Servizi sociali
"Puttilli", "Manzi-Chiapulin", "Simeone", tanti enigmi da risolvere
Parla l'Assessore comunale alle Politiche Sociali, Sport e Pubblica Istruzione, Antonio Divincenzo. "E’ ed era priorità dell’amminiistrazione liberare spazi per l’attività sportiva"
Barletta - venerdì 17 febbraio 2012
10.00
Sport e sociale: due campi legati da un antico filo rosso, oggi a Barletta rinsaldato anche da un comune Assessorato sotto l'egida dell'amministrazione-Maffei. Nella giornata di ieri ai nostri microfoni è intervenuto l'Assessore comunale alle Politiche Sociali, Sport e Pubblica Istruzione, Antonio Divincenzo, che ha spiegato l'attuale posizione del suo Assessorato e del Comune di Barletta, chiamati in causa da coloro i quali praticano sport, circa la situazione dei principali impianti presenti in città. Tanti i nodi da sciogliere, dalla difficile congiuntura economica, all'effettivo utilizzo del "PalaBorgia", agli interventi di cui gli stadi "Cosimo Puttilli" e "Lello Simeone" necessitano, fino a tornare sul "Galà dello Sport 2012", evento in merito al quale l'Assessore ha ammesso la leggerezza dell'amministrazione nei confronti dell'Associazione Sportinsieme Sud Barletta, che sulle nostre pagine aveva preteso maggiore rispetto per la propria causa. La nostra intervista ha preso spunto dalla delibera del Comune di Barletta, datata 20 ottobre 2010, nella quale si leggeva che « il Sindaco di Barletta, Nicola Maffei, unitamente all'Assessore comunale ai Lavori Pubblici, Savino Pistillo, rendono nota l'avvenuta approvazione – nel corso dell'ultima seduta di Giunta Municipale svoltasi il 14 ottobre 2010 – del progetto preliminare per la sistemazione del rettangolo di gioco dell'impianto e la relativa dotazione di un manto in erba artificiale». Nel comunicato si leggeva che «il provvedimento deliberato dall'Amministrazione comunale vuol contribuire a migliorare l'utilizzo di una struttura fondamentale per la pratica sportiva in città. Ammodernarlo vuol dire migliorarne decoro e funzionalità, ma anche compiere un doveroso intervento per tutelare un immobile facente parte della storia cittadina e al quale siamo tutti, affettivamente, legati. Sportivi e non. La pianificazione preliminare è stato redatta da un gruppo di progettazione interno al Settore comunale Lavori Pubblici. Dopo l'approvazione del progetto esecutivo, il via agli interventi che saranno completati entro il primo trimestre 2011».
1) Assessore, sono passati 14 mesi da quella fatidica data.Che fine hanno fatto i fondi e gli interventi previsti per il "Lello Simeone"?
«E' ed era priorità delll'amministrazione liberare spazi per l'attività sportiva: risolte le questioni inerenti la tensostruttura in Zona 167 e il "Manzi-Chiapulin", resta il problema annoso del "Lello Simeone", per il quale non abbiamo ancora ricevuto l'omologazione per le partite delle serie minori. Un altro problema riguarda poi la larghezza del rettangolo di gioco, che non ha 6 metri di distanza dagli spalti, e non potrebbe essere omologato. Spendere 500.000 euro per chi usa la struttura, senza omologazione, ci ha fatto rallentare i lavori e i progetti. Purtroppo per esigenze di bilancio nel 2011 questo punto è stato eliminato».
2) Cosa state facendo per risolvere la situazione-"Simeone"?
«Con il Coni stiamo verificando se questa progettualità può essere spalmata su 2 anni, per realizzare interventi su spogliatoio, tribunetta, deroga per l'omologazione: questo permetterebbe alla causa di andare a buon punto. L'ostacolo è questo: per l'omologazione bisogna fare una serie di interventi, riguardanti spogliatoi, manto di quarta generazione, reti parapallone, torri faro nuove e tribunetta. Si tratta di un intervento nel complesso molto costoso, pari ad almeno 800.000 euro. Il "Simeone" resta una priorità, ma dev'essere compatibile con i costi. Bisognerebbe riflettere sull'intera struttura: o il "Simeone" resta un velodromo o continuiamo a utilizzare la struttura anche per altri sport».
