La città
Quattro milioni di euro per quattro posti di lavoro
Barletta merita il Parco dell’ Umanità?
Barletta - sabato 5 luglio 2014
Non riuscendo a diventare città turistica, Barletta vuol diventare città del verde e dell'ecologia, galleggiando su un mare di immondizia e ipocrisia, il cibo preferito di tanti cittadini. Una flebo di milioni di euro e il Parco dell'Umanità sarà fatto. Anche questo progetto, è stato approvato e finanziato senza consultare la cittadinanza - sudditanza, messa di fronte al fatto compiuto. Per carità, un luogo di ritrovo per le famiglie era necessario, resta solo da chiedere ai residenti dell'accampamento rom di spostarsi più in là, e il gioco è fatto.
Verde intensivo, un vero affare
La manutenzione sarà il grande affare di questo parco, sarà costosa e discontinua, come già avviene per gli altri cittadini comunali.
Il verde intensivo è un affare: plantumazione di piante e piantine, vasi da fiori, anfiteatro e laghetto, sono elementi architettonici scenografici, bisognosi di una costosa e continua manutenzione, a cui si aggiunge la voglia innata, in alcuni cittadini, di distruggere e vandalizzare, basti vedere cosa è successo agli altri giardini pubblici della città.
Il Parco dell'Umanità rappresenta bene la concezione del verde che gli architetti – star hanno in mente: verde deperibile e tanto cemento. Ogni pianta strappata, va sostituita, con relativo costo. Tutto questo a scapito del verde estensivo che, al contrario, prevede poca manutenzione e meno spese per le casse comunali.
Quattro milioni di euro per quattro posti di lavoro
Quattro milioni di euro la cifra prevista per il parco, divisi equamente tra il Comune e la Regione Puglia. Quanti posti di lavoro nasceranno da questa opera pubblica? Al massimo, qualche custode, assunto tramite la solita cooperativa, senza alcuna selezione pubblica, come già avvenuto per L'Orticello Botanico, progetto da 2 milioni di euro approvato e finanziato, con relativa cooperativa succhia - stipendi che si occupa di potare gli alberi. I soldi per il Parco dell'Umanità sono spuntati dal cilindro magico, ma non c'è un euro per salvare Villa Bonelli, palazzo Bonelli e gli ex conventi pericolanti del centro storico.
Mentre tutti esultano, il sindaco Cascella rimane coi piedi per terra, affermando:«il vero problema sarà la manutenzione e la sicurezza!».
Ai cittadini la responsabilità di non trasformare anche questo futuro spazio verde in un "Parco dell'Umanità Malata".
Verde intensivo, un vero affare
La manutenzione sarà il grande affare di questo parco, sarà costosa e discontinua, come già avviene per gli altri cittadini comunali.
Il verde intensivo è un affare: plantumazione di piante e piantine, vasi da fiori, anfiteatro e laghetto, sono elementi architettonici scenografici, bisognosi di una costosa e continua manutenzione, a cui si aggiunge la voglia innata, in alcuni cittadini, di distruggere e vandalizzare, basti vedere cosa è successo agli altri giardini pubblici della città.
Il Parco dell'Umanità rappresenta bene la concezione del verde che gli architetti – star hanno in mente: verde deperibile e tanto cemento. Ogni pianta strappata, va sostituita, con relativo costo. Tutto questo a scapito del verde estensivo che, al contrario, prevede poca manutenzione e meno spese per le casse comunali.
Quattro milioni di euro per quattro posti di lavoro
Quattro milioni di euro la cifra prevista per il parco, divisi equamente tra il Comune e la Regione Puglia. Quanti posti di lavoro nasceranno da questa opera pubblica? Al massimo, qualche custode, assunto tramite la solita cooperativa, senza alcuna selezione pubblica, come già avvenuto per L'Orticello Botanico, progetto da 2 milioni di euro approvato e finanziato, con relativa cooperativa succhia - stipendi che si occupa di potare gli alberi. I soldi per il Parco dell'Umanità sono spuntati dal cilindro magico, ma non c'è un euro per salvare Villa Bonelli, palazzo Bonelli e gli ex conventi pericolanti del centro storico.
Mentre tutti esultano, il sindaco Cascella rimane coi piedi per terra, affermando:«il vero problema sarà la manutenzione e la sicurezza!».
Ai cittadini la responsabilità di non trasformare anche questo futuro spazio verde in un "Parco dell'Umanità Malata".