Scuola e Lavoro
Questione aule, Unione degli Studenti: «Basta faida tra "Garrone" e "Nervi"»
Gli studenti continueranno i doppi turni fino alla prossima decisione
Barletta - mercoledì 30 settembre 2015
«In queste prime settimane di scuola si è infiammata la discussione sugli spazi scolastici. Infatti la delibera del 14 settembre 2015 la provincia BAT assegnava all'IISS Garrone la fruizione del plesso dell'ITIS Nervi, prevedendo di spostare gli studenti di quest'ultimo nel plesso dell'ITC Cassandro. Ciò ha determinato le proteste da parte di ambo gli istituti, dagli studenti del Garrone per usufruire degli spazi a loro assegnati, e dagli studenti del Nervi per poter continuare a studiare nella loro scuola e utilizzare i laboratori e le strumentazioni necessarie per la loro didattica. Oggi la situazione è ancora in stallo: la preside del Nervi-Fermi-Cassandro ha disdetto e rimandato l'incontro con i rappresentanti del Garrone, che continueranno con i doppi turni fino alla prossima decisione, provocando innumerevoli disagi per gli studenti - scrivono i rappresentanti dell'Unione degli Studenti Barletta - Noi crediamo che il problema dell'edilizia scolastica e degli spazi per gli studenti sia un problema complesso, che denota la mancanza di progettualità politica e di interesse nel mondo della formazione da parte delle istituzioni, che finiscono per trovare soluzioni mai definitive ma sempre temporanee ed emergenziali. Anche frasi come "bisogna bloccare le richieste di iscrizioni in eccesso" non sono accettabili, perché bisogna consentire a tutti di poter accedere al mondo della formazione, e quindi è fondamentale garantire gli spazi necessari per poter esercitare il proprio diritto allo studio.
Troviamo altresì paradossale che si sia creata una situazione di "faida" fra i due istituti e fra gli studenti degli stessi, spesso strumentalizzati e posti di conseguenza in contrapposizione fra loro. Al contrario noi studenti dobbiamo far fronte compatto perché tutti devono poter accedere al percorso formativo che scelgono, e oggi sono necessarie soluzioni non precarie ma strutturali che risolvano il problema alla radice. Richiediamo pertanto alle istituzioni di smetterla con le dichiarazioni di facciata e di aprire un tavolo di dibattito con i rappresentanti e i dirigenti delle scuole interessate, al fine di trovare una soluzione comune. Il 9 ottobre, giornata di mobilitazione studentesca nazionale, saremo in piazza perché non scendiamo a patti: vogliamo potere, nelle nostre scuole e sulle nostre vite, e siamo stanchi di una classe politica insofferente nei riguardi delle nostre rivendicazioni».
Troviamo altresì paradossale che si sia creata una situazione di "faida" fra i due istituti e fra gli studenti degli stessi, spesso strumentalizzati e posti di conseguenza in contrapposizione fra loro. Al contrario noi studenti dobbiamo far fronte compatto perché tutti devono poter accedere al percorso formativo che scelgono, e oggi sono necessarie soluzioni non precarie ma strutturali che risolvano il problema alla radice. Richiediamo pertanto alle istituzioni di smetterla con le dichiarazioni di facciata e di aprire un tavolo di dibattito con i rappresentanti e i dirigenti delle scuole interessate, al fine di trovare una soluzione comune. Il 9 ottobre, giornata di mobilitazione studentesca nazionale, saremo in piazza perché non scendiamo a patti: vogliamo potere, nelle nostre scuole e sulle nostre vite, e siamo stanchi di una classe politica insofferente nei riguardi delle nostre rivendicazioni».