Politica
Regolamentati i ritardi nei pagamenti della pubblica amministrazione
Una vitale boccata d’ossigeno per la nostra piccola e media impresa. Siamo agli ultimi posti nella classifica della tempistica dei pagamenti
Barletta - venerdì 22 ottobre 2010
"Una vitale boccata d'ossigeno per la nostra piccola e media impresa, vicina al collasso anche a causa dei pagamenti che non vengono erogati dagli enti pubblici in tempi ragionevoli".
La definisce così il consigliere regionale del Partito Democratico, Ruggiero Mennea, l'approvazione, da parte del Consiglio della Comunità Europea, della direttiva in materia di ritardi nei pagamenti dalla pubblica amministrazione e auspica che l'Italia sia tra i primi Stati a recepire il regolamento.
Con l'entrata in vigore della nuova normativa, gli enti pubblici saranno costretti a liquidare le fatture entro trenta, o al massimo sessanta giorni, pena il pagamento di interessi pari all'8%.
"I singoli Stati hanno ora a disposizione due anni per recepire il regolamento europeo – commenta Mennea –, ma c'è da auspicare che l'Italia sia in prima fila, visto che siamo agli ultimi posti nella classifica della tempistica dei pagamenti delle pubbliche amministrazioni, con un ritardo medio stimato in ben 186 giorni, ma che arriva a superare i 600 giorni nel caso delle forniture a strutture sanitarie. Avere una maggiore liquidità – conclude il consigliere regionale del PD – risulterebbe vitale per le aziende in difficoltà del nostro territorio, soprattutto in un momento come questo, in qui la crisi economica ha reso ancora più problematico l'accesso al credito".
La definisce così il consigliere regionale del Partito Democratico, Ruggiero Mennea, l'approvazione, da parte del Consiglio della Comunità Europea, della direttiva in materia di ritardi nei pagamenti dalla pubblica amministrazione e auspica che l'Italia sia tra i primi Stati a recepire il regolamento.
Con l'entrata in vigore della nuova normativa, gli enti pubblici saranno costretti a liquidare le fatture entro trenta, o al massimo sessanta giorni, pena il pagamento di interessi pari all'8%.
"I singoli Stati hanno ora a disposizione due anni per recepire il regolamento europeo – commenta Mennea –, ma c'è da auspicare che l'Italia sia in prima fila, visto che siamo agli ultimi posti nella classifica della tempistica dei pagamenti delle pubbliche amministrazioni, con un ritardo medio stimato in ben 186 giorni, ma che arriva a superare i 600 giorni nel caso delle forniture a strutture sanitarie. Avere una maggiore liquidità – conclude il consigliere regionale del PD – risulterebbe vitale per le aziende in difficoltà del nostro territorio, soprattutto in un momento come questo, in qui la crisi economica ha reso ancora più problematico l'accesso al credito".