Religioni
Resta con noi, Signore, perché si fa sera
Gesù cammina per le strade del mondo, le parole di don Vito Carpentiere
Barletta - domenica 27 marzo 2016
13.25
Dal Vangelo secondo Luca: "Ed ecco, in quello stesso giorno, [il primo della settimana,] due [dei discepoli] erano in cammino per un villaggio di nome Èmmaus, distante circa undici chilometri da Gerusalemme, e conversavano tra loro di tutto quello che era accaduto. Mentre conversavano e discutevano insieme, Gesù in persona si avvicinò e camminava con loro. Ma i loro occhi erano impediti a riconoscerlo. Ed egli disse loro: «Che cosa sono questi discorsi che state facendo tra voi lungo il cammino?». Si fermarono, col volto triste; uno di loro, di nome Clèopa, gli rispose: «Solo tu sei forestiero a Gerusalemme! Non sai ciò che vi è accaduto in questi giorni?». Domandò loro: «Che cosa?». Gli risposero: «Ciò che riguarda Gesù, il Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; come i capi dei sacerdoti e le nostre autorità lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e lo hanno crocifisso. Noi speravamo che egli fosse colui che avrebbe liberato Israele; con tutto ciò, sono passati tre giorni da quando queste cose sono accadute. Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; si sono recate al mattino alla tomba e, non avendo trovato il suo corpo, sono venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli è vivo. Alcuni dei nostri sono andati alla tomba e hanno trovato come avevano detto le donne, ma lui non l'hanno visto». Disse loro: «Stolti e lenti di cuore a credere in tutto ciò che hanno detto i profeti! Non bisognava che il Cristo patisse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?». E, cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui. Quando furono vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. Ma essi insistettero: «Resta con noi, perché si fa sera e il giorno è ormai al tramonto». Egli entrò per rimanere con loro. Quando fu a tavola con loro, prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma egli sparì dalla loro vista. Ed essi dissero l'un l'altro: «Non ardeva forse in noi il nostro cuore mentre egli conversava con noi lungo la via, quando ci spiegava le Scritture?». Partirono senza indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, i quali dicevano: «Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone!». Ed essi narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l'avevano riconosciuto nello spezzare il pane".
Il brano del Vangelo riportato si può leggere alla messa vespertina di Pasqua. È il celebre passo dell'incontro tra Gesù e i discepoli di Emmaus ed evoca l'incontro tra il Risorto e gli uomini di sempre, stanchi e smarriti di cuore, che camminano senza meta e i cui occhi non sono più capaci di riconoscere Gesù, che cammina con noi per le strade del mondo. Egli si fa viandante e pellegrino per raggiungere ogni uomo e farsi riconoscere "allo spezzare il pane" per rimanere sempre con noi.
Pasqua è "passare oltre".
Dalla morte alla vita.
Dalla caduta al rimettersi in piedi.
Dalla disperazione alla speranza.
Dal pianto alla gioia.
Dall'angoscia alla fiducia.
Dal peccato al perdono.
Dal conflitto alla riconciliazione.
Dalla miseria alla misericordia.
Dalla schiavitù alla libertà.
E tutto questo grazie alla sua mano tesa e al suo passaggio nella nostra vita.
Perché Pasqua possa essere tale, invochiamo, con i discepoli di Emmaus: "Resta con noi, Signore, perché si fa sera". "Resta con noi e avremo la pace".
La Pace del Cristo che ha vinto la morte regni nel nostro mondo in subbuglio. Regni in ogni cuore, anche in quelli più restii ed ostili!
Buona Pasqua a voi.
Il brano del Vangelo riportato si può leggere alla messa vespertina di Pasqua. È il celebre passo dell'incontro tra Gesù e i discepoli di Emmaus ed evoca l'incontro tra il Risorto e gli uomini di sempre, stanchi e smarriti di cuore, che camminano senza meta e i cui occhi non sono più capaci di riconoscere Gesù, che cammina con noi per le strade del mondo. Egli si fa viandante e pellegrino per raggiungere ogni uomo e farsi riconoscere "allo spezzare il pane" per rimanere sempre con noi.
Pasqua è "passare oltre".
Dalla morte alla vita.
Dalla caduta al rimettersi in piedi.
Dalla disperazione alla speranza.
Dal pianto alla gioia.
Dall'angoscia alla fiducia.
Dal peccato al perdono.
Dal conflitto alla riconciliazione.
Dalla miseria alla misericordia.
Dalla schiavitù alla libertà.
E tutto questo grazie alla sua mano tesa e al suo passaggio nella nostra vita.
Perché Pasqua possa essere tale, invochiamo, con i discepoli di Emmaus: "Resta con noi, Signore, perché si fa sera". "Resta con noi e avremo la pace".
La Pace del Cristo che ha vinto la morte regni nel nostro mondo in subbuglio. Regni in ogni cuore, anche in quelli più restii ed ostili!
Buona Pasqua a voi.