3)Attualmente quante squadre fanno uso della struttura? Avete avuto confronti con i rappresentati di alcune società? Qualcuno ha caldeggiato gli interventi previsti?
«Le realtà associative di Barletta sono tante, non solo per gli sport, dove sono tantissime: la richiesta è elevata, quest'amministrazione vuole creare spazi per socializzare e fare sport. Saranno almeno 10. Sistematicamente noi cerchiamo di ricevere un feedback sulle necessità che esse hanno, e per loro resta un motivo di forte contesa la sistemazione del "Simeone". Bisogna far combaciare le necessità economiche: nel 2012 sul bilancio riceveremo tagli per 4,5 milioni di euro. Le spese vanno calendarizzate per evitare sprechi. Nel bilancio 2011 ci sono 3 milioni di euro per sistemare il "Puttilli"».
4) Abbiamo parlato del "Puttilli": sul nostro portale abbiamo parlato dei continui rinvii dell'amministrazione comunale in merito ai lavori da effettuarsi nell'arena tanto cara ai tifosi biancorossi. Verranno rispettati i tempi indicati dal sindaco Maffei?
«Da sportivo, vado allo stadio e mi rendo conto che la visuale non è delle migliori. La nostra disponibilità verso la società sportiva Barletta, come nei confronti delle altre associazioni che lo praticano, è massima. Riguardo i lavori da effettuare, posso assicurare che se riuscissimo a completare la famosa "C" (due curve più gradinata, ndr) il 75% dello stadio potrebbe essere completo. E' stata la Coni servizi a farsi carico della progettazione: il progetto è arrivato da 10 giorni, ritardo causato dalle piaghe della burocrazia. Noi vogliamo dare alla città uno stadio consono alle ambizioni: siamo oltre i programmi, ma credo che nell'estate inizieranno i lavori, ci sono tempi tecnici di 120 giorni per il bando. Per i tubolari, che hanno bisogno solo di essere assemblati, bastano 2 mesi, ma potremmo chiedere un'accelerata. Potremmo lavorare in maniera parallela, demolendo a giugno la tribuna. Non sono sicuro, come spesso sento dire con certezza, che il Barletta giocherà in campo neutro nelle prime giornate della prossima stagione, sono molto fiducioso su una pronta realizzazione dei lavori».
5) Capitolo- PalaDisfida "Mario Borgia": perché questa importante struttura resta quasi sempre inutilizzata, eccezion fatta per il calcio a 5, saltuariamente qualche squadra di pallavolo?
«Uno dei primi provvedimenti da me apportati al mio insediamento, per maggiore utilizzo del "PalaBorgia" e del "Manzi-Chiapulin", era la riduzione della tariffa per le associazioni sportive che sono costantemente in affanno. Dare quindi questi segnali di disponibilità è stato segnale di disponibilità. Molte associazioni ci hanno risposto che non ricevono le giuste attenzioni dal punto di vista economico dagli sponsor, non reggono economicamente una stagione al "PalaBorgia". Molte squadre sono così quasi "obbligate" a giocare al "PalaMarchiselli". Inoltre chi gioca, per esempio, a pallacanestro e pallavolo ha bisogno di allenarsi e giocare nello stesso campo. Volevo coinvolgere quante più associazioni sportive possibile al "PalaBorgia"».
6)Diverse squadre si sono lamentate a più riprese dei pochi spazi di utilizzo per "PalaBorgia" e "PalaMarchiselli", e spesso sono costrette a giocare ed allenarsi nelle palestre delle scuole: secondo quali criteri viene studiata la calendarizzazione di queste arene?
