostare l'idea che si ha del patrimonio immobiliare, dal peso alla risorsa. Innanzitutto, per fare questo, bisogna avere un'attività di supporto e di studio ben precisa. Bisogna conoscere il patrimonio e individuarne le criticità di gestione, e infine agire. Sul censimento abbiamo già una piattaforma su cui lavorare. Un censimento c'è, ma è fermo a diversi anni fa. Ma, una volta censito il patrimonio, va gestito e trattato come se fosse una risorsa. Vanno quindi definiti costi e possibili ricavi. Tra lo stato attuale e quello futuribile, s'inserisce la riqualificazione. Il convento di Sant'Andrea, ad esempio, è una risorsa da riqualificare.
Tra le materie che le competono c'è quella legata all'abbattimento delle barriere architettoniche: negli ultimi anni si è cominciato un percorso ma non è sufficiente. Necessitano rampe per disabili in tutte le zone di Barletta, ma anche beni pubblici e strade accessibili… Quale sarà il suo impegno per risolvere quest'annosa situazione?
Tengo molto a questa tematica: è un problema che va rimosso prima di tutto in termini culturali, ancor prima che in termini di rimozione materiale attraverso opere e finanziamenti. Va abbattuto prima di tutto il recinto mentale di chi lo ritiene un problema di pochi. La barriera architettonica trova ispirazione in leggi di oltre vent'anni fa, ed è una di quelle cose sulle quali l'Italia dovrebbe approfonditamente riflettere. Servono interventi puntuali, seri. Dobbiamo agire per cerchi, eliminando dapprima le barriere presenti negli uffici pubblici, dando l'esempio. La necessità è quella di cominciare da qualcosa, per poi creare percorsi di lavoro.
Illuminazione pubblica: esistono molti punti della città, periferia e centro, per cui alcuni cittadini hanno denunciato, anche sulle nostre pagine, disservizi o carenze (rendendo anche pericolose queste zone la sera). Intende rivedere la rete dell'illuminazione per strada?
Ci sono zone che richiedono interventi importanti, sia in centro che in periferia. Basti pensare a zone del quartiere Medaglie d'Oro o Settefrati, sono urgenze sulle quali dobbiamo subito concentrarci. Bisogna però cercare, in tempi di crisi come questi, di ridurre quanto più possibile le spese del comune favorendo la sostituzione con la tecnologia a led.
La sua delega riguarda anche la manutenzione delle strade, che spesso hanno un manto di calpestio piuttosto accidentato, alcune vie anche rifatte recentemente. Vigilerà sulla qualità dei lavori affidate alle singole imprese?
Nella mia professione, vedo tante carte e atti materiali. Sono molto legato alla vita di cantiere: il bello del mio lavoro è vedere un'opera che cresce e si sviluppa dopo che tu l'hai concepita su un foglio. L'attività di controllo diventa fondamentale: il lavoro fatto negli anni precedenti in termini di manutenzione stradale non va disprezzato. Al di là degli aspetti burocratici, bisogna però finalizzare tutto al bene comune.
Del patrimonio del Comune di Barletta fa sicuramente parte l'ex Distilleria. Venerdì scorso, durante una conferenza, si è parlato dell'urgenza di una messa in sicurezza dell'area, prima dell'eventuale e auspicato recupero; lei con il suo intervento ha affermato che si muoverà in questo senso. Conferma? In quali tempi?
Il recupero di quell'area è estremamente importante, per questioni culturali per le quali molti si riconoscono in quella zona, quanto per il ruolo di cerniera tra il lato mare e il lato campagna di Barletta: ha grande importanza strategica. Nell'attesa dei finanziamenti pubblici e di tutto ciò che si riuscirà a mettere in campo con il sindaco e buona parte della giunta, va dato un segnale riguardante la messa in sicurezza, subito. Ora non possiamo che mettere in campo provvedimenti-tampone: un esempio è quello che riguarda i tetti affinché gli agenti atmosferici non aggravino la situazione.
L'arredo urbano non risponde sempre a canoni qualitativamente elevati. Molte sono le rotonde presenti in città: molte spoglie di qualunque tipo di abbellimento. Alcune città, soprattutto del centro-nord Italia, le affidano singolarmente a privati, che le abbelliscono a scopi pubblicitari. Cosa si può fare?
