Istituzionale
Rinnovati gli obiettivi dell'amministrazione, ecco il nuovo Documento Unico di Programmazione
Il documento completo con le 17 linee strategiche
Barletta - giovedì 31 dicembre 2015
Comunicato Stampa
La Giunta comunale ha varato oggi il Documento Unico di Programmazione che sarà trasmesso alla Presidenza del Consiglio comunale per gli adempimenti previsti dalla nuova normativa. Il documento contiene una ricognizione degli obiettivi che l'Amministrazione ritiene di sottoporre alla verifica, all'approfondimento e all'aggiornamento delle linee di mandato.
Obiettivi strategici
L'esigenza di garantire la regolarità amministrativa, nelle condizioni date dal quadro normativo in essere, non può prescindere da un chiaro indirizzo politico sulla efficienza della macchina organizzativa del Comune e sulla disponibilità al ricambio e al cambiamento necessario rispetto alle tante questioni irrisolte che gravano sulle stesse potenzialità di ripresa di una città che vuole essere partecipe del riscatto del Mezzogiorno partecipando a una programmazione e una parallela progettazione della crescita, con la certezza dei finanziamenti e della loro effettiva utilizzazione per opere strategiche funzionali a ricomporre un divario ormai strutturale nel corpo unitario del paese. Una tale visione strategica richiede, sul piano amministrativo, di semplificare e rendere efficaci le procedure liberandole dai retaggi burocratici che, come si è visto con tutta una serie di atti rimasti incompiuti, possono pregiudicare significative opportunità di finanziamenti pubblici legati anche alla programmazione europea.
Non c'è procedimento che non richieda la più scrupolosa attenzione e predisposizione a colmare i vuoti, a recuperare i ritardi, a rimuovere le indeterminatezze, a recuperare le progettualità, a sanare i contenziosi, a semplificare e rendere trasparente la vita pubblica. Di qui l'esigenza di obiettivi di carattere generale che costituiscano un sicuro riferimento per le attività dei servizi comunali:
- elaborazione della macrostruttura con l'attribuzione di incarichi dirigenziali per competenze, rotazione del personale con funzioni di responsabilità operative nei settori, affidamenti di livelli intermedi di gestione degli uffici comunali, individuazione di forme e spazi per l'inserimento di nuovo personale nei settori di maggiore criticità per il rinnovamento della macchina amministrativa; la responsabilità di coordinamento per progetti che implicano diverse competenze dirigenziali e attività trasversali a più assessorati;
- ricognizione, l'aggiornamento e il seguito costante delle pratiche che comportano l'acquisizione o la perdita di essenziali finanziamenti pubblici legati anche alla nuova programmazione europea;
- rispetto dell'iter di formazione, della programmazione dei contenuti e delle scadenze di bilancio, nella continuità della linea di risanamento dei conti pubblici anche in considerazione dei più ristretti margini dell'avanzo di amministrazione a seguito di recenti sentenze giudiziarie;
- efficace lotta alla evasione e alla elusione degli oneri dovuti al Comune, specie per quelli di urbanizzazione, e recupero di risorse attraverso la concessione dei diritti di superficie per le prime esperienze di cooperative di costruzione;
- specifiche e autonome iniziative amministrative per la perequazione fiscale e il sostegno alle iniziative di innovazione, rilancio produttivo e occupazione specie giovanile; l'attivazione del regolamento sulle alienazioni, le valorizzazioni e le concessioni per valorizzare i beni comuni anche in rapporto alla rivitalizzazione degli istituti di partecipazione;
- ricorso a tutti gli strumenti che consentano il più trasparente, rigoroso e rapido svolgimento delle gare, anche attraverso procedure semplificate gestite direttamente dai servizi di competenza, in modo da contrastare la tendenza ai contenziosi e garantire tempi certi per le opere e i servizi pubblici;
- puntuale rivisitazione, riunificazione, verifica e controllo dei capitolati e delle convenzioni, a partire dal global service della Barsa, per garantire vecchi e nuovi servizi pubblici (Parco dell'Umanità, Litorale di Ponente) nel rispetto dell'equilibrio economico, della tenuta dell'occupazione, dell'efficienza e della qualità della vita cittadina; la messa a punto della gestione in house della Barsa, puntando al consolidamento della raccolta differenziata "porta a porta" con più incisive azioni di controllo delle violazioni, al completamento del ciclo di gestione dei rifiuti (a partire dall'attivazione del Centro comunale di raccolta), al programmato riassetto dei servizi di igiene urbana in ambito Aro, e alla prospettiva di attività nell'impiantistica nell'ambito provinciale;
- completamento delle liste di imprese e di professionisti per gli affidamenti diretti funzionali alla definizione di progetti e alla stessa semplificazione di attività amministrative, anche attraverso convenzioni che consentano il più oculato uso delle risorse disponibili;