«La mia idea è di coinvolgere quante più associazioni sportive possibile nell'utilizzo del "PalaBorgia". Come spiegavo, spesso alcune squadre preferiscono utilizzare le palestre, per motivazioni economiche. Stiamo cercando di ovviare a questo problema di costi: prima di tutto stiamo approntando gli ultimi interventi sulla tensostruttura in Zona 167, inoltre abbiamo ricevuto fondi per una seconda tensostruttura: la prima tensostruttura è completata nella sua opera, mancano solo alcune attrezzature. Il problema è che finchè non andiamo in bilanco per conoscere i fondi a disposizione non possiamo intervenire. Se a marzo verrà approvato il bilancio riusciremo a inaugurare la tensotruttura (dedicata a sport a 5, a 6, ndr). In merito alla calendarizzazione d'utilizzo, posso dire che breve porterò in Consiglio Comunale l'Albo delle Associazioni Sportive: esse hanno una regolamentazione che ci porta a dare spazi secondo logici criteri, condivisi e concertati. Ci pone nella condizione di erogare contributi sportivi secondo una logica precisa (anzianità, importanza campionato, ndr): il fatto di avere quest'Albo per me è un segnale dell'offerta che si vuole dare alla città in quest'ambito. Chiediamo soltanto un po' di pazienza».
7)Capitolo-Galà dello sport: tante le polemiche seguite ad un evento costato 20000 euro, che ha osannato alcuni e "oscurato" tanti altri. Cosa ci vorrebbe dire in merito alle polemiche sviluppatesi?
«Io sono dell'idea che quando si opera è normale che ci siano polemiche. Qust'anno abbiamo voluto premiare tutte le associazioni che hanno vinto premi. Non era un contributo destinato a tutte le associazioni sportive barlettane in maniera indiscriminata: ciò non significa non essere attenti a loro, semplicemente siamo vicini a tutti loro. L'idea era premiare chi aveva ricevuto un premio o aveva conseguito traguardi di valore nazionale e internazionale durante il 2011. Ovviamente senza voler dimenticare o mettere in secondo piano gli altri sportivi della nostra città».
8)Proprio durante il Galà dello sport è stata dimenticata l'associazione Sportinsieme Sud Barletta che contribuisce in maniera importante all'integrazione dei disabili. A cosa è dovuta tale dimenticanza? Forse questa associazione che fa sforzi enormi per andare avanti avrebbe meritato più spazio. E invece, è stata "saltata" come chiunque altro...
«Non aver coinvolto la Sportinsieme è stato a posteriori un errore. Era doveroso dare un riconoscimento a loro: posso assicurare che l'anno prossimo saranno i primi a essere invitati. Per evitare sterili polemiche e far capire l'impegno di questa amministrazione per chi cerca lodevolmente di fare sport per disabili, ho aperto la mia disponibilità ad attivarmi per ogni tipo di iniziativa proposta dall'associazione Sportinsieme Sud».
9)Chiudiamo la parentesi legata al Galà dello Sport ritornando sulle osservazioni fatte proprio sul nostro portale dall'assessore regionale Campese: è davvero tanto acuta la disparità tra sport di serie A e di serie B? Più probabile, in realtà, che il seguito degli sport minori sia di gran lunga maggiore. Come si comporta in Comune in merito?
«Per me non esistono sport minori. Lo sport veicola valori, cultura e significa crescita, e non faccio in tal senso differenziazioni. Noi vogliamo liberare spazi per tutte le attività sportive. Il fatto di annoverare nel nostro ventaglio di interessi sport che abbiamo raramente visto praticare negli altri anni come rugby, football americano e pallanuoto, che stanno crescendo solo ora a Barletta, rappresenta l'idea del Comune di vedere un importante panorama sportivo come fonte di ricchezza. Io credo che i segnali siano importanti: io sono ben felice di confrontarmi con tutti e mettermi a disposizione di tutti».
Affrontato nelle sue sfaccettature il capitolo-sport, passiamo ad analizzare l'attualità riguardante l'Assessorato ai Servizi Sociali.
