La città
Quartiere "Patalini", grandi pioggie per grandi problemi
Quelle piscine a cielo aperto portate da Giove Pluvio
Barletta - giovedì 19 giugno 2014
Piove? Barletta ha la sua piscina. Vicino allo svincolo per la SS16, spazio ampio, parcheggio comodo: c'è tutto, almeno sulla carta, alla periferia ovest di Barletta, in un distretto popoloso e ricco di palazzi freschi di costruzione (e spesso in attesa di completamento), ma altrettanto colmo di disagi a più riprese segnalati dagli stessi residenti attraverso la sezione iReport del nostro portale. Peccato che si parli di zone residenziali, per l'esattezza di via Palmitessa, via Romanelli, via Lattanzio e via Raffaele Dibari, aree cittadine site nel quartiere "Patalini" che ogniqualvolta sono colpite da acque con flussi abbondanti si trasformano in paludi invalicabili, con auto che si trasformano in barche su ruota e autisti-canoisti come i migliori fratelli Abbagnale.
Anche ieri il nubifragio abbattutosi in città nel pomeriggio ha lasciato in dote il consueto, sconquassante panorama: pozzanghere di abnormi dimensioni, visibili anche dalla circonvallazione, danno vita a invasi d'acqua che ricopre le pietre a bordo strada e dà vita a cumuli di fango certo non confacenti a zone urbanizzate, sebbene periferiche. Camminare per queste strade del quartiere Patalini fino alle scorse ore risultava impresa praticamente impossibile: oltre all'asfalto ancora inesistente e alle conseguenti intemperie affrontate dagli pneumatici dei malcapitati guidatori, la costante presenza di rifiuti. Una situazione insostenibile alla quale lo scarso funzionamento dei tombini non agevola lo smaltimento delle acque.
Il clima in zona, già manifestato da alcuni residenti sul web, è stato misurato anche dal "termometro" dei nostri microfoni. «Siamo stanchi, vorremmo sapere a cosa sono serviti gli oneri di urbanizzazione » spiega Marianna, 29 anni con figlio al seguito. «Non bisogna dimenticarsi di via Romanelli. E' vero, ha piovuto tanto e ci sono stati disagi per tutti, ma qui sono sempre di più» aggiunge Fabio, 31 anni. La pioggia fuori stagione e fuori misura di ieri ha portato anche a questo. Cittadini costretti a lottare per un loro diritto, quello di vie d'accesso normali alle proprie abitazioni: un film già visto. Un urlo di aiuto per il decoro urbano e gli ammortizzatori: inaccettabile nel 2014. Quasi come una "umana tortura" cinese, la goccia continua a cadere, incessante, sempre nello stesso punto.
(Twitter: @GuerraLuca88)
Anche ieri il nubifragio abbattutosi in città nel pomeriggio ha lasciato in dote il consueto, sconquassante panorama: pozzanghere di abnormi dimensioni, visibili anche dalla circonvallazione, danno vita a invasi d'acqua che ricopre le pietre a bordo strada e dà vita a cumuli di fango certo non confacenti a zone urbanizzate, sebbene periferiche. Camminare per queste strade del quartiere Patalini fino alle scorse ore risultava impresa praticamente impossibile: oltre all'asfalto ancora inesistente e alle conseguenti intemperie affrontate dagli pneumatici dei malcapitati guidatori, la costante presenza di rifiuti. Una situazione insostenibile alla quale lo scarso funzionamento dei tombini non agevola lo smaltimento delle acque.
Il clima in zona, già manifestato da alcuni residenti sul web, è stato misurato anche dal "termometro" dei nostri microfoni. «Siamo stanchi, vorremmo sapere a cosa sono serviti gli oneri di urbanizzazione » spiega Marianna, 29 anni con figlio al seguito. «Non bisogna dimenticarsi di via Romanelli. E' vero, ha piovuto tanto e ci sono stati disagi per tutti, ma qui sono sempre di più» aggiunge Fabio, 31 anni. La pioggia fuori stagione e fuori misura di ieri ha portato anche a questo. Cittadini costretti a lottare per un loro diritto, quello di vie d'accesso normali alle proprie abitazioni: un film già visto. Un urlo di aiuto per il decoro urbano e gli ammortizzatori: inaccettabile nel 2014. Quasi come una "umana tortura" cinese, la goccia continua a cadere, incessante, sempre nello stesso punto.
(Twitter: @GuerraLuca88)