- realizzazione degli impegni assunti con il Piano sociale di zona, completando le procedure per l'avvio delle nuove attività già programmate (dall'Angioletto all'asilo nido) e ricercando soluzioni adeguate nel segno della coesione sociale, come per il Campo sosta dei rom da collegare in prospettiva a una vera e propria Casa dell'accoglienza nell'area sottratta alla criminalità organizzata recentemente assegnata al Comune;
- accelerazione dei procedimenti connessi al Piano urbanistico generale, compreso il Piano comunale delle coste, anche per ricondurre a coerenza gli interventi urbanistici rispetto alle vecchie pratiche di varianti se non di abusivismo come quelli accertati dalla magistratura (in particolare a Montaltino) da ricondurre a condizioni di legalità;
- rigoroso rispetto del cronoprogramma delle opere di urbanizzazione e verifica della conformità delle costruzioni ancora in essere nella 167;
- completamento delle opere pubbliche a partire da quelle già avviate per stralci, come contro l'erosione della costa, peraltro da collegare all'approfondimento progettuale della ristrutturazione dei canali che, dal Ciappetta Camaggi all'Ofanto, pregiudicano la preziosa risorsa del mare, nell'ambito di una rivisitazione approfondita del piano triennale delle opere pubbliche utilizzando progetti mirati sia alla ristrutturazione degli impianti sportivi che consegnino alla città di Pietro Mennea un'area polifunzionale (dall'atletica al calcio, recuperando una progettazione per la piscina), sia alla valorizzazione dell'area dell'ex distilleria (dall'orto botanico al recupero del corpo centrale) sia alla rigenerazione e riqualificazione delle aree urbane limitrofe al centro storico;
- puntuale attuazione delle opere concordate con Ferrovie Italiane e con Ferrotranviaria per superare la divisione della città determinata dai passaggi a livello, in funzione di un collegamento diretto tra il centro storico e il nuovo centro urbano anche con la realizzazione del secondo fronte di una stazione che possa fungere da snodo dei collegamenti tra le aree interne con la rete ferroviaria nazionale, il porto cittadino e l'aeroporto di Bari;
- attenzione alle tematiche ambientali con l'ausilio di strutture pubbliche di ricerca, per l'individuazione e la bonifica delle situazioni di rischio determinate dalla crescente sovrapposizione tra l'area industriale e l'area urbana, anche ipotizzando una strategia funzionale alla ridislocazione di attività produttive in un'ottica di sviluppo sostenibile; la strutturazione e video sorveglianza della ztl, ampliamento delle aree pedonali tenendo conto delle positive esperienze compiute, intensificazione dei servizi pubblici di trasporto favorendo la mobilità in bici (con la sostituzione dei ruderi delle strutture vandalizzate di "bici in città"), interventi per la migliore vivibilità di una città che sia sempre più smart; il passaggio dalla straordinarietà alla ordinarietà delle manutenzioni in città, in particolare per gli interventi nelle scuole, la salvaguardia e la valorizzazione di preziosi beni pubblici già aperti (palazzo La Marra, villa Bonelli, piazza Marina) o di altre strutture che possono essere messe subito al servizio pubblico (palazzo San Domenico e Orto botanico);
- consolidamento del patrimonio storico, archeologico artistico e architettonico, dal centro storico a Canne della Battaglia, in cui la città possa riconoscersi e ritrovare la identità, la coscienza e l'orgoglio di comunità civile;
- strutturazione della "mappa dell'identità culturale" cogliendo il ritorno di interesse per le attività spettacolari a cui la città offre sedi e opportunità di rilievo (dal Teatro Curci al fossato del Castello) e puntando alla costituzione di una Fondazione (o comunque di strutture in convenzione) cui affidare con evidenza pubblica la programmazione, la progettazione e la realizzazione dei grandi eventi culturali, in particolare quelli legati alla Disfida, caratterizzanti l'offerta turistica della città;
- completamento del polo della sicurezza, comprendente oltre l'ufficio del giudice di pace anche il comando dei vigili urbani e altre attività legate all'affermazione della legalità e delle buone pratiche nel campo dei diritti.
L'elenco potrebbe continuare, approfondendo le connessioni tra gli obbiettivi particolari indicati dai singoli servizi, ma quel che più conta è l'approccio a una visione d'insieme con cui le amministrazioni locali debbono misurarsi per colmare tutti i limiti di organici bloccati da anni e la farraginosità anche della nuova normativa degli enti locali (basti pensare all'incompiutezza del rapporto con le Province a cospetto di altre esperienze istituzionali, come quella dell'area vasta "Vision 2020" di cui Barletta è stata capofila, emarginate a una sorta di limbo). Questa consapevolezza deve indurre, piuttosto, a uno sforzo ulteriore di condivisione e concertazione nella ricerca di soluzioni con cui far valere i sani principi della buona amministrazione per raggiungere obbiettivi che rispondano efficacemente all'interesse primario della comunità.