10)Capitolo- "sociale": l'Assessorato ai Servizi Sociali riesce a far fronte alle domande di aiuto che aumentano rispetto alla crisi?
«Sicuramente è un compito molto difficile: le domande che arrivano da parte dei cittadini sono davvero tantissime. La città vive una crisi strutturale: il mercato del "tacco" vive un momento di sofferenza, va riconvertito come settore. Noi a Barletta dobbiamo costruire il polo dell'antinfortunistica: così riusciamo a vivere il mercato come possibilità. Probabilmente così faremmo un'azione positiva. La città va ripensata come prospettiva a medio-lungo termine: bisogna capire se Barletta abbia vocazione turistica o industriale. Investire su paesaggio, ricchezza clturale, significa trasformarci come città, dando un segnale importante di sviluppo economico. Per quanto concerne le politiche di assistenza, stiamo allargando i PIS (Programmi di Intervento Speciale, ndr), programmi mirati alle famiglie bisognose: vedi reddito di formazione, una nuova forma di elargizione economica di sostegno alle famiglie. Dopo la scuola dell'obbligo si forniscono così condizioni paritarie di partenza per continuare gli studi».
11) Proprio sul reddito di formazione, il nostro giornale ha ricevuto alcune critiche dei lettori, inerenti la soglia troppo bassa per accedervi, quasi un controsenso...
«E' una misura di sostegno alle famiglie, ma finalizzata al ragazzo. Noi faremo controlli capillari sull'effettivo uso, attraverso un bilancio nell'anno scolastico 2011/2012. Se ci fossero dei ritiri da scuola o università, il soggetto non riceverebbe un contributo. La soglia bassa è una questione tecnica: le domande ricevute hanno superato il migliaio, ma più o meno saranno 100 a usufruire dei contributi previsti».
12) Chiudiamo con uno sguardo al passato: con lei in estate parlammo degli abitanti delle case popolari destinate agli anziani nell'area dell'ex distilleria. come si è evoluta la situazione di quegli appartamenti?
«Noi stiamo andando avanti per la formulazione e l'attuazione di una proposta per i 24 alloggi popolari in progetto: dobbiamo trovare la zona in cui vanno costruiti gli alloggi e si vada al bando di nuova edilizia popolare. Bisogna fare una ricognizione sui quasi 1500 alloggi di edilizia popolare oggi esistenti: dobbiamo monitorare se vi siano situazioni di illegalità, e bisogna liberare questi spazi per dare davvero spazi a chi ne ha diritto. Anche la situazione dell'ex distilleria andrà affrontata: vogliamo ripristinare il diritto. Il problema di chi occupa abusivamente è di ordine pubblico. In primavera avremo delle azioni da intraprendere per gli occupanti abusivi: bisogna però offrire opportunità a queste persone, non bisogna vivere questa fase come distacco. Il Comune vuole però recuperare la nostra distilleria: basti vedere la realizzazione dell'Orto botanico, del GOS, la manifesta intenzione di dare alloggi a giovani coppie o persone anziane nel più breve tempo possibile. Vogliamo recuperare quella parte di Barletta: noi vogliamo allargare via Vittorio Veneto, sopprimere due binari della Bari Nord spostandola verso l'interno e recuperare una zona storica della nostra città».
1) Assessore, sono passati 14 mesi da quella fatidica data.Che fine hanno fatto i fondi e gli interventi previsti per il "Lello Simeone"?
«E' ed era priorità delll'amministrazione liberare spazi per l'attività sportiva: risolte le questioni inerenti la tensostruttura in Zona 167 e il "Manzi-Chiapulin", resta il problema annoso del "Lello Simeone", per il quale non abbiamo ancora ricevuto l'omologazione per le partite delle serie minori. Un altro problema riguarda poi la larghezza del rettangolo di gioco, che non ha 6 metri di distanza dagli spalti, e non potrebbe essere omologato. Spendere 500.000 euro per chi usa la struttura, senza omologazione, ci ha fatto rallentare i lavori e i progetti. Purtroppo per esigenze di bilancio nel 2011 questo punto è stato eliminato».
