Polizia sul luogo dell'incendio
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Territorio

Questura della Bat, SAP: «Ormai si parla di 2020»

Faccia a faccia con il segretario di Bari del SAP -Sindacato Autonomo Polizia- John Battista ed il suo aggiunto Vito Giordano

Situazione ordine pubblico nella Bat ed in particolare logistica e risorse umane delle Forze di polizia. Ne abbiamo parlato con il Segretario di Bari del SAP -Sindacato Autonomo Polizia- John Battista e del suo aggiunto Vito Giordano, in particolare sulla vicenda della carenza d'organico nel nostro territorio e delle prospettive circa la conclusione dei lavori della Questura della provincia Bat.

La Questura della Bat, che avrà sede ad Andria, dopo alcuni decenni rimane ancora da completarsi. Nel frattempo abbiamo una situazione drammatica sul fronte degli organici della Polizia di Stato in tutta la Bat. Cosa dobbiamo aspettarci nei prossimi mesi?
«Nulla di buono. Nel piano di assegnazione di nuovi agenti fino a tutto il 2020, non sono previste risorse significative per la BAT, dato che il piano prevede l'invio di poco più di una ventina di poliziotti per le province di Bari e BAT. Purtroppo il problema sta a monte, come ha spiegato lucidamente il Capo della Polizia, Franco Gabrielli. Per oltre un decennio è stato bloccato il turn over e quindi le assunzioni. Molte scuole sono state chiuse per mancanza di allievi e di risorse. Oggi abbiamo il problema che migliaia e migliaia di uomini vanno in pensione ogni anno e solo una parte di essi può essere rimpiazzata con le procedure concorsuali. I danni provocati da questi tagli scellerati continueranno a produrre effetti negativi ancora per molti anni».

Mentre sul fronte politico si sprecano gli annunci riferiti a miracolose situazioni che nel volgere di poco tempo porteranno ad un'inversione di tendenza sul fronte della sicurezza e dell'ordine pubblico, resta purtroppo il fatto che solo 24 Carabinieri giungeranno, per la sola estate al servizio del territorio della provincia di Barletta - Andria – Trani. Quando sarà il tempo di veder giungere gli attesi rinforzi?
«Probabilmente non vedremo rinforzi, se non qualche aggregazione temporanea, fino a quando non sarà veramente costituita la nuova Questura BAT. Solo allora, giocoforza, dovrà essere assegnato il personale necessario ad assicurarne il funzionamento. Tra l'altro alcuni anni fa, quando l'istituzione della nuova Questura sembrava imminente, il Dipartimento assegnò ad Andria parecchie decine di uomini. Nel tempo però, queste risorse sono state progressivamente riallocate anche in altre province e regioni e quel patrimonio si è perso. Dubito che qualcuno voglia rifare lo stesso errore, a Roma. E' ipotizzabile che le risorse saranno assegnate solo quando la nuova Questura sarà una realtà concreta. Il problema è che questa realtà continua a slittare. Ormai si parla di 2020 ma non c'è da stupirsi se i tempi slitteranno ancora».

In tutta la Bat molti presidi delle Forze dell'ordine sono in immobili fatiscenti (Commissariato di P.S.. di Andria), non idonei (Commissariato di P.S. di Canosa di Puglia) ed in molti casi in affitto (Caserma Carabinieri di Andria), come del resto la stessa sede della Prefettura che versa un canone annuo di circa 250 mila euro. Possibile che a fronte di tanti immobili confiscati alla criminalità organizzata non si trovino sedi adeguate e confacenti?
«Il problema è sempre quello: quanto si intende investire nella sicurezza del territorio? La sicurezza ha un costo e a livello politico va deciso quanto si è disposti a pagare per ottenerlo. Purtroppo noi in Italia viviamo un po' troppo di statistiche. Le statistiche dicono che la criminalità è in calo rispetto agli anni passati e che siamo messi meglio di tanti altri paesi europei. Questo porta a percepire la sicurezza, a livello politico, come una necessità meno prioritaria rispetto ad altre emergenze. Noi del SAP non la pensiamo così. Se i crimini si riducono da 100.000 a 90.000 (faccio numeri a caso), non possiamo cullarci pensando ai 10.000 crimini in meno, ma abbiamo il dovere di pensare alle 90.000 famiglie che hanno subito i crimini commessi. E' chiaro che se non abbiamo i soldi per assicurare la manutenzione dei condizionatori o per acquistare autovetture efficienti, è difficile pensare a ristrutturare una caserma o ad acquisire una struttura nuova. Tuttavia pensiamo che manchi anche una capacità di coordinare e sfruttare le risorse che già ci sono. Se gli enti cooperassero tra di loro, sarebbe ben possibile individuare strutture inutilizzate e idonee a diventare caserme, con una spesa sostenibile. Purtroppo abbiamo una burocrazia paralizzante. Quando si decise la chiusura della Stradale di Barletta, noi proponemmo un semplice passaggio di quel personale in un paio di stanze del Commissariato di Barletta, in modo da mantenere operativa la sottosezione della Stradale. Era una soluzione semplice, che però l'apparato burocratico non ha preso in considerazione o non è riuscito ad attuare. Bisogna riflettere su questo. Mancano risorse e manca capacità di utilizzare le risorse che un territorio offre e che restano inutilizzate».

Non credete che esiste una sorta di discriminazione nel considerare la situazione dell'ordine pubblico in Italia? Al nord sedi idonee ed organico adeguato, mentre al sud siamo sguarniti e paradossalmente con poco personale e attrezzature e veicoli. Come pensa si potranno cambiare le cose?
«Sfatiamo questo mito. Non è vero che al Nord sono sempre messi meglio. Posso garantire che al Nord esistono strutture che sarebbero considerate invivibili persino in un paese del terzo mondo. E' però vero che il Nord è avvantaggiato da una maggiore disponibilità di personale giovane, questo è conseguenza dell'attuale sistema di assegnazione del personale che andrebbe profondamente rivisitato. Inoltre al Nord si percepisce maggiore attenzione, da parte degli enti territoriali, parlo soprattutto dei Comuni, sulle tematiche della sicurezza. La sicurezza, al Nord, è percepita come un fattore primario per lo sviluppo imprenditoriale del territorio. La cooperazione dei Comuni per reperire strutture idonee produce quindi effetti positivi. Qui al Sud i Comuni, probabilmente, hanno priorità diverse».

Abbiamo un territorio vasto e poco popolato, pur essendo così apprezzato dal turismo straniero. Stiamo parlando della Murgia, dove continuano a persistere reati antichi quali l'abigeato. E' mai possibile vivere ancora con queste situazioni al limite dei canoni di ordinarietà di uno stato democratico ed occidentale? Qui vedere la presenza assidua delle forze dell'ordine resta una eccezionalità. Potrà invertirsi questa situazione?
«Forse dobbiamo pensare a rimodulare l'intero sistema sicurezza. Innanzitutto andrebbe razionalizzata la distribuzione dei presidi delle Forze dell'ordine tra Polizia e Carabinieri. Poi andrebbero aumentate le competenze dei Comuni in materia di sicurezza. Forse è arrivato il momento di pensare a un modello diverso. La Polizia Locale può ben diventare la prima linea di difesa contro la criminalità comune, lasciando alla Polizia di Stato e ai Carabinieri la competenza sulle indagini e sui fenomeni criminali più complessi, che in ogni caso andrebbero coordinate per evitare le assurde sovrapposizioni tra Polizia e Carabinieri. Bisogna avere il coraggio di cambiare l'intero sistema di sicurezza».
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