Su questo tema ho un'idea precisa. Oggi Barletta sconta la mancanza di un regolamento per le aree verdi, il che porta a una gestione spesso caotica e non programmata, sulle quali dobbiamo subito cercare di intervenire. La vostra idea è molto sentita: a Barletta abbiamo le rotonde tra le più brutte di Italia. Al di là di questo, c'è tutto il problema delle aree al verde. La necessità di far partecipare i cittadini a questa gestione è ora molto farraginosa, con il necessario 'passaggio' attraverso la Giunta. La prima necessità resta quella di snellire la burocrazia, il che consentirebbe a chi ha davvero intenzione di partecipare alla riqualificazione di queste aree di dare un autentico contributo. Servono però un regolamento ad hoc e una deburocratizzazione della procedura.
Siete stati presentati, Assessori della Giunta, come un gruppo pronto al "gioco di squadra", concetto già fortemente sottolineato dal vicesindaco Francabandiera e da altri suoi colleghi qui ai microfoni di Barlettalife. Ci crede a questo lavoro d'insieme, e con quali assessorati collaborerà più attivamente?
Innanzitutto al concetto del lavoro di squadra credo molto, dapprima per esperienza professionale: nel lavoro che svolgo, devo agire spesso e volentieri in equipe, dove ognuno interviene e dà il suo contributo. Il sindaco è stato molto bravo a realizzare la scelta di questa Giunta: non abbiamo ancora raggiunto un punto fermo, ma i presupposti sono ottimi. Devo dare atto a Cascella di aver agito in maniera proficua: il sindaco ha strutturato la scelta in funzione del rapporto con le forze politiche, inoltre si riconosce la competenza di ognuno dei componenti. Chiaramente c'è anche un discorso anagrafico, di generazione, che è trasversale: abbiamo sia una parte giovane quanto una parte di notevole esperienza, e hanno dimostrato di poter collaborare. Riconoscendo questo concetto d'intersettorialità, ci sono degli ambiti che saranno privilegiati più per l'input iniziale, poi la tematica si amplierà ad altre deleghe nel nome della multidisciplinarità. Sicuramente, la mia delega troverà affinità con quella all'urbanistica.
Lei è Assessore in quota 'Buona Politica': anche il suo partito politico ha proposto una rosa di nomi al Sindaco Cascella? Quali?
Anche a noi è stata chiesta una terna di nomi, fornita dal partito. La cosa interessante è che il partito in maniera granitica ha poi supportato la scelta effettuata. Avremmo, a prescindere dal nome scelto, mantenuto l'unità del partito.
Cascella ha detto che grande impegno sarà rivolto alla risoluzione dei piccoli problemi del quotidiano, molti di questi possono essere risolti dalla sua competenza come assessore alle manutenzioni. In questo senso quali saranno i suoi primissimi e urgenti impegni?
È chiaro che mi sono insediato da poco, ma ho subito guardato alle criticità imminenti: una di queste è stato il problema dell'ufficio-casa a Barletta, in particolare i contributi che attendiamo dalla Regione. A breve potremo sbloccare qualcosina, tenendo conto del fatto che adesso potremo concentrarci a sbloccare la gestione in dodicesimi, il che ci penalizza. Nelle more dell'attesa, dobbiamo lavorare per la città. Ora utilizzeremo il tempo a disposizione per conoscere, programmare e strutturare una serie di impegni da attuare non appena avremo a disposizione i fondi. Dalla prossima settimana studierò il patrimonio immobiliare di Barletta: la priorità la hanno le scuole, è questo il periodo per applicare eventuali interventi. Ci sono poi delle urgenze, come quelle riguardanti la pavimentazione stradale: ci sono urgenze economiche, ma i disagi per la città possono essere eliminati anche attraverso interventi molto semplici.
Delega al patrimonio immobiliare: abbiamo già discusso con l'assessore all'urbanistica, rilanciamo anche a lei una proposta proveniente da più parti e cioè quella di partire dal 'censimento' del patrimonio comunale da rendere pubblico per ricevere eventuali proposte in merito dalla cittadinanza. Lo farà? Quando potremo vedere qualcosa?
Diciamo che la risposta sulla gestione del patrimonio è una risposta a medio e lungo termine, sulla quale però bisognerà cominciare a lavorare da subito. In merito ho un concetto ben preciso, votato a cercare di spostare l'idea che si ha del patrimonio immobiliare, dal peso alla risorsa. Innanzitutto, per fare questo, bisogna avere un'attività di supporto e di studio ben precisa. Bisogna conoscere il patrimonio e individuarne le criticità di gestione, e infine agire. Sul censimento abbiamo già una piattaforma su cui lavorare. Un censimento c'è, ma è fermo a diversi anni fa. Ma, una volta censito il patrimonio, va gestito e trattato come se fosse una risorsa. Vanno quindi definiti costi e possibili ricavi. Tra lo stato attuale e quello futuribile, s'inserisce la riqualificazione. Il convento di Sant'Andrea, ad esempio, è una risorsa da riqualificare.