2) Cosa state facendo per risolvere la situazione-"Simeone"?
«Con il Coni stiamo verificando se questa progettualità può essere spalmata su 2 anni, per realizzare interventi su spogliatoio, tribunetta, deroga per l'omologazione: questo permetterebbe alla causa di andare a buon punto. L'ostacolo è questo: per l'omologazione bisogna fare una serie di interventi, riguardanti spogliatoi, manto di quarta generazione, reti parapallone, torri faro nuove e tribunetta. Si tratta di un intervento nel complesso molto costoso, pari ad almeno 800.000 euro. Il "Simeone" resta una priorità, ma dev'essere compatibile con i costi. Bisognerebbe riflettere sull'intera struttura: o il "Simeone" resta un velodromo o continuiamo a utilizzare la struttura anche per altri sport».
3)Attualmente quante squadre fanno uso della struttura? Avete avuto confronti con i rappresentati di alcune società? Qualcuno ha caldeggiato gli interventi previsti?
«Le realtà associative di Barletta sono tante, non solo per gli sport, dove sono tantissime: la richiesta è elevata, quest'amministrazione vuole creare spazi per socializzare e fare sport. Saranno almeno 10. Sistematicamente noi cerchiamo di ricevere un feedback sulle necessità che esse hanno, e per loro resta un motivo di forte contesa la sistemazione del "Simeone". Bisogna far combaciare le necessità economiche: nel 2012 sul bilancio riceveremo tagli per 4,5 milioni di euro. Le spese vanno calendarizzate per evitare sprechi. Nel bilancio 2011 ci sono 3 milioni di euro per sistemare il "Puttilli"».
4) Abbiamo parlato del "Puttilli": sul nostro portale abbiamo parlato dei continui rinvii dell'amministrazione comunale in merito ai lavori da effettuarsi nell'arena tanto cara ai tifosi biancorossi. Verranno rispettati i tempi indicati dal sindaco Maffei?
«Da sportivo, vado allo stadio e mi rendo conto che la visuale non è delle migliori. La nostra disponibilità verso la società sportiva Barletta, come nei confronti delle altre associazioni che lo praticano, è massima. Riguardo i lavori da effettuare, posso assicurare che se riuscissimo a completare la famosa "C" (due curve più gradinata, ndr) il 75% dello stadio potrebbe essere completo. E' stata la Coni servizi a farsi carico della progettazione: il progetto è arrivato da 10 giorni, ritardo causato dalle piaghe della burocrazia. Noi vogliamo dare alla città uno stadio consono alle ambizioni: siamo oltre i programmi, ma credo che nell'estate inizieranno i lavori, ci sono tempi tecnici di 120 giorni per il bando. Per i tubolari, che hanno bisogno solo di essere assemblati, bastano 2 mesi, ma potremmo chiedere un'accelerata. Potremmo lavorare in maniera parallela, demolendo a giugno la tribuna. Non sono sicuro, come spesso sento dire con certezza, che il Barletta giocherà in campo neutro nelle prime giornate della prossima stagione, sono molto fiducioso su una pronta realizzazione dei lavori».
5) Capitolo- PalaDisfida "Mario Borgia": perché questa importante struttura resta quasi sempre inutilizzata, eccezion fatta per il calcio a 5, saltuariamente qualche squadra di pallavolo?
«Uno dei primi provvedimenti da me apportati al mio insediamento, per maggiore utilizzo del "PalaBorgia" e del "Manzi-Chiapulin", era la riduzione della tariffa per le associazioni sportive che sono costantemente in affanno. Dare quindi questi segnali di disponibilità è stato segnale di disponibilità. Molte associazioni ci hanno risposto che non ricevono le giuste attenzioni dal punto di vista economico dagli sponsor, non reggono economicamente una stagione al "PalaBorgia". Molte squadre sono così quasi "obbligate" a giocare al "PalaMarchiselli". Inoltre chi gioca, per esempio, a pallacanestro e pallavolo ha bisogno di allenarsi e giocare nello stesso campo. Volevo coinvolgere quante più associazioni sportive possibile al "PalaBorgia"».
