Politica
Rappresentante di lista... o voto in affitto?
Il grande dilemma di ogni tornata elettorale. Occhio alle email e ai messaggi 'sospetti'
Barletta - martedì 26 aprile 2011
L'importante è partecipare, non vincere. Motto sano quello coniato dal barone De Coubertin, fondatore dei moderni Giochi olimpici. Le olimpiadi odierne si chiamano campagne elettorali, e talvolta i candidati al medagliere, nella fattispecie buona parte dei papabili consiglieri comunali,dimenticano questa sacra regola cercando di accaparrarsi, con metodi più o meno leciti, il maggior numero di voti possibili. Uno degli esempi delle vie traverse attraverso le quali il candidato può "accattivarsi" le simpatie degli elettori, spesso dei più giovani, è la ricerca di rappresentanti di lista. Per chiarezza, Il rappresentante di lista è la persona incaricata di seguire le operazioni di voto presso una sezione elettorale e di verificare eventuali irregolarità per conto di un partito o di un candidato che concorre alle elezioni. Nell'epoca dei new media un valido metodo per reclutare rappresentanti di lista è spesso la chat o la mail di Facebook, il "re" dei Social Networks. E' questo il fenomeno dominante della tornata elettorale 2011 a Barletta; elezioni che vedono in lizza ben 11 candidati sindaci e 733 aspiranti al ruolo di consigliere comunale, numeri record, mai visti all'ombra del Colosso. Come funziona il meccanismo? Semplice. Molti giovani, quasi sempre simpatizzanti del partito o del candidato in questione, aggiungono diversi ragazzi, spesso ventenni o poco più, tra i loro "contatti", poi gli inviano e-mail ove si richiede se siano interessati a fare i rappresentanti di lista, spesso e volentieri specificando senza alcun problema il nome del candidato per il quale si sta esercitando questa azione di propaganda. Negli anni addietro e ancora oggi, il costume era configurato dalla ricezione di messaggi sui propri cellulari da numeri conosciuti o sconosciuti, che chiedono se si sia interessati a diventare rappresentanti di lista per tale o talaltro candidato.
Nel caso del "contatto" via Facebook, una volta ricevuta una risposta positiva dall'elettore contattato, avviene la richiesta del numero telefonico dello stesso, al fine di potergli inviare un messaggio nel quale lo si avvisa della data, del luogo e dell'orario fissati per l'incontro tra i "curatori" dell'immagine del candidato e i rappresentanti i lista, i quali dovranno presentarsi all'incontro muniti di tessera elettorale, alfine di dimostrare la loro qualità di "elettori". Questi incontri sono articolati in vari passaggi: quasi mai al primo incontro è presente il candidato che si va a rappresentare, ma vi sono solo i suoi lacchè che impartiscono agli aspiranti rappresentanti di lista le direttive sul funzionamento del loro ruolo. Al termine del primo incontro i novelli rappresentanti di lista mostrano le proprie tessere elettorali agli esponenti del candidato politico: sovente questi segnano su dei fogli i dati contenuti nella tessera; talvolta le pretese vanno oltre, fino alla richiesta rivolta ai rappresentanti di lista di lasciare le loro tessere elettorali in originale in sede sino all'incontro successivo, tessere elettorali che contengono quelli che possono ritenersi dati sensibili, quali la partecipazione alle precedenti chiamate al voto.
Il successivo incontro, solitamente fissato a un mese dal giorno delle elezioni, avviene alla presenza diretta del candidato, il che conferisce un'aura di ufficialità e "sacralità politica" all'evento. Il candidato indottrina la platea promettendo una ricompensa al termine della loro "giornata" di lavoro e spiega come il loro ruolo rientri appieno nella legalità. In questo secondo incontro il candidato delinea la propria agenda politica e chiede, con toni più o meno velati, di coinvolgere nella macchina elettorale parenti o amici. A questo incontro segue il terzo e ultimo briefing, a pochissimi giorni dalla fatidica data delle elezioni. E' qui che ognuno dei rappresentanti di lista riceve, nell'ordine: la sezione alla quale è stato assegnato; il crisma di ufficialità o meno del suo ruolo nel giorno delle elezioni (il che definisce se debba trovarsi fuori dalla sezione al momento dello spoglio o se sia autorizzato a entrare all'interno della stessa); istruzioni sulla consegna dei voti raccolti, ai quali dovrà essere allegata la tessera elettorale che dimostra che il rappresentante di lista ha votato. Il giorno delle elezioni, eseguiti questi tre passaggi dettati dalle consegne, il rappresentante di lista avrà diritto alla sua "ricompensa" monetaria, oscillante tra i 50 e gli 80 euro, la cui data di ricezione oscilla tra il giorno dello spoglio e la settimana successiva e la cui quantità varia a seconda del risultato del candidato.