Tra le materie che le competono c'è quella legata all'abbattimento delle barriere architettoniche: negli ultimi anni si è cominciato un percorso ma non è sufficiente. Necessitano rampe per disabili in tutte le zone di Barletta, ma anche beni pubblici e strade accessibili… Quale sarà il suo impegno per risolvere quest'annosa situazione?
Tengo molto a questa tematica: è un problema che va rimosso prima di tutto in termini culturali, ancor prima che in termini di rimozione materiale attraverso opere e finanziamenti. Va abbattuto prima di tutto il recinto mentale di chi lo ritiene un problema di pochi. La barriera architettonica trova ispirazione in leggi di oltre vent'anni fa, ed è una di quelle cose sulle quali l'Italia dovrebbe approfonditamente riflettere. Servono interventi puntuali, seri. Dobbiamo agire per cerchi, eliminando dapprima le barriere presenti negli uffici pubblici, dando l'esempio. La necessità è quella di cominciare da qualcosa, per poi creare percorsi di lavoro.
Illuminazione pubblica: esistono molti punti della città, periferia e centro, per cui alcuni cittadini hanno denunciato, anche sulle nostre pagine, disservizi o carenze (rendendo anche pericolose queste zone la sera). Intende rivedere la rete dell'illuminazione per strada?
Ci sono zone che richiedono interventi importanti, sia in centro che in periferia. Basti pensare a zone del quartiere Medaglie d'Oro o Settefrati, sono urgenze sulle quali dobbiamo subito concentrarci. Bisogna però cercare, in tempi di crisi come questi, di ridurre quanto più possibile le spese del comune favorendo la sostituzione con la tecnologia a led.
La sua delega riguarda anche la manutenzione delle strade, che spesso hanno un manto di calpestio piuttosto accidentato, alcune vie anche rifatte recentemente. Vigilerà sulla qualità dei lavori affidate alle singole imprese?
Nella mia professione, vedo tante carte e atti materiali. Sono molto legato alla vita di cantiere: il bello del mio lavoro è vedere un'opera che cresce e si sviluppa dopo che tu l'hai concepita su un foglio. L'attività di controllo diventa fondamentale: il lavoro fatto negli anni precedenti in termini di manutenzione stradale non va disprezzato. Al di là degli aspetti burocratici, bisogna però finalizzare tutto al bene comune.
Del patrimonio del Comune di Barletta fa sicuramente parte l'ex Distilleria. Venerdì scorso, durante una conferenza, si è parlato dell'urgenza di una messa in sicurezza dell'area, prima dell'eventuale e auspicato recupero; lei con il suo intervento ha affermato che si muoverà in questo senso. Conferma? In quali tempi?
Il recupero di quell'area è estremamente importante, per questioni culturali per le quali molti si riconoscono in quella zona, quanto per il ruolo di cerniera tra il lato mare e il lato campagna di Barletta: ha grande importanza strategica. Nell'attesa dei finanziamenti pubblici e di tutto ciò che si riuscirà a mettere in campo con il sindaco e buona parte della giunta, va dato un segnale riguardante la messa in sicurezza, subito. Ora non possiamo che mettere in campo provvedimenti-tampone: un esempio è quello che riguarda i tetti affinché gli agenti atmosferici non aggravino la situazione.
L'arredo urbano non risponde sempre a canoni qualitativamente elevati. Molte sono le rotonde presenti in città: molte spoglie di qualunque tipo di abbellimento. Alcune città, soprattutto del centro-nord Italia, le affidano singolarmente a privati, che le abbelliscono a scopi pubblicitari. Cosa si può fare?
Su questo tema ho un'idea precisa. Oggi Barletta sconta la mancanza di un regolamento per le aree verdi, il che porta a una gestione spesso caotica e non programmata, sulle quali dobbiamo subito cercare di intervenire. La vostra idea è molto sentita: a Barletta abbiamo le rotonde tra le più brutte di Italia. Al di là di questo, c'è tutto il problema delle aree al verde. La necessità di far partecipare i cittadini a questa gestione è ora molto farraginosa, con il necessario 'passaggio' attraverso la Giunta. La prima necessità resta quella di snellire la burocrazia, il che consentirebbe a chi ha davvero intenzione di partecipare alla riqualificazione di queste aree di dare un autentico contributo. Servono però un regolamento ad hoc e una deburocratizzazione della procedura.