
La città
Rifacimento sintetico del "Manzi-Chiapulin", i tempi si allungano
Manca il progetto, si punta ad una nuova deroga per evitare la "migrazione" delle associazioni calcistiche
Barletta - giovedì 17 aprile 2025
13.49
Ancora un rinvio, per il nuovo manto sintetico del "Manzi-Chiapulin" l'appuntamento è alla stagione 2026-2027. Le novità emerse dalla seduta di ieri mattina della commissione Sport fotografano una situazione tutt'altro che rosea per una questione, quella del rifacimento del manto sintetico dell'impianto sportivo di via dei Mandorli, che si trascina dagli anni nei quali la struttura ha fatto da "supplente" al "Puttilli" (chiuso dal 2015 al 2022). Il 30 dicembre 2024, la giunta comunale aveva approvato un documento di indirizzo alla progettazione nel quale si evidenziava come l'intervento di sostituzione del manto sintetico, dal costo di 574.543,00 euro (307.413,55 euro già disponibili, i restanti potrebbero essere ricavabili dalla riscossione di canoni concessori, ndr) fosse «di estrema rilevanza» e necessario per garantire «la salute e l'incolumità dei giocatori oltre che fornire garanzie prestazionali in funzione delle normative di riferimento e al Regolamento LND già in vigore dal 2018, cui le società devono ottemperare». L'estrema rilevanza sottolineata nel Dip, ad oggi non si è rivelata tale. Secondo quanto riportato in commissione dall'assessore allo Sport, Massimiliano Dileo, proprio il Dip sarebbe l'unico documento disponibile in questo momento. Tre mesi e mezzo dopo la sua approvazione non è ancora stato realizzato il progetto di fattibilità tecnico economica, propedeutico a quello esecutivo. Questo, inevitabilmente, porta ad un allungamento dei tempi e rende impossibile la sostituzione del manto entro l'avvio della prossima stagione. L'amministrazione, per evitare la "migrazione" delle associazioni calcistiche barlettane, punta ad ottenere una nuova deroga dalla Lnd (ne sono già state concesse per le ultime due stagioni, ndr) per l'utilizzo della struttura. Per farlo si proverà ad intervenire sulle parti di terreno maggiormente ammalorate e contestualmente si proverà a presentare un cronoprogramma preciso che porti, finalmente, all'avvio dei lavori di sostituzione del manto.