Il fenomeno del "reclutamento selvaggio" dei rappresentanti di lista è sempre esistito, ma negli ultimi anni, in particolare in occasione della campagna elettorale 2011 a Barletta, si è espanso a macchia d'olio, sebbene esistano ancora diversi politici che lavorano per pura passione verso la propria città. Tre quesiti restano in attesa di risposta: perché tutti i partiti, in maniera trasversale, reclutano rappresentanti di lista in quantità maggiori rispetto a quelle formalizzate dalla prassi e dai regolamenti, di 2 persone per sezione (a Barletta ci sono 97 sezioni elettorali corrispondenti a 194 rappresentanti di lista per candidato)? Perché al rappresentante di lista è richiesta l'esibizione della tessera elettorale con il timbro che accerta la sua votazione, pena la mancata remunerazione [dunque, in soldoni, remunerazione per voto ndr]? Perché la detta remunerazione spesso varia in base al rendimento avuto dal candidato? Insomma, se la politica deve educare il cittadino, per diversi politici barlettani vale il famoso motto latino "Quis custodiet ipsos custodes"?
Tanti interrogativi irrisolti, l'elettore chiama, che le istituzioni rispondano.
Nel caso del "contatto" via Facebook, una volta ricevuta una risposta positiva dall'elettore contattato, avviene la richiesta del numero telefonico dello stesso, al fine di potergli inviare un messaggio nel quale lo si avvisa della data, del luogo e dell'orario fissati per l'incontro tra i "curatori" dell'immagine del candidato e i rappresentanti i lista, i quali dovranno presentarsi all'incontro muniti di tessera elettorale, alfine di dimostrare la loro qualità di "elettori". Questi incontri sono articolati in vari passaggi: quasi mai al primo incontro è presente il candidato che si va a rappresentare, ma vi sono solo i suoi lacchè che impartiscono agli aspiranti rappresentanti di lista le direttive sul funzionamento del loro ruolo. Al termine del primo incontro i novelli rappresentanti di lista mostrano le proprie tessere elettorali agli esponenti del candidato politico: sovente questi segnano su dei fogli i dati contenuti nella tessera; talvolta le pretese vanno oltre, fino alla richiesta rivolta ai rappresentanti di lista di lasciare le loro tessere elettorali in originale in sede sino all'incontro successivo, tessere elettorali che contengono quelli che possono ritenersi dati sensibili, quali la partecipazione alle precedenti chiamate al voto.
Il successivo incontro, solitamente fissato a un mese dal giorno delle elezioni, avviene alla presenza diretta del candidato, il che conferisce un'aura di ufficialità e "sacralità politica" all'evento. Il candidato indottrina la platea promettendo una ricompensa al termine della loro "giornata" di lavoro e spiega come il loro ruolo rientri appieno nella legalità. In questo secondo incontro il candidato delinea la propria agenda politica e chiede, con toni più o meno velati, di coinvolgere nella macchina elettorale parenti o amici. A questo incontro segue il terzo e ultimo briefing, a pochissimi giorni dalla fatidica data delle elezioni. E' qui che ognuno dei rappresentanti di lista riceve, nell'ordine: la sezione alla quale è stato assegnato; il crisma di ufficialità o meno del suo ruolo nel giorno delle elezioni (il che definisce se debba trovarsi fuori dalla sezione al momento dello spoglio o se sia autorizzato a entrare all'interno della stessa); istruzioni sulla consegna dei voti raccolti, ai quali dovrà essere allegata la tessera elettorale che dimostra che il rappresentante di lista ha votato. Il giorno delle elezioni, eseguiti questi tre passaggi dettati dalle consegne, il rappresentante di lista avrà diritto alla sua "ricompensa" monetaria, oscillante tra i 50 e gli 80 euro, la cui data di ricezione oscilla tra il giorno dello spoglio e la settimana successiva e la cui quantità varia a seconda del risultato del candidato.
Il fenomeno del "reclutamento selvaggio" dei rappresentanti di lista è sempre esistito, ma negli ultimi anni, in particolare in occasione della campagna elettorale 2011 a Barletta, si è espanso a macchia d'olio, sebbene esistano ancora diversi politici che lavorano per pura passione verso la propria città. Tre quesiti restano in attesa di risposta: perché tutti i partiti, in maniera trasversale, reclutano rappresentanti di lista in quantità maggiori rispetto a quelle formalizzate dalla prassi e dai regolamenti, di 2 persone per sezione (a Barletta ci sono 97 sezioni elettorali corrispondenti a 194 rappresentanti di lista per candidato)? Perché al rappresentante di lista è richiesta l'esibizione della tessera elettorale con il timbro che accerta la sua votazione, pena la mancata remunerazione [dunque, in soldoni, remunerazione per voto ndr]? Perché la detta remunerazione spesso varia in base al rendimento avuto dal candidato? Insomma, se la politica deve educare il cittadino, per diversi politici barlettani vale il famoso motto latino "Quis custodiet ipsos custodes"?
Tanti interrogativi irrisolti, l'elettore chiama, che le istituzioni rispondano.