6)Diverse squadre si sono lamentate a più riprese dei pochi spazi di utilizzo per "PalaBorgia" e "PalaMarchiselli", e spesso sono costrette a giocare ed allenarsi nelle palestre delle scuole: secondo quali criteri viene studiata la calendarizzazione di queste arene?
«La mia idea è di coinvolgere quante più associazioni sportive possibile nell'utilizzo del "PalaBorgia". Come spiegavo, spesso alcune squadre preferiscono utilizzare le palestre, per motivazioni economiche. Stiamo cercando di ovviare a questo problema di costi: prima di tutto stiamo approntando gli ultimi interventi sulla tensostruttura in Zona 167, inoltre abbiamo ricevuto fondi per una seconda tensostruttura: la prima tensostruttura è completata nella sua opera, mancano solo alcune attrezzature. Il problema è che finchè non andiamo in bilanco per conoscere i fondi a disposizione non possiamo intervenire. Se a marzo verrà approvato il bilancio riusciremo a inaugurare la tensotruttura (dedicata a sport a 5, a 6, ndr). In merito alla calendarizzazione d'utilizzo, posso dire che breve porterò in Consiglio Comunale l'Albo delle Associazioni Sportive: esse hanno una regolamentazione che ci porta a dare spazi secondo logici criteri, condivisi e concertati. Ci pone nella condizione di erogare contributi sportivi secondo una logica precisa (anzianità, importanza campionato, ndr): il fatto di avere quest'Albo per me è un segnale dell'offerta che si vuole dare alla città in quest'ambito. Chiediamo soltanto un po' di pazienza».
7)Capitolo-Galà dello sport: tante le polemiche seguite ad un evento costato 20000 euro, che ha osannato alcuni e "oscurato" tanti altri. Cosa ci vorrebbe dire in merito alle polemiche sviluppatesi?
«Io sono dell'idea che quando si opera è normale che ci siano polemiche. Qust'anno abbiamo voluto premiare tutte le associazioni che hanno vinto premi. Non era un contributo destinato a tutte le associazioni sportive barlettane in maniera indiscriminata: ciò non significa non essere attenti a loro, semplicemente siamo vicini a tutti loro. L'idea era premiare chi aveva ricevuto un premio o aveva conseguito traguardi di valore nazionale e internazionale durante il 2011. Ovviamente senza voler dimenticare o mettere in secondo piano gli altri sportivi della nostra città».
8)Proprio durante il Galà dello sport è stata dimenticata l'associazione Sportinsieme Sud Barletta che contribuisce in maniera importante all'integrazione dei disabili. A cosa è dovuta tale dimenticanza? Forse questa associazione che fa sforzi enormi per andare avanti avrebbe meritato più spazio. E invece, è stata "saltata" come chiunque altro...
«Non aver coinvolto la Sportinsieme è stato a posteriori un errore. Era doveroso dare un riconoscimento a loro: posso assicurare che l'anno prossimo saranno i primi a essere invitati. Per evitare sterili polemiche e far capire l'impegno di questa amministrazione per chi cerca lodevolmente di fare sport per disabili, ho aperto la mia disponibilità ad attivarmi per ogni tipo di iniziativa proposta dall'associazione Sportinsieme Sud».
9)Chiudiamo la parentesi legata al Galà dello Sport ritornando sulle osservazioni fatte proprio sul nostro portale dall'assessore regionale Campese: è davvero tanto acuta la disparità tra sport di serie A e di serie B? Più probabile, in realtà, che il seguito degli sport minori sia di gran lunga maggiore. Come si comporta in Comune in merito?
