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La città

Quarant'anni dal restauro del Teatro "Curci", il racconto di Nino Vinella

Il ricordo di quella domenica che restituì alla Città della Disfida uno dei suoi monumenti storici

«Barletta, domenica 18 dicembre 1977, quarant'anni fa. Giornata storica fra politica e cultura. Cornice da Prima Repubblica. Giulio Andreotti, presidente del Consiglio dei ministri, inaugurò il teatro comunale Curci riaperto al pubblico dopo lungo a paziente restauro con i fondi della Cassa per il Mezzogiorno.

Andreotti guida il suo Governo da marzo 1976: governo sorretto da un'ampia coalizione parlamentare e soprattutto dall'astensione del PCI sul voto di fiducia. Governo destinato a replicarsi dopo il termine di mandato del 13 marzo 1978: ma solo pochi giorni dopo, quel tragico 16 marzo 1978, il rapimento di Aldo Moro - che si recava in Parlamento proprio ad annunciare i nuovi accordi con Berlinguer - e l'uccisione della sua scorta in via Fani da parte delle Brigate Rosse, macchiarono ancor più di sangue "gli anni di piombo" di un'Italia sconvolta dal terrorismo. Ma Barletta e la Puglia erano lontanissime, in quella domenica 18 dicembre 1977, dall'immaginare tutto questo. Quella domenica inizia la lunga vigilia di Natale, e la città trascorre così quelle ore.

il presidente Andreotti arrivò a Barletta in treno. Dalla stazione ferroviaria alla Basilica di S. Domenico per la messa e la comunione al primo banco. All'omelia l'arcivescovo mons. Carata, dopo aver illustrato la pagina evangelica, gli portò il saluto della Chiesa locale. Il saluto del clero di Barletta gli era stato rivolto in precedenza dal parroco di S. Domenico, mons. Franco D'Amato. Andreotti, accompagnato a piedi dalle autorità e da una marea di gente, raggiunse poi la vicina Pinacoteca comunale dove aveva visitato la ricca collezione del noto pittore barlettano dell'Ottocento, Giuseppe De Nittis. Qui il presidente della commissione vigilanza, prof. Antonio Paolillo, gli aveva illustrato la vicenda artistica ed umana del grande pittore. La visita, durata più del prevista proprio per l'attenzione che il presidente del Consiglio aveva dedicato alla collezione De Nittis, un pittore che conosceva ed apprezzava in maniera particolare. Al termine della visita il sindaco, prof. Messina gli fece omaggio di una riproduzione in argento del busto di Federico II - unico busto al mondo del celebre imperatore - e di una medaglia coniata per commemorare De Nittis, opera del direttore della Pinacoteca prof. Antonio Bernardini. Il presidente dell'Azienda di soggiorno dott. Dimiccoli gli consegnò invece alcune pubblicazioni sull'opera del grande pittore barlettano.

Il corteo presidenziale si riformò con le auto blu all'uscita di Palazzo San Domenico, e da corso Cavour raggiunse corso Vittorio Emanuele all'ingresso del Curci, strapieno fino all'inverosimile. Ad aprire la cerimonia fu il presidente dell'Azienda di soggiorno e turismo - alla quale il teatro è affidato in concessione - dott. Ruggiero Dimiccoli, poi eletto sindaco nel 1976-1977, il quale parlò di «celebrazione esaltante che porta in sé tutte le somme di sentimenti, di passione, di antico amor civico che lega ed ha sempre legato la nostra città, ieri come oggi, a questo monumento, a questo ammirevole punto di riferimento della nostra storia civica».

Barletta era rimasta orfana del suo teatro, ma la popolazione non cessò mai di insistere per la rinascita del Curci. L'appello fu accolto dall'Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo. Nel 1969 l'Azienda, presieduta dal dott. Ruggero Dimiccoli, direttore il dott. Vittorio Palumbieri, ottenne dal Comune la concessione del Curci per oltre dieci anni ed una serie irripetibile di grandi cartelloni fra lirica, classica, prosa e spetacolo di levatura nazionale, con l'impegno di restituirlo all'antico splendore. Fu una sfida esaltante. Nel 1972 ebbero inizio i lavori di restauro progettati dall'architetto Mauro Civita il quale operò un vero e proprio miracolo. Il Curci nel giro di cinque anni tornò più bello di prima.

«Il teatro Curci restituito al suo antico splendore – aveva inoltre sostenuto Dimiccoli – è il frutto di una sintonia di intenti e non di parole tra l'Azienda di turismo, l'Amministrazione comunale e le forze politiche locali dal cui impegno nasce oggi il miracolo di un fatto di rinascita, di ricostruzione, in un momento in cui i nostri animi di italiani trepidano ma non tremano per quelle difficoltà che ci attanagliano e quegli episodi di distruzione che tentano di sconvolgerci».

Era poi intervenuto il sindaco prof. Armando Messina il quale aveva attribuito al restauro del "Curci" un significato che andava oltre i confini della città poiché la struttura recuperata si collocava nel contesto dei fermenti culturali che animavano la vasta zona a nord della provincia di Bari. Una zona nella quale, come aveva ricordato il Sindaco, si rendeva necessario avviare il discorso per un Conservatorio musicale perché il "Curci" esercitasse la sua funzione sociale alla quale era stato destinato.

Quindi il saluto della Regione Puglia da parte del presidente Rotolo il quale aveva rilevato che la presenza di Andreotti alla cerimonia servisse a suggellare un impegno di cultura ed una testimonianza di fiducia e di speranza. La circostanza, aveva proseguito Rotolo, offriva una significativa occasione per un discorso di crescita civile e nel quale la Regione era presente con impegno nella consapevolezza che su ciò che il passato aveva lasciato era possibile e doveroso costruire il futuro. « In questa prospettiva – aveva affermato – il teatro si apre non solo per echeggiare musiche, ma per realizzare in un centro catalizzatore degli interessi di una vasta area, qualcosa di più e di diverso, qualcosa di essenziale in un discorso di cultura aperta alla comunità degli enti locali».

Era seguita la commemorazione del Curci che nacque a Barletta nel 1808, fatta dalla prof. Cassandro Sernia la quale aveva trattato con particolare attenzione la travagliata vicenda umana e l'opera dell'insigne musicista. Aveva concluso con la proposta di una fondazione intitolata al Curci il quale in vita non ebbe fortune pari al suo merito. Infine il concerto di brani del Curci eseguito al complesso vocale strumentale di docenti del Conservatorio musicale "N. Piccinni" di Bari.

All'uscita erano state rinnovate le testimonianze di stima all'indirizzo dell'On. Andreotti da parte delle migliaia di persone che non avevano potuto assistere alla cerimonia a causa della limitata capienza del teatro.

In serata, grandioso debutto della stagione lirica con la pucciniana "Madama Butterfly" affidata alla voce di Raina Kabaiwanska, straordinaria madrina per il battesimo del "Curci" .

Ma questa è già tutta un'altra storia…».

Nino Vinella
2 fotoI 40 anni dalla restaurazione del Teatro "Curci", il racconto fotografico
L'allora Presidente del Consiglio, Giulio Andreotti in visita al Teatro "Curci"L'On. Giulio Andreotti visita la Collezione "De Nittis"
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