Cronaca
«Qui molte cose non si stanno facendo» l'appello della mamma di Michele
In un post Facebook, la madre del ragazzo scrive al presidente della Regione Puglia Michele Emiliano
Barletta - lunedì 14 febbraio 2022
16.30
Sono trascorsi ormai 30 giorni dalla scomparsa del giovane 24enne Michele Cilli. È dalla notte del 15 gennaio 2022 infatti, che non si hanno più notizie del ragazzo. Nonostante l'impegno dei volontari e delle forze dell'ordine durante tutto il mese trascorso, il caso resta aperto. È il motivo per cui mercoledì 16 febbraio, parenti e amici hanno organizzato una fiaccolata per Michele con il fine di sensibilizzare la cittadinanza su ciò che è accaduto.
Non si arrende la madre, Maria Comitangelo, che rivolge un appello al presidente della Regione Michele Emiliano, scrivendo:
«Qui molte cose non si stanno facendo… sono 3 settimane che di mio figlio non ho più notizie, so solo che il suo aguzzino è libero, esce, va al bar, come se niente fosse». È l'appello disperato della madre che chiede maggiore sforzo, è la richiesta d'aiuto di una donna che vuole giustizia e vorrebbe dare degna sepoltura al figlio. Il seguente post è stato poi rimosso.
Da un lato il silenzio giustificato delle forze dell'ordine che hanno sempre mantenuto massimo riserbo per evitare che qualche informazione di troppo potesse ledere il corso delle indagini, tanto da lasciare all'oscuro la famiglia sugli sviluppi dell'inchiesta. Dall'altro quello dettato dalla paura di chi sa, ma preferisce tacere.
Non cessa la speranza soprattutto dopo che dagli ambienti investigativi è trapelata la voce secondo cui il caso sembrerebbe essere ormai vicino ad una svolta, forse conclusiva.
Non si arrende la madre, Maria Comitangelo, che rivolge un appello al presidente della Regione Michele Emiliano, scrivendo:
«Qui molte cose non si stanno facendo… sono 3 settimane che di mio figlio non ho più notizie, so solo che il suo aguzzino è libero, esce, va al bar, come se niente fosse». È l'appello disperato della madre che chiede maggiore sforzo, è la richiesta d'aiuto di una donna che vuole giustizia e vorrebbe dare degna sepoltura al figlio. Il seguente post è stato poi rimosso.
Da un lato il silenzio giustificato delle forze dell'ordine che hanno sempre mantenuto massimo riserbo per evitare che qualche informazione di troppo potesse ledere il corso delle indagini, tanto da lasciare all'oscuro la famiglia sugli sviluppi dell'inchiesta. Dall'altro quello dettato dalla paura di chi sa, ma preferisce tacere.
Non cessa la speranza soprattutto dopo che dagli ambienti investigativi è trapelata la voce secondo cui il caso sembrerebbe essere ormai vicino ad una svolta, forse conclusiva.