Cronaca
Relazione DIA, ecco come la mafia diventerà forte grazie al Coronavirus
Pubblicata la seconda relazione semestrale, un capitolo intero è dedicato all'emergenza sanitaria
Barletta - sabato 18 luglio 2020
L'emergenza Coronavirus, così come diverse altre emergenze negli anni si veda la tragedia del ponte Morandi, o eventi importanti a livello internazionale vedi EXPO Milano 2015, rischia di diventare terreno fertile per le organizzazioni mafiose del territorio italiano.
Partendo da questo presupposto, la D.I.A. (Direzione investigativa antimafia) nel consueto rapporto semestrale ha dedicato un intero capitolo alla disamina di quelli che potrebbero essere gli scenari creati dall'emergenza sanitaria e come le diverse mafie presenti sul territorio possano sfruttare la situazione a loro vantaggio. In quanto: «L'emergenza sanitaria connessa alla rapida diffusione del COVID-19 può rappresentare un'ulteriore opportunità di espansione dell'economia criminale. Le mafie, infatti, nella loro versione affaristico-imprenditoriale immettono assai rilevanti risorse finanziarie, frutto di molteplici attività illecite, nei circuiti legali, infiltrandoli in maniera sensibile. La loro più marcata propensione è quella di intellegere tempestivamente ogni variazione dell'ordine economico e di trarne il massimo beneficio».
In merito al territorio della Puglia, si sottolinea come: «Per la criminalità organizzata pugliese è prevedibile che le consorterie attenueranno le tradizionali attività di "controllo" del territorio d'origine, puntando piuttosto a consolidare il proprio consenso sociale. Se da un lato, infatti, si può ipotizzare un allentamento delle forme più aggressive di pressione estorsiva ed usuraria, dall'altro è ragionevole ritenere che resti alta l'attenzione verso le imprese in difficoltà finanziaria, presso le quali hanno la possibilità d'intervenire con "provvidenziali" immissioni di liquidità».
I settori più a rischio saranno, per quanto riguarda il nord della Puglia, l'agroalimentare e il comparto della miticoltura, mentre su tutto il territorio ne risentiranno il settore turistico-alberghiero e della ristorazione, così come esposti sono i servizi di raccolta rifiuti, specialmente quello dei rifiuti speciali di provenienza ospedaliera.
Da considerare, inoltre, come le organizzazioni mafiose rischiano di infiltrarsi ancora di più nel tessuto urbano in scenari come quello attuale. Infatti: «Una particolare attenzione deve essere rivolta, sul piano sociale, al mantenimento dell'ordine e della sicurezza pubblica. È evidente che le organizzazioni criminali hanno tutto l'interesse a fomentare episodi di intolleranza urbana, strumentalizzando la situazione di disagio economico per trasformarla in protesta sociale, specie al Sud. Parallelamente, le organizzazioni si stanno proponendo come welfare alternativo a quello statale, offrendo generi di prima necessità e sussidi di carattere economico».
Partendo da questo presupposto, la D.I.A. (Direzione investigativa antimafia) nel consueto rapporto semestrale ha dedicato un intero capitolo alla disamina di quelli che potrebbero essere gli scenari creati dall'emergenza sanitaria e come le diverse mafie presenti sul territorio possano sfruttare la situazione a loro vantaggio. In quanto: «L'emergenza sanitaria connessa alla rapida diffusione del COVID-19 può rappresentare un'ulteriore opportunità di espansione dell'economia criminale. Le mafie, infatti, nella loro versione affaristico-imprenditoriale immettono assai rilevanti risorse finanziarie, frutto di molteplici attività illecite, nei circuiti legali, infiltrandoli in maniera sensibile. La loro più marcata propensione è quella di intellegere tempestivamente ogni variazione dell'ordine economico e di trarne il massimo beneficio».
In merito al territorio della Puglia, si sottolinea come: «Per la criminalità organizzata pugliese è prevedibile che le consorterie attenueranno le tradizionali attività di "controllo" del territorio d'origine, puntando piuttosto a consolidare il proprio consenso sociale. Se da un lato, infatti, si può ipotizzare un allentamento delle forme più aggressive di pressione estorsiva ed usuraria, dall'altro è ragionevole ritenere che resti alta l'attenzione verso le imprese in difficoltà finanziaria, presso le quali hanno la possibilità d'intervenire con "provvidenziali" immissioni di liquidità».
I settori più a rischio saranno, per quanto riguarda il nord della Puglia, l'agroalimentare e il comparto della miticoltura, mentre su tutto il territorio ne risentiranno il settore turistico-alberghiero e della ristorazione, così come esposti sono i servizi di raccolta rifiuti, specialmente quello dei rifiuti speciali di provenienza ospedaliera.
Da considerare, inoltre, come le organizzazioni mafiose rischiano di infiltrarsi ancora di più nel tessuto urbano in scenari come quello attuale. Infatti: «Una particolare attenzione deve essere rivolta, sul piano sociale, al mantenimento dell'ordine e della sicurezza pubblica. È evidente che le organizzazioni criminali hanno tutto l'interesse a fomentare episodi di intolleranza urbana, strumentalizzando la situazione di disagio economico per trasformarla in protesta sociale, specie al Sud. Parallelamente, le organizzazioni si stanno proponendo come welfare alternativo a quello statale, offrendo generi di prima necessità e sussidi di carattere economico».