«Per me non esistono sport minori. Lo sport veicola valori, cultura e significa crescita, e non faccio in tal senso differenziazioni. Noi vogliamo liberare spazi per tutte le attività sportive. Il fatto di annoverare nel nostro ventaglio di interessi sport che abbiamo raramente visto praticare negli altri anni come rugby, football americano e pallanuoto, che stanno crescendo solo ora a Barletta, rappresenta l'idea del Comune di vedere un importante panorama sportivo come fonte di ricchezza. Io credo che i segnali siano importanti: io sono ben felice di confrontarmi con tutti e mettermi a disposizione di tutti».
Affrontato nelle sue sfaccettature il capitolo-sport, passiamo ad analizzare l'attualità riguardante l'Assessorato ai Servizi Sociali.
10)Capitolo- "sociale": l'Assessorato ai Servizi Sociali riesce a far fronte alle domande di aiuto che aumentano rispetto alla crisi?
«Sicuramente è un compito molto difficile: le domande che arrivano da parte dei cittadini sono davvero tantissime. La città vive una crisi strutturale: il mercato del "tacco" vive un momento di sofferenza, va riconvertito come settore. Noi a Barletta dobbiamo costruire il polo dell'antinfortunistica: così riusciamo a vivere il mercato come possibilità. Probabilmente così faremmo un'azione positiva. La città va ripensata come prospettiva a medio-lungo termine: bisogna capire se Barletta abbia vocazione turistica o industriale. Investire su paesaggio, ricchezza clturale, significa trasformarci come città, dando un segnale importante di sviluppo economico. Per quanto concerne le politiche di assistenza, stiamo allargando i PIS (Programmi di Intervento Speciale, ndr), programmi mirati alle famiglie bisognose: vedi reddito di formazione, una nuova forma di elargizione economica di sostegno alle famiglie. Dopo la scuola dell'obbligo si forniscono così condizioni paritarie di partenza per continuare gli studi».
11) Proprio sul reddito di formazione, il nostro giornale ha ricevuto alcune critiche dei lettori, inerenti la soglia troppo bassa per accedervi, quasi un controsenso...
«E' una misura di sostegno alle famiglie, ma finalizzata al ragazzo. Noi faremo controlli capillari sull'effettivo uso, attraverso un bilancio nell'anno scolastico 2011/2012. Se ci fossero dei ritiri da scuola o università, il soggetto non riceverebbe un contributo. La soglia bassa è una questione tecnica: le domande ricevute hanno superato il migliaio, ma più o meno saranno 100 a usufruire dei contributi previsti».
12) Chiudiamo con uno sguardo al passato: con lei in estate parlammo degli abitanti delle case popolari destinate agli anziani nell'area dell'ex distilleria. come si è evoluta la situazione di quegli appartamenti?
«Noi stiamo andando avanti per la formulazione e l'attuazione di una proposta per i 24 alloggi popolari in progetto: dobbiamo trovare la zona in cui vanno costruiti gli alloggi e si vada al bando di nuova edilizia popolare. Bisogna fare una ricognizione sui quasi 1500 alloggi di edilizia popolare oggi esistenti: dobbiamo monitorare se vi siano situazioni di illegalità, e bisogna liberare questi spazi per dare davvero spazi a chi ne ha diritto. Anche la situazione dell'ex distilleria andrà affrontata: vogliamo ripristinare il diritto. Il problema di chi occupa abusivamente è di ordine pubblico. In primavera avremo delle azioni da intraprendere per gli occupanti abusivi: bisogna però offrire opportunità a queste persone, non bisogna vivere questa fase come distacco. Il Comune vuole però recuperare la nostra distilleria: basti vedere la realizzazione dell'Orto botanico, del GOS, la manifesta intenzione di dare alloggi a giovani coppie o persone anziane nel più breve tempo possibile. Vogliamo recuperare quella parte di Barletta: noi vogliamo allargare via Vittorio Veneto, sopprimere due binari della Bari Nord spostandola verso l'interno e recuperare una zona storica della nostra città».