Obiettivi strategici
L'esigenza di garantire la regolarità amministrativa, nelle condizioni date dal quadro normativo in essere, non può prescindere da un chiaro indirizzo politico sulla efficienza della macchina organizzativa del Comune e sulla disponibilità al ricambio e al cambiamento necessario rispetto alle tante questioni irrisolte che gravano sulle stesse potenzialità di ripresa di una città che vuole essere partecipe del riscatto del Mezzogiorno partecipando a una programmazione e una parallela progettazione della crescita, con la certezza dei finanziamenti e della loro effettiva utilizzazione per opere strategiche funzionali a ricomporre un divario ormai strutturale nel corpo unitario del paese. Una tale visione strategica richiede, sul piano amministrativo, di semplificare e rendere efficaci le procedure liberandole dai retaggi burocratici che, come si è visto con tutta una serie di atti rimasti incompiuti, possono pregiudicare significative opportunità di finanziamenti pubblici legati anche alla programmazione europea.
Non c'è procedimento che non richieda la più scrupolosa attenzione e predisposizione a colmare i vuoti, a recuperare i ritardi, a rimuovere le indeterminatezze, a recuperare le progettualità, a sanare i contenziosi, a semplificare e rendere trasparente la vita pubblica. Di qui l'esigenza di obiettivi di carattere generale che costituiscano un sicuro riferimento per le attività dei servizi comunali:
- elaborazione della macrostruttura con l'attribuzione di incarichi dirigenziali per competenze, rotazione del personale con funzioni di responsabilità operative nei settori, affidamenti di livelli intermedi di gestione degli uffici comunali, individuazione di forme e spazi per l'inserimento di nuovo personale nei settori di maggiore criticità per il rinnovamento della macchina amministrativa; la responsabilità di coordinamento per progetti che implicano diverse competenze dirigenziali e attività trasversali a più assessorati;
- ricognizione, l'aggiornamento e il seguito costante delle pratiche che comportano l'acquisizione o la perdita di essenziali finanziamenti pubblici legati anche alla nuova programmazione europea;
- rispetto dell'iter di formazione, della programmazione dei contenuti e delle scadenze di bilancio, nella continuità della linea di risanamento dei conti pubblici anche in considerazione dei più ristretti margini dell'avanzo di amministrazione a seguito di recenti sentenze giudiziarie;
- efficace lotta alla evasione e alla elusione degli oneri dovuti al Comune, specie per quelli di urbanizzazione, e recupero di risorse attraverso la concessione dei diritti di superficie per le prime esperienze di cooperative di costruzione;
- specifiche e autonome iniziative amministrative per la perequazione fiscale e il sostegno alle iniziative di innovazione, rilancio produttivo e occupazione specie giovanile; l'attivazione del regolamento sulle alienazioni, le valorizzazioni e le concessioni per valorizzare i beni comuni anche in rapporto alla rivitalizzazione degli istituti di partecipazione;
- ricorso a tutti gli strumenti che consentano il più trasparente, rigoroso e rapido svolgimento delle gare, anche attraverso procedure semplificate gestite direttamente dai servizi di competenza, in modo da contrastare la tendenza ai contenziosi e garantire tempi certi per le opere e i servizi pubblici;
- puntuale rivisitazione, riunificazione, verifica e controllo dei capitolati e delle convenzioni, a partire dal global service della Barsa, per garantire vecchi e nuovi servizi pubblici (Parco dell'Umanità, Litorale di Ponente) nel rispetto dell'equilibrio economico, della tenuta dell'occupazione, dell'efficienza e della qualità della vita cittadina; la messa a punto della gestione in house della Barsa, puntando al consolidamento della raccolta differenziata "porta a porta" con più incisive azioni di controllo delle violazioni, al completamento del ciclo di gestione dei rifiuti (a partire dall'attivazione del Centro comunale di raccolta), al programmato riassetto dei servizi di igiene urbana in ambito Aro, e alla prospettiva di attività nell'impiantistica nell'ambito provinciale;
- completamento delle liste di imprese e di professionisti per gli affidamenti diretti funzionali alla definizione di progetti e alla stessa semplificazione di attività amministrative, anche attraverso convenzioni che consentano il più oculato uso delle risorse disponibili;
- realizzazione degli impegni assunti con il Piano sociale di zona, completando le procedure per l'avvio delle nuove attività già programmate (dall'Angioletto all'asilo nido) e ricercando soluzioni adeguate nel segno della coesione sociale, come per il Campo sosta dei rom da collegare in prospettiva a una vera e propria Casa dell'accoglienza nell'area sottratta alla criminalità organizzata recentemente assegnata al Comune;
- accelerazione dei procedimenti connessi al Piano urbanistico generale, compreso il Piano comunale delle coste, anche per ricondurre a coerenza gli interventi urbanistici rispetto alle vecchie pratiche di varianti se non di abusivismo come quelli accertati dalla magistratura (in particolare a Montaltino) da ricondurre a condizioni di legalità;
- rigoroso rispetto del cronoprogramma delle opere di urbanizzazione e verifica della conformità delle costruzioni ancora in essere nella 167;
- completamento delle opere pubbliche a partire da quelle già avviate per stralci, come contro l'erosione della costa, peraltro da collegare all'approfondimento progettuale della ristrutturazione dei canali che, dal Ciappetta Camaggi all'Ofanto, pregiudicano la preziosa risorsa del mare, nell'ambito di una rivisitazione approfondita del piano triennale delle opere pubbliche utilizzando progetti mirati sia alla ristrutturazione degli impianti sportivi che consegnino alla città di Pietro Mennea un'area polifunzionale (dall'atletica al calcio, recuperando una progettazione per la piscina), sia alla valorizzazione dell'area dell'ex distilleria (dall'orto botanico al recupero del corpo centrale) sia alla rigenerazione e riqualificazione delle aree urbane limitrofe al centro storico;
- puntuale attuazione delle opere concordate con Ferrovie Italiane e con Ferrotranviaria per superare la divisione della città determinata dai passaggi a livello, in funzione di un collegamento diretto tra il centro storico e il nuovo centro urbano anche con la realizzazione del secondo fronte di una stazione che possa fungere da snodo dei collegamenti tra le aree interne con la rete ferroviaria nazionale, il porto cittadino e l'aeroporto di Bari;
- attenzione alle tematiche ambientali con l'ausilio di strutture pubbliche di ricerca, per l'individuazione e la bonifica delle situazioni di rischio determinate dalla crescente sovrapposizione tra l'area industriale e l'area urbana, anche ipotizzando una strategia funzionale alla ridislocazione di attività produttive in un'ottica di sviluppo sostenibile; la strutturazione e video sorveglianza della ztl, ampliamento delle aree pedonali tenendo conto delle positive esperienze compiute, intensificazione dei servizi pubblici di trasporto favorendo la mobilità in bici (con la sostituzione dei ruderi delle strutture vandalizzate di "bici in città"), interventi per la migliore vivibilità di una città che sia sempre più smart; il passaggio dalla straordinarietà alla ordinarietà delle manutenzioni in città, in particolare per gli interventi nelle scuole, la salvaguardia e la valorizzazione di preziosi beni pubblici già aperti (palazzo La Marra, villa Bonelli, piazza Marina) o di altre strutture che possono essere messe subito al servizio pubblico (palazzo San Domenico e Orto botanico);
- consolidamento del patrimonio storico, archeologico artistico e architettonico, dal centro storico a Canne della Battaglia, in cui la città possa riconoscersi e ritrovare la identità, la coscienza e l'orgoglio di comunità civile;
- strutturazione della "mappa dell'identità culturale" cogliendo il ritorno di interesse per le attività spettacolari a cui la città offre sedi e opportunità di rilievo (dal Teatro Curci al fossato del Castello) e puntando alla costituzione di una Fondazione (o comunque di strutture in convenzione) cui affidare con evidenza pubblica la programmazione, la progettazione e la realizzazione dei grandi eventi culturali, in particolare quelli legati alla Disfida, caratterizzanti l'offerta turistica della città;
- completamento del polo della sicurezza, comprendente oltre l'ufficio del giudice di pace anche il comando dei vigili urbani e altre attività legate all'affermazione della legalità e delle buone pratiche nel campo dei diritti.
L'elenco potrebbe continuare, approfondendo le connessioni tra gli obbiettivi particolari indicati dai singoli servizi, ma quel che più conta è l'approccio a una visione d'insieme con cui le amministrazioni locali debbono misurarsi per colmare tutti i limiti di organici bloccati da anni e la farraginosità anche della nuova normativa degli enti locali (basti pensare all'incompiutezza del rapporto con le Province a cospetto di altre esperienze istituzionali, come quella dell'area vasta "Vision 2020" di cui Barletta è stata capofila, emarginate a una sorta di limbo). Questa consapevolezza deve indurre, piuttosto, a uno sforzo ulteriore di condivisione e concertazione nella ricerca di soluzioni con cui far valere i sani principi della buona amministrazione per raggiungere obbiettivi che rispondano efficacemente all'interesse